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Peter-Service, tutto sull’azienda che sorveglia e conserva dati in Russia

Il ruolo dell'azienda Peter-Service nella conservazione dei dati in Russia. L'approfondimento di Giuseppe Gagliano

 

Contrariamente a quanto suppongono le anime belle, le differenze tra i sistemi autoritari — come quelli presenti in Cina e Russia — e quelli democratici spesso sono molto più sottili di quanto non si possa immaginare, non solo sul fronte della politica internazionale ma anche sotto il profilo dell’utilizzo della tecnologia come strumento di controllo e repressione social,  come hanno ampiamente dimostrato sia Assange che Snowden.

Emblematici sono due casi di ampia e articolata sorveglianza coniugata ad una capillare repressione. Ci stiamo riferendo alla Cambogia e alla Russia.

Incominciamo dalla Russia.

Mentre la sorveglianza del traffico di comunicazione è un fenomeno globale, il quadro giuridico e tecnologico del suo funzionamento è diverso per ogni paese. Le leggi russe — in particolare la nuova legge Yarovaya — non fanno letteralmente alcuna distinzione tra intercettazione legale e sorveglianza di massa da parte delle autorità di intelligence statali (SIA). I fornitori di comunicazioni russi sono tenuti dalla legge russa a installare i cosiddetti componenti SORM (Система Оперативно-Розыскных Мероприятий) per la sorveglianza forniti dall’FSB a proprie spese.

L’ infrastruttura SORM è sviluppata e implementata in Russia con una stretta collaborazione tra l’FSB, il Ministero degli interni russo e gli appaltatori russi di sorveglianza.

In questo contesto in Russia — come d’altra parte in Cina con Huawei e Xiamen — l’azienda privata Peter-Service svolge un ruolo certamente fondamentale.

Peter-Service è stata fondata nel 1992 a San Pietroburgo come fornitore di soluzioni di fatturazione e ben presto è diventato il principale fornitore di software per l’industria delle telecomunicazioni mobili in Russia. Oggi ha più di 1000 dipendenti in diverse località in Russia e uffici nelle principali città in Russia e Ucraina.

Le tecnologie sviluppate e implementate oggi da Peter-Service vanno ben oltre il classico processo di fatturazione e si estendono ai regni della sorveglianza e del controllo. Sebbene la conformità alle severe leggi di sorveglianza sia obbligatoria in Russia, piuttosto che essere costretti a conformarsi, Peter-Service sembra perseguire attivamente partnership e opportunità commerciali con l’apparato di intelligence statale.

Ora è un dato di fatto che Peter-Service si trova in una posizione unica come partner di sorveglianza: i metadati che raccoglie infatti Peter-Service, inclusi record di telefono e messaggi, identificatori di dispositivi (IMEI, indirizzi MAC), identificatori di rete (indirizzi IP), informazioni sulle torri cellulari e molto altro, sono ovviamente di interesse per le autorità russe, il cui accesso è diventato un componente fondamentale dell’architettura del sistema.

A tale proposito uno dei sistemi che l’industria privata Peter-Service ha realizzato è il Traffic Data Mart (TDM).

Il Traffic Data Mart è un sistema che registra e monitora il traffico IP per tutti i dispositivi mobili registrati con l’operatore. Mantiene un elenco di nomi di dominio classificati che coprono tutte le aree di interesse per lo stato. Queste categorie includono siti criminali, blog, webmail, armi, botnet, narcotici, scommesse, aggressione, razzismo, terrorismo e molti altri. Sulla base delle informazioni raccolte, il sistema consente la creazione di report per i dispositivi degli abbonati. Altrettanto fondamentale è il sistema di conservazione dei dati (DRS).

Il sistema di conservazione dei dati è una componente obbligatoria per gli operatori per legge; memorizza localmente tutti i (meta) dati di comunicazione per tre anni. Le autorità di intelligence di stato utilizzano l’adattatore Protocollo 538 integrato nel DRS per accedere alle informazioni archiviate. Secondo Peter-Service, la loro soluzione DRS può gestire 500.000.000 di connessioni al giorno in un cluster. Il tempo di ricerca medio dichiarato per i record correlati agli abbonati da un singolo giorno è di dieci secondi. Un altro strumento fondamentale per porre in essere la sorveglianza da parte dell’autorità di Intelligence russa è il SORM.

Il SORM è l’infrastruttura tecnica per la sorveglianza in Russia. Risale al 1995 e si è evoluto da SORM-1 (acquisizione di comunicazioni telefoniche e cellulari) e SORM-2 (intercettazione del traffico Internet, 1999) all’attuale SORM-3. SORM ora raccoglie informazioni da tutte le forme di comunicazione, fornendo l’archiviazione a lungo termine di tutte le informazioni e i dati sugli abbonati, comprese le registrazioni e le posizioni effettive. Non a caso la Corte europea per i diritti umani ha ritenuto la legislazione russa SORM in violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo nel 2015.

Passiamo adesso alla Cambogia. Human Rights Watch ha denunciato l’istituzione in Cambogia di un gateway Internet in stile cinese che consentirebbe di controllare e monitorare tutto il traffico online e che sarebbe altro che un nuovo strumento per il leader Hun Sen per reprimere qualsiasi opposizione.  Attraverso un decreto di 11 pagine infatti, il governo cambogiano richiede ai fornitori di servizi Internet di reindirizzare i loro servizi attraverso un gateway Internet nazionale entro i prossimi 12 mesi. Inoltre il decreto richiede ai fornitori di servizi di far compilare agli utenti i moduli online con le loro identità corrette. Per di più, il decreto del governo precisa che il mancato collegamento delle reti al gateway comporterà la sospensione delle licenze operative e il blocco dei conti bancari.

Questo decreto non rappresenta una sorpresa visto quanto stabilito nel 2015, quando il governo cambogiano aveva varato una legge sulle telecomunicazioni che aveva consentito alle autorità governative di avere una ampia discrezionalità in relazione alla possibilità di richiedere i dati degli utenti internet ai fornitori del servizio.

Ora, la motivazione politica dalla quale è nato il decreto è agevolmente individuabile nella nascita del del Partito per il Salvataggio nazionale della Cambogia (CNRP), che era riuscito ad ottenere un ampio consenso. Proprio per questo nel 2017, la magistratura controllata dallo stato cambogiano non solo aveva abolito il CNRP, ma aveva mandato in esilio gran parte dei suoi esponenti.

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