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Matteo Del Fante Sia

Ecco cosa nasconde la guerra dei pacchi tra Poste Italiane e Amazon

Fatti, parole, indiscrezioni e scenari sullo stato dei rapporti tra il gruppo Poste e il colosso Amazon dopo le recenti dichiarazioni del capo azienda di Poste, Matteo Del Fante. L’approfondimento di Michele Arnese Perché Poste Italiane ha lanciato un allarme alle istituzioni contro la “posizione dominante” di Amazon? E che cosa celano le critiche del…

Perché Poste Italiane ha lanciato un allarme alle istituzioni contro la “posizione dominante” di Amazon? E che cosa celano le critiche del gruppo postale alle mire del colosso del commercio elettronica? Sono le due domande che da giorni gli addetti ai lavori si pongono dopo l’intervento inusitato dell’amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante, ha tenuto nel corso del ventennale dell’Agcom, l’Autorità di garanzia nelle comunicazioni presieduta da Angelo Cardani. Ecco fatti, parole, indiscrezioni e scenari.

LE PAROLE DI DEL FANTE

Del Fante ha sottolineato la necessità di monitorare il ruolo che Amazon svolge nel settore dei servizi postali. “Negli ultimi mesi c’è un’attenzione particolare a un over the top che Poste e altri operatori del settore stanno accompagnando nella consegna di un numero crescente di pacchi nel nostro Paese – ha detto il capo azienda del gruppo – Basti pensare che a dicembre la nostra azienda è riuscita a consegnare tre volte i volumi del dicembre 2016. Si pone un tema di medio termine perché con volumi importanti di crescita questi signori stanno acquisendo una posizione di mercato dominante”. Posizione di mercato dominante? Un’accusa da Antitrust, quella di Del Fante. Una sorta di inedita chiamata alle armi per la politica e le istituzioni contro Amazon.

I TIMORI DI POSTE

Ma quali sono i veri timori o le vere aspettative di Del Fante? C’è chi chi sottolinea come Poste Italiane tema che Amazon possa avvalersi di altri operatori. Ma ambienti del settore assicurano che il colosso mondiale non potrà che ricorrere sempre a Poste per la capillarità della rete del gruppo italiano. Altri osservatori riflettono sulla possibilità che Poste ambisca a trasformare gli attuali contratti di servizio per Amazon in contratti pluriennali per avere maggiori certezze per il futuro.

LA RANA E LO SCORPIONE

Alcune frasi pronunciate da Del Fante sono significative in questo senso: “Nelle nostre conversazioni con Amazon ci dicono ‘sì, vi diamo più pacchi da consegnare, vi aiutiamo a sviluppare la vostra rete, ma è come se foste la rana che ci accompagna ad attraverso questo fiume e noi siamo lo scorpione che vi pungerà – ha spiegato – Sentirsi come la rana non è proprio una bella sensazione”. Del Fante ha aggiunto che in Italia “siamo indietro 3-4 anni nello sviluppo del modello Amazon rispetto al resto d’Europa”: “la crescita per quell’over the top e altri sarà molto significativa ed è un tema su cui dovremo riflettere”.

LA CRESCITA DEI PACCHI

Comunque il recapito pacchi, tra mite la controllata Sda, è in crescita, grazie al boom del commercio elettronico, e tra l’altro Poste ha già un accordo con Amazon. Ma “quello che manca a Poste rispetto ai concorrenti di altri paesi – ha commentato di recente Repubblica – è un corriere internazionale, in grado di dare alla società di Del Fante una capacità logistica e di consegna degna di Deutsche Post (che infatti non a caso ha acquisito Dhl) e delle stesse Poste francesi, che hanno il 37 per cento di Bartolini, un corriere che avrebbe fatto molto comodo oggi e di cui Poste avevano una quota in passato, ceduta inopinatamente nel 2005 fa proprio ai cugini transalpini”. Nel nuovo piano, l’obiettivo di Del Fante è di colmare il gap con i paesi europei.

LO SCENARIO MONDIALE

A far impensierire Poste, e non solo ,sono le notizie che arrivano dalla stampa internazionale. Secondo il Wall Street Journal, il colosso guidato da Jeff Bezos sarebbe pronto a battezzare un proprio servizio di spedizioni, denominato “Shipping with Amazon” (Swa), entrando direttamente in concorrenza con giganti come FedEx e Ups, come ricostruito da Start Magazine. L’intenzione del colosso è quello di avviare il servizio a Los Angeles nelle prossime settimane per poi estenderlo ad altre città entro l’anno in corso. Un portavoce del gruppo si è limitato a spiegare al Wsj che la società “è sempre impegnata nell’innovazione e nella sperimentazione per i clienti e per le aziende che vendono e crescono su Amazon per creare opzioni di consegna più veloci e a costi più bassi”. Ma in Italia non è previsto l’avvio di un servizio del genere.

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