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Poste Agcom Sengi Express

Ecco come Poste Italiane domina ancora il mercato dei servizi postali. Rapporto Agcom

“Poste Italiane, con una quota pari a circa il 73,6% continua a detenere una posizione di preminenza che risulta ancora incontrastata dagli altri operatori” nel settore dei servizi postali extra servizio universale. E’ quanto si rileva dalla relazione annuale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) presentata la scorsa settimana in Parlamento. Nel capitolo sul…

“Poste Italiane, con una quota pari a circa il 73,6% continua a detenere una posizione di preminenza che risulta ancora incontrastata dagli altri operatori” nel settore dei servizi postali extra servizio universale.

E’ quanto si rileva dalla relazione annuale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) presentata la scorsa settimana in Parlamento.

Nel capitolo sul servizio postale, la relazione dell’authority presieduta da Angelo Maria Cardani mette in evidenza miglioramenti dal punto di vista concorrenziale ma una situazione ancora troppo concentrata a favore di Poste Italiane, il gruppo guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante.

LA RELAZIONE AGCOM SULLE POSTE EXTRA SERVIZIO UNIVERSALE

“Il mercato dei servizi postali che non rientrano nel perimetro del servizio universale è caratterizzato da una (recente) apertura alla concorrenza e da una maggiore capacità delle imprese che vi operano a sviluppare servizi a valore aggiunto più rispondenti alle esigenze della domanda (si pensi, ad esempio, a servizi con consegna a data e ora certa), specie quella non residenziale (ad esempio, gli invii multipli)”, è scritto nella relazione.

Per questa tipologia di servizi, “nell’ultimo quinquennio si registra una decrescita in termini di volumi (-19,4%), a cui corrisponde un aumento del 40,9% dei ricavi. Nell’ultimo biennio, invece, gli invii diminuiscono di circa il 2,5%, mentre i ricavi crescono dell’11,5% (Tabella 3.2.3)”.

Il contributo della posta nazionale al segmento dei servizi postali non inclusi nel perimetro del servizio universale nel 2017 è stato, in termini di ricavi, pari al 91,4%, dice la relazione dell’authority presieduta da Cardani: di questi, la quota rappresentata dagli invii multipli è diminuita rispetto all’anno precedente attestandosi intorno al 71%.

Nel rapporto si evidenzia, inoltre, che gli invii singoli, pur rappresentando solo il 3,9% dei volumi, contribuiscono per il 26,5% ai ricavi degli invii nazionali relativi ai servizi postali non inclusi nel servizio universale.

IL GRADO DI CONCORRENZA DEL SETTORE

Passando alla concorrenzialità del segmento, l’analisi delle quote di mercato svolto dall’Agcom mostra che Poste Italiane, con una quota pari a circa il 73,6% “continua a detenere una posizione di preminenza che risulta ancora incontrastata dagli altri operatori, le cui quote di mercato sono, nella maggior parte dei casi, di dimensione marginale (Figura 3.2.7)”, è scritto nella relazione annuale.

L’elevata quota di mercato di Poste Italiane trova un riflesso diretto nel grado di concentrazione del mercato, come misurato dall’indice HHI (indice di concentrazione Herfindahl-Hirschman), che nel 2017 ha raggiunto un livello superiore ai 5.700 punti.

 

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