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Apple Iphone

Apple ha confessato di aver violato sicurezza e privacy. Tutti i dettagli

Utenti spiati dalla fotocamera dell’iPhone. Apple ha riconosciuto una violazione della sicurezza nell’app FaceTime

Nella buca di sicurezza per la privacy degli utenti c’è cascata anche la Mela di Cupertino. Un bug nell’app di videochiamate FaceTime di Apple ha consentito agli utenti di intercettare le persone chiamate, anche se queste non rispondono alla chiamata. A segnalare per primo il “difetto” è stato il blog 9to5Mac. Apple ha bloccato immediatamente le videochiamate di gruppo. Ma la violazione della privacy a danno degli utenti resta.

SPIATI ATTRAVERSO FACETIME

La falla nel sistema di FaceTime ha permesso dunque di sentire e vedere il proprio interlocutore prima che questo accettasse la chiamata. Come ha spiegato 9to5Mac, per sfruttare la vulnerabilità prima che Apple bloccasse le videochiamate di gruppo, era sufficiente avviare una telefonata e aggiungere se stessi ai numeri da chiamare. Da quel momento l’iPhone avrebbe interpretato la chiamata come una videoconferenza, trasmettendo l’audio proveniente da tutti i partecipanti, compresi quelli che non avevano risposto. Ulteriori prove hanno dimostrato che premendo il tasto power o volume senza rispondere, l’inconsapevole destinatario avrebbe avviato a sua insaputa anche la trasmissione del video. Altri siti oltre 9to5Mac come The Verge, Buzzfeed e Cnbc hanno condotto ulteriori prove del bug. Addirittura MacRumors ha verificato che il bug funzionava anche nelle chiamate tra un iPhone e un Mac, con la differenza che in questo caso il telefono squillava più a lungo, consentendo finestre di ascolto non autorizzato più ampie.

LA REAZIONE DI APPLE

Apple ha confermato di aver preso in carico la risoluzione del problema, che sembra riguardare il sistema operativo iOS a partire dalla versione 12.1, e che rilascerà un aggiornamento “entro una settimana”.

CORSA AI RIPARI

Al momento, le videochiamate di gruppo tramite FaceTime, alla base del problema, sono state disabilitate.

INTANTO C’È CHI GONGOLA

Tra gli utenti indispettiti e i manager di Cupertino pensierosi, a gongolare saranno Facebook, Twitter &co. Nell’ultimo anno il numero uno della Mela Morsicata Tim Cook non ha perso occasione per prendere le distanze dagli altri colossi tech che erano stati accusati di violazioni della privacy o scarsa protezione dei dati personali degli utenti.

Lo scorso marzo lo scandalo Cambridge Analytica ha scoperchiato un vaso di Pandora che ha travolto “the social network” e Cook ha attaccato Zuckerberg e il modello di business di Facebook in generale, affermando che non dovrebbero esistere profili dettagliati di individui compilati da piattaforme Internet.  L’ultima dimostrazione è stato il Ces di Las Vegas, la più grande fiera tecnologica al mondo, snobbata da sempre dalla Mela di Cupertino.

L’azienda non partecipa mai infatti, ma quest’anno ha tappezzato un edificio accanto al padiglione con un cartellone: “Cosa succede sul tuo iPhone, resta sul tuo iPhone” per scimmiottare il motto “Ciò che succede a Las Vegas resta a Las Vegas”.

Ma il destino è sempre il più ironico di tutti: 9to5Mac ha diffuso proprio ieri la notizia, giornata mondiale della privacy. Occasione che non si è lasciato sfuggire Cook per ricordare quanto sia importante  l'”azione e la riforma per la tutela della privacy”. Anche in casa Apple avrebbe dovuto aggiungere. Inoltre, oggi il gruppo di Cupertino divulgherà i conti dell’ultima trimestrale e gli analisti potrebbero porre qualche scomoda domanda a Mr Cook.

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