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Perché Amazon impaurisce FedEx e UPS

La società americana ha affittato 40 Boeing fino al 2021 ed acquistato un migliaio di camion con impresso il proprio logo

Amazon piglia tutto. Il colosso di e-commerce ha allargato il suo business anche al settore della logistica ed è pronta a sfidare quelli che fino ad oggi erano i suoi partners, come UPS e FedEx. La compagnia di Seattle, infatti, è a lavoro per garantire in autonomia le consegne in due giorni e sta lavorando all’espansione della sua flotta aerea per competere con i giganti delle consegne, con una base nel Kentucky che quando sarà a regime impiegherà oltre duemila dipendenti.

UN’OTTIMA ANNATA

Amazon è il brand che vale 150 miliardi di dollari, il più ricco del mondo. Negli ultimi 12 mesi, il valore del marchio del colosso dell’e-commerce si è incrementato del 42%, salendo dalla terza posizione del 2017 e superando Google e Apple.

AMAZON ALLA RICERCA DI AUTONOMIA

La società di Seattle è alla ricerca di più autonomia anche nel settore della logistica, dove ha già iniziato (pur affidandosi ancora tanto) a distaccarsi dalle ditte esterne, che finora hanno gestito la quasi totalità delle consegne (DHL, UPS e FedEx tra i nomi più rilevanti).

Proprio con questo obiettivo Amazon ha affittato 40 Boeing fino al 2021, aperto il servizio Flex ad autisti freelance ed acquistato un migliaio di camion con impresso il proprio logo.

SI PUNTA (ANCHE) ALLA CINA

Non solo America ed Europa. Amazon starebbe lavorando anche per ottenere i permessi necessari per essere riconosciuta come azienda di logistica anche nel mercato cinese. Tra i progetti futuri anche quello di passare dalla gestione del trasporto marittimo all’acquisizione di navi da trasporto.

AMAZON IN ITALIA

Amazon, in Italia, è finito sotto i riflettori per quanto accaduto nello stabilimento di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, dove l’azienda impiega circa 4mila persone, di cui 1.600 con contratti da dipendenti (tra cui 500 a tempo indeterminato). Quello che chiedono i dipendenti è non solo un aumento dello stipendio (Amazon sostiene che gli stipendi che le paghe per i propri lavoratori siano tra le più alte del settore – probabilmente nel calcolo include anche i benefit non monetari), ma sopratutto ritmi più umani e meno controlli e cronometraggi sui servizi svolti e pause, comprese quelle per andare al bagno. Atteso l’incontro, il 2 febbraio, tra il ministro Poletti, sindacati e rappresentanti dell’azienda americana.

Oltre ai problemi, in Italia, Amazon è pronta a firmare anche grandi progetti: è prevista per il prossimo autunno l’apertura di altre due strutture in provincia di Torino e Bergamo, strutture che vedranno una più stretta collaborazione tra dipendenti e robot rispetto al passato.

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