Il governo Macron manda ko Atos.
Il titolo del gruppo informatico ha chiuso in calo del 2,09% a 37 euro, pur potendo vantare da inizio anno un guadagno di oltre il 40%. A pesare sulla performance l’offerta dello Stato francese per l’attività ‘Advanced Computing’, che comprende i settori dell’informatica ad alte prestazioni e del calcolo quantistico, per un valore inferiore al previsto e con tempi di finalizzazione dell’operazione alquanto lunghi. L’offerta per l’asset di Atos, con l’esclusione delle attività di Vision AI (comprese principalmente la controllata Ipsotek acquisita nel 2021), per un enterprise value di 410 milioni di euro. Lo ha comunicato il 2 giugno in una nota la società parigina produttrice di microprocessori che si trova in una situazione di forte indebitamento. Questa offerta mira a evitare che l’attività possa cadere nelle mani di operatori stranieri.
Lo scorso novembre, nel pieno di una ristrutturazione finanziaria per far fronte al suo ingente debito, Atos aveva avviato trattative esclusive con lo Stato francese per cedere le attività strategiche del suo ramo ‘Advanced Computing’, che comprendono in particolare i supercomputer utilizzati per la deterrenza nucleare.
Per mesi lo stato francese ha compiuto infatti uno sforzo concertato per raggiungere un accordo per mantenere il controllo sulle risorse tecnologiche strategiche di Atos all’interno del paese, ricordava l’anno scorso Reuters. Lo scorso giugno sempre il governo francese si era offerto di acquistare i supercomputer dell’azienda con un’offerta da 700 milioni di euro, poi scaduta, che includeva anche le risorse di sicurezza informatica dell’unità Bds di Atos.
Ora però, secondo la nuova offerta, solo i supercomputer utili alla deterrenza nucleare diventeranno di proprietà pubblica, e a un prezzo più basso del previsto.
Tutti i dettagli.
L’OFFERTA DEL GOVERNO FRANCESE PER L’ASSET ADVANCED COMPUTING DI ATOS
Come ricorda The Register, inizialmente il governo francese aveva preso in considerazione la nazionalizzazione di Atos, ma ha ridimensionato il piano, limitandosi ad acquisire le unità Big Data e Sicurezza, per poi ritirarsi definitivamente.
Ora lo stato francese punta soltanto all’attività Advanced Computing che raggruppa le divisioni High-Performance Computing (HPC) e Quantum, nonché Business Computing e Intelligenza Artificiale. Si tratta della divisione che produce server ad alta performance e supercomputer, che hanno anche applicazioni militari e nucleari e quindi rivestono un carattere strategico per lo Stato. Il perimetro della transazione dovrebbe generare un fatturato di circa 0,8 miliardi di euro nel 2025.
L’offerta prevede che nel prezzo rientrino 110 milioni di “complementi” basati su indicatori di redditività per gli esercizi 2025 (50 milioni di euro che dovrebbero essere pagati alla finalizzazione della transazione) e 2026 (60 milioni di euro).
INFERIORE ALLA PROPOSTA INIZIALE
Come già detto, l’offerta è inferiore alle attese.
Lo scorso 25 novembre lo Stato francese aveva presentato una proposta non vincolante da 500 milioni innalzabile a 625 milioni con gli “earn-out” per il valore delle attività oggetto della trattativa.
IL NODO “VISION AI”
A questo proposito, la riduzione del valore dell’operazione rispetto a quanto annunciato lo scorso anno – precisa Atos – “riflette il perimetro ridotto della transazione”. Ovvero il fatto che ‘Vision AI’ non sarà ceduta. Pertanto, prosegue la nota, “Eviden riorganizzerà le sue capacità di Vision AI (con sede nel Regno Unito) attorno a una nuova business unit per continuare a concentrarsi su IA, dati e sicurezza, come comunicato durante il Capital Markets Day. Con una profonda esperienza nell’analisi video basata sull’IA per operazioni, sicurezza e protezione (come il rilevamento di bagagli abbandonati, la gestione della folla o i controlli di qualità in produzione), questa struttura supporterà l’organizzazione del Gruppo Atos nell’offrire ai clienti offerte migliori e di maggior valore.”
L’APPROVAZIONE DEL CDA DELLA SOCIETÀ
Da parte sua “Il consiglio di amministrazione di Atos ha accolto favorevolmente l’offerta, sulla base del rapporto di un esperto indipendente che ha confermato che la valutazione del perimetro ceduto e i termini dell’operazione avvengono a un equo valore di mercato”, sottolinea il comunicato della società guidata oggi da Philippe Salle, settimo ceo di Atos in tre anni.
Inoltre, “le parti si sono accordate per la firma di un’offerta vincolante nelle prossime settimane, in quanto il closing dell’operazione è previsto nel 2026”. Dunque, non solo valore inferiore a questo previsto, ma anche tempi più lunghi.
VOLA BASSO ATOS
Infine, lo scorso 14 maggio il gruppo informatico francese ha annunciato anche di aver ridotto le sue ambizioni in termini di fatturato e di prevedere ricavi compresi tra 9 e 10 miliardi di euro nel 2028.
Per quanto riguarda l’anno in corso, il gruppo prevede ora un fatturato di 8,5 miliardi, un obiettivo inferiore rispetto alle previsioni del piano aziendale di settembre 2024. All’epoca l’obiettivo era di raggiungere quest’anno un fatturato di 9,5 miliardi di euro. In occasione di una recente audizione davanti al Senato, il ceo Salle ha descritto il 2025 come un “punto basso” in termini di risultati finanziari. L’azienda sta anche attuando un piano di razionalizzazione dei costi che vedrà il suo organico ridursi di quasi il 20% entro il 2026: il numero di dipendenti scenderà da 74.000 a 60.000, in parte a seguito di cessioni, secondo quanto dichiarato dal management.
Dopodiché la società ha annunciato che abbandonerà “diversi mercati non strategici o che non soddisfano i suoi obiettivi finanziari e di crescita”. Sebbene i Paesi interessati siano già stati scelti, il ceo non ha rivelato il numero di Paesi interessati.