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Obbligo Vaccino

Perché Londra snobba i vaccini Ue

Tutti i motivi per cui Londra non intende partecipare al programma di acquisto Ue del vaccino anti Covid

 

Londra non parteciperà al programma di acquisto Ue per il vaccino anti-Covid. Il Regno Unito ha paura che le consegne dell’antidoto sull’isola potrebbero arrivare in ritardo a causa degli eventuali negoziati sulla distribuzione che si verrebbero ad intavolare.

Intanto, a sperare in tempi ridotti (ma anche in prezzi bassi) è l’Africa, luogo dove alcuni vaccini sono in fase di test. Andiamo per gradi.

IL PROGRAMMA UE

La Commissione Ue ha messo sul piatto 2,4 miliardi di euro per permettere ai vari Stati membri di avere un vaccino contro Covid-19 entro i prossimi 12-18 mesi. In pratica l’Ue sta firmando accordi con singoli produttori dei vaccini per conto degli Stati membri, chiedendo, in cambio di un buon supporto economico iniziale (che vale come anticipo di pagamento sulla fornitura), la fornitura di un vaccino entro massimo 18 mesi (qui i dettagli).

LONDRA RESTA FUORI

Al programma di acquisto non parteciperà il Regno Unito, per timore, raccontano le cronache, che l’adesione potrebbe rallentare anche di alcuni mesi la distribuzione del vaccino nel Paese, per via dei negoziati che verrebbero introdotti, riporta l’agenzia Nova.

GARANZIE INSUFFICIENTI PER TEMPESTIVITA’ NELLA DISTRIBUZIONE

Secondo quanto riferito dal ministro per le Imprese, l’Energia e la Strategia industriale del Regno Unito, Alok Sharma, Londra non avrebbe ricevuto “garanzie sufficienti” riguardo alla tempestività della consegna dei vaccini nel Regno Unito, nel corso delle trattative sul tema iniziate settimane fa.

POCHI BENEFICI

Non solo. Per Londra i benefici dell’adesione non sarebbero poi così tanti, dal momento che i paesi aderenti avranno un “limite massimo di volume”, ovvero di dosi. Anche i prezzi riservati all’Ue non dovrebbero essere poi così bassi: i funzionari britannici, riporta agenzia Nova, sostengono che sia stato notificato dalle aziende farmaceutiche prezzi simili a quelli proposti agli stati dell’Ue.

“Semplicemente i termini non erano giusti per noi. Il programma dell’Ue non avrebbe permesso al Regno Unito di fare di più di ciò che sta già facendo”, ha detto una fonte.

I NUMERI DELLA CORSA AL VACCINO

Intanto la corsa al vaccino continua. Secondo i dati  l’Organizzazione Mondiale della Sanità (7 luglio 2020) i candidati vaccini in fase clinica sono 21. 139 quelli in valutazione pre-clinica.

vaccino

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I TEST IN AFRICA

A sperare in un vaccino rapido ed economico è l’Africa, che si augura di avere l’antitodo già entro il primo trimestre 2021. Il sudrafrica sta partecipando ai test del farmaco sviluppato dall’Università di Oxford e AstraZeneca, a cui ha collaborato anche l’italiana Irbm, e a quelli di altri 18 vaccini diversi.

LE SPERANZE DEL CONTINENTE NERO

L’Africa potrebbe ottenere un vaccino contro il Covid-19 nel corso del primo trimestre del 2021 se i test in corso in Sudafrica sul farmaco sviluppato dall’Università di Oxford avessero successo. Lo ha dichiarato

“Il vaccino potrebbe essere commercializzato già all’inizio del prossimo anno”, ha detto il professore di vaccinologia all’Università partner di Witwatersrand, Shabir Madhi, che lavora ai test in Sudrafrica. Tutto però dipenderà “dai risultati degli studi clinici” in corso.

“Una volta che il 60 per cento della popolazione, in particolare la popolazione adulta, diventa immune, ci aspettiamo che il tasso riproduttivo effettivo (del virus) scenda al di sotto di 1, il che significa sostanzialmente che il virus continuerà a circolare, ma che la sua catena di trasmissione è stata interrotta”, ha spiegato Madhi.

TEMPI E PREZZI RIDOTTI PER COINVOLGIMENTO SUDAFRICA

La speranza del Continente è che il coinvolgimento del Sudafrica possa non solo portare ad una distribuzione veloce del farmaco, ma possa anche abbassare i prezzi.

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