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Quibi soccombe alla concorrenza di Netflix, Amazon Prime, YouTube e TikTok

Cala il sipario su Quibi, l'app di video streaming breve pensata per gli smartphone lanciata appena 6 mesi fa 

Quasi nessuno ha guardato Quibi. Dopo soli sei mesi dal lancio, chiude il servizio di video in streaming capace di raccogliere investimenti pari a 1,8 miliardi in poche settimane e attrarre investitori come Disney, Alibaba e Warner Bros. Troppo poco spazio nel mondo dei video online.

La piattaforma video progettata per i cellulari è stata uno dei tanti di una serie di nuovi servizi di streaming che hanno iniziato a sfidare Netflix negli ultimi anni.

In questi sei mesi l’app ha cercato di raggiungere i suoi obiettivi di crescita degli abbonati, ma invano. Troppi pochi margini di manovra per trovare un’idea capace di ritagliarsi uno spazio tra big come Apple, Amazon e Netflix e business come quello di TikTok e YouTube.

Ad annunciare la fine delle operazioni è stato lo stesso fondatore della società Jeffrey Katzenberg in un post su Medium, confermando le voci raccolte in un’anticipazione del Wall Street Journal. “Riteniamo di aver esaurito tutte le nostre opzioni”, si legge nel post.

COS’È QUIBI

Quibi è stato lanciato il 6 aprile 2020, poco più di sei mesi fa, con due piani: 4,99 dollari (con pubblicità) o 7,99 dollari (senza pubblicità). Il modello di business dell’azienda si basava su prodotti esclusivamente pensati per smartphone, come serie tv. Ogni spettacolo è stato filmato e montato sia in formato verticale che orizzontale, permettendone la visione con qualsiasi orientamento su uno smartphone.

Le conoscenze del fondatore Jeffrey Katzenberg hanno aiutato inoltre a mettere in fila le star per fare e recitare nei suoi video, tra cui Reese Witherspoon, Steven Spielberg e Jennifer Lopez.

Nonostante i nomi di importanti registi chiamati a pensare contenuti per la piattaforma e due Emmy Award vinti, gli utenti sono rimasti pochi.

INVESTITORI DAL CALIBRO DI DISNEY, NBC E WARNER MEDIA

Non solo, la società ha raccolto anche l’enorme cifra di 1,75 miliardi di dollari da colossi di Hollywood come Walt Disney, NBCUniversal e WarnerMedia di AT & T.

POCHI UTENTI

Quibi non ha mai confermato i numeri di abbonati a pagamento, ma a maggio Katzenberg ha dichiarato al Nyt di avere 3,5 milioni di download. La società di ricerca mobile Sensor Tower stima 9,6 milioni di installazioni dell’app mobile di Quibi dal suo lancio. Ciò non significa che siano effettivamente utenti.

Troppo pochi comunque per sopravvivere nella giungla del digitale.

ANCHE LA PANDEMIA TRA LE CAUSE DELLA CHIUSURA

Katzenberg ha incolpato la pandemia dei guai di Quibi. Il servizio ha faticato a raggiungere gli spettatori, nonostante una prova gratuita di 90 giorni, poiché i brevi video abbondano su Internet e la pandemia di coronavirus ha tenuto molte persone a casa. Parte del fascino del servizio, che iniziava a 5 dollari al mese, doveva essere che si potevano guardare brevi video mentre si era fuori, senza accesso a una TV. Essere bloccato a casa ha reso la TV più desiderabile che guardare su un telefono, e Quibi solo più tardi e lentamente ha implementato le opzioni TV.

Per alcuni analisti invece Quibi non aveva nulla di particolarmente innovativo, nulla che già non ci fosse in YouTube o TikTok, o altre piattaforme. Tesi che traspare anche dalla lettera che i fondatori hanno mandato ai dipendenti: “L’idea in sé non era abbastanza forte da giustificare un servizio di streaming”.

Da quanto è emerso sulla stampa Usa, Katzenberg accortosi delle difficoltà di scalare con quel modello avrebbe cercato prima di farsi acquisire da Apple, Warner e Facebook. Ma le trattative non sono mai decollate. E allo stesso modo fallimentare è stato il tentativo di fare sbarcare almeno i video di Quibi sulla piattaforma di Mark Zuckerberg o sulla Nbc Universal.

COSA FARÀ ADESSO

Ed eccoci all’annuncio odierno. “Di conseguenza siamo arrivati non senza dolore alla conclusione difficile di chiudere ogni attività, restituire il denaro ai nostri creditori e ai nostri azionisti e dire addio ai nostri colleghi”, si legge nel post firmato dal fondatore.

La società ha affermato che il denaro derivante dalla vendita delle sue attività andrà a estinguere le passività e ciò che resta sarà restituito agli investitori. In cassa restano poco più di 350 milioni di dollari, poi su Quibi calerà definitivamente il sipario.

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