Fine settimana turbolento per Elon Musk dopo le limitazioni annunciate, attivate e in seguito rimodulate su Twitter, la piattaforma di microblogging che il miliardario ha acquistato per 44 miliardi di dollari a dicembre.
Il 1° luglio Twitter ha limitato temporaneamente la lettura dei tweet per contenere l’uso di dati disponibili sul social network da parte di soggetti terzi, in particolare da quelli che alimentano modelli di intelligenza artificiale.
Sempre nello stesso giorno Musk ha scritto su Twitter che gli utenti con account verificati, che pagano 8 dollari al mese per un servizio di abbonamento premium (quelli con la cosiddetta spunta blu), possono leggere 6.000 post al giorno. Quelli con account non verificati e nuovi account non verificati potrebbero leggere rispettivamente 600 e 300 tweet al giorno, ha affermato.
Gli utenti hanno pubblicato screenshot in risposta, mostrando di non essere in grado di vedere alcun tweet, inclusi i tweet sulle pagine degli inserzionisti aziendali, dopo aver raggiunto il limite.
È una scelta che è stata presa “per porre rimedio ai livelli estremi di raccolta dati e manipolazione del sistema”, ha spiegato Elon Musk in un tweet.
La mossa arriva quando i chatbot basati sull’intelligenza artificiale come ChatGPT di OpenAI e Bard di Google, che raschiano o raccolgono dati da Internet per alimentare i loro modelli, sono esplosi in popolarità. Twitter e il rivale Reddit hanno indicato la loro intenzione di impedire ai gruppi di raccogliere dati gratuitamente, segnala il Financial Times.
Tutti i dettagli.
LA MOSSA DI ELON MUSK SUI POST DI TWITTER
Nella giornata di sabato Elon Musk ha imposto “limiti temporanei” a Twitter per contrastare gli “elevati livelli di manipolazione del sistema e di data scraping”. Ricapitolando, limite di 6.000 post da leggere al giorno per gli account verificati, mentre per gli account non verificati la soglia scende a 600 post al giorno, fino a toccare i 300 post per gli account nuovi non verificati.
In yet another exercise in irony, this post achieved a record view count!
— Elon Musk (@elonmusk) July 2, 2023
LA PROTESTA DEGLI UTENTI
Le modifiche hanno provocato una rapida reazione da parte degli utenti, con molti tweet che hanno ricevuto un messaggio di errore con la scritta “limite di frequenza superato” e sono stati bloccati dalla visualizzazione di ulteriori post. La frase “limite di velocità superato” ha fatto tendenza su Twitter sabato mattina, stimolando meme e polemiche da parte degli utenti infastiditi dalla nuova politica della piattaforma.
In concomitanza con l’annuncio delle nuove limitazioni infatti sono aumentate le segnalazioni di inaccessibilità alla piattaforma. Sparita la timeline, spariti i profili degli utenti: nulla è consultabile né da pc desktop, né da app o versione mobile del sito. Sul sito Downdetector, che in maniera indipendente raccoglie le segnalazioni di malfunzionamento, è possibile osservarne l’andamento, riporta oggi l’Agi.
LA “RETROMARCIA”
Ore dopo, sempre Musk ha affermato che il limite sarebbe stato aumentato a 8mila post al giorno per gli utenti verificati, 800 al giorno per i non verificati e 400 post al giorno per i nuovi utenti non verificati. Fino ad arrivare alle nuove limitazioni: 10mila per gli utenti verificati, 1000 per i non verificati e 500 per i nuovi account non verificati.
Now to 10k, 1k & 0.5k
— Elon Musk (@elonmusk) July 1, 2023
LE MOTIVAZIONI DI MR MUSK
I limiti seguono la recente decisione di Musk di richiedere obbligatoriamente un account sulla piattaforma per leggere i tweet: una misura ‘temporanea di emergenza’, ha spiegato nei giorni scorsi per limitare lo scraping di dati ‘molto aggressivo’ condotto da centinaia di aziende a danno dell’esperienza dei clienti del social.
Già il 30 giugno l’imprenditore statunitense aveva annunciato che non sarebbe più stato possibile leggere i messaggi su Twitter senza connettersi tramite un account. “Quasi tutte le aziende che si occupano di intelligenza artificiale, dalle start-up ai più grandi gruppi del mondo, stavano raccogliendo grandi quantità di dati”, ha spiegato Musk. “È piuttosto irritante dover portare online un gran numero di server in caso di emergenza solo per facilitare la valutazione oltraggiosa di una start-up di intelligenza artificiale”, ha aggiunto.
LA FRECCIATINA A OPENAI & CO
Musk aveva precedentemente espresso disappunto riguardo le società di intelligenza artificiale come OpenAI, proprietaria di ChatGPT, per aver utilizzato i dati di Twitter per addestrare i loro modelli di linguaggio di grandi dimensioni.
Ma Twitter non è l’unica società contraria all’addestramento dell’Ai attraverso le piattaforme digitali. Anche Reddit si è lamentata contro le società che utilizzano le loro informazioni per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Kai-Cheng Yang, ricercatore presso l’Università dell’Indiana a Bloomington, ha affermato a Reuters che i limiti sembrano essere efficaci nel bloccare terze parti, inclusi i motori di ricerca, dallo scraping dei dati di Twitter come prima. “Potrebbe essere ancora possibile, ma i metodi sarebbero molto più sofisticati e molto meno efficienti”, ha aggiunto.
BATTAGLIA PRESUNTA O REALE CONTRO LO SVILUPPO DELL’AI?
Quindi la mossa che ha fatto imbestialire gli utenti di Twitter poggia sulle motivazioni di Musk di frenare l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale tramite “enormi quantità di dati” dalla piattaforma.
Negli ultimi tempi Musk è diventato sempre più esplicito nei suoi timori di minacce esistenziali più ampie dai sistemi di intelligenza artificiale. Ha anche criticato pubblicamente OpenAI per essere diventato, a suo avviso, meno trasparente e troppo orientato al commercio nella sua ricerca dell’IA avanzata. Ad aprile, in un’intervista con Fox News il miliardario americano ha avvertito che l’intelligenza artificiale potrebbe portare alla “distruzione della civiltà”.
Prima ancora, a marzo, l’imprenditore di Tesla e SpaceX si è anche unito ad un gruppo di altri leader del settore tecnologico che hanno firmato una lettera aperta che chiedeva una pausa di sei mesi nella corsa definita “fuori controllo” nello sviluppo dell’Ia.
Sebbene Musk stia criticando OpenAI e abbia intenzione di competere con esso, ha contribuito a fondarla nel 2015 come organizzazione non profit. Da allora ha affermato di essere rimasto deluso da OpenAI perché non opera più come organizzazione no profit e sta costruendo una tecnologia che, a suo avviso, prende posizione nei dibattiti politici e sociali.
Eppure, sempre nell’intervista di aprile Musk ha affermato di voler creare un rivale per le offerte di intelligenza artificiale dei giganti della tecnologia Microsoft e Google. Nella sua intervista con Fox News, Musk ha detto “stiamo per iniziare qualcosa che io chiamo TruthGPT”. Musk l’ha descritta come una “massima intelligenza artificiale alla ricerca della verità” che “si preoccupa di comprendere l’universo”. Secondo i rapporti dei media, Elon Musk ha creato una nuova società dedicata all’intelligenza artificiale e si chiama X.AI, dedicata appunto all’intelligenza artificiale.
Chissà se le limitazioni “anti scraping dei dati” varranno anche per la sua startup di intelligenza artificiale generativa…