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Ecco come Johnson non trumpeggia troppo contro Huawei sul 5G

Che cosa ha deciso il Consiglio di sicurezza nazionale britannico: via libera da parte del governo Johnson a Huawei per costruire parte della sua rete 5G. Fatti, dettagli, reazioni e commenti nel Punto di Michele Arnese

Via libera da parte del governo britannico a Huawei per costruire parte della sua rete 5G. La Gran Bretagna dunque non ha accolto le pressioni dell’amministrazione Trump per silurare il fornitore cinese di apparecchiature di telecomunicazione a causa di timori di sicurezza.

LO STATO DELL’ARTE SU HUAWEI

Stati Uniti, Australia e Giappone hanno bandito Huawei, gli Stati Ue sono divisi sulla questione, nonostante le pressioni Usa. In Italia, ad esempio, il Comitato parlamentare per la sicurezza nazionale ha invitato Parlamento e governo a bandire Huawei dal 5G ma la maggioranza di governo è divisa (qui l’approfondimento di Start) e il gruppo Ericsson sta coccolando i palazzi italiani in chiave anti Huawei assicurandoli anche sulla economicità delle loro forniture. E intanto anche in America il Pentagono non vuole trumpeggiare troppo contro Huawei,

CHE COSA HA DECISO IL REGNO UNITO SU HUAWEI

Il Consiglio di sicurezza nazionale britannico ha ritenuto oggi che i rischi per la sicurezza presentati dall’azienda cinese potrebbero essere gestiti. La decisione – secondo gli osservatori – è una battuta d’arresto per gli sforzi guidati dagli americani di azzoppare l’uso dei prodotti Huawei e potrebbe incoraggiare altri Paesi a seguire l’esempio del Regno Unito. La Germania dovrebbe decidere se consentire a Huawei di costruire sezioni della propria rete 5G entro la fine dell’anno.

LA PORTATA DELLA DECISIONE BRITANNICA

Il governo britannico, in sostanza, ha deciso di permettere a Huawei di avere quantomeno un ruolo limitato: i fornitori “ad alto rischio” saranno esclusi da “parti sostanziali sensibili di 5G e dalle reti a capacità gigabyte”; ci sarà un limite del 35% all’accesso ai fornitori a parti non sensibili delle reti. I fornitori ad alto rischio sono quelli che “pongono rischi alla sicurezza e al funzionamento delle reti tlc britanniche”. In sostanza, nel Regno Unito Huawei potrà essere autorizzato alle forniture partecipando alle infrastrutture non strategiche.

LE PAROLE DI JOHNSON

La Gran Bretagna continuerà a servirsi di componenti fornite dal colosso cinese Huawei per la realizzazione del nuovo sistema di telecomunicazioni 5G nel Regno. Lo ha annunciato il governo di Boris Johnson al termine di una riunione decisiva del Consiglio di sicurezza nazionale, precisando però che Huawei sarà esclusa da qualunque ruolo nella fornitura di “parti sensibili” della rete. Gli Usa avevano spinto per un bando totale della holding cinese, che Washington accusa di legami con l’intelligence di Pechino.

TUTTI I DETTAGLI SULLA DECISIONE DEL REGNO UNITO

Fra le limitazioni imposte da Londra alla partecipazione del gigante cinese – oltre al divieto di coinvolgimento nella componentistica dei server – viene indicato un tetto massimo del 35% delle forniture totali del progetto 5G e il divieto per i cinesi di operare vicino a basi militari o siti nucleari britannici. Su Johnson giungono le critiche delle opposizioni e di una parte di parlamentari del suo stesso partito conservatore. Il premier britannico ha dovuto del resto barcamenarsi, secondo la Bbc, fra la minaccia di contraccolpi nelle relazioni con l’alleato americano (anche in materia di cooperazione d’intelligence nell’ambito dei Paesi anglofoni del gruppo Five Eyes); e quella di Pechino, partner economico in crescita, di ritorsioni commerciali laddove Huawei fosse stata tagliata fuori del tutto.

IL COMMENTO DI HUAWEI

“Huawei si sente rassicurata dalla decisione del governo del Regno Unito di poter continuare a lavorare con i propri clienti per assicurare lo sviluppo delle reti 5G secondo i piani previsti”, ha commentato Victor Zhang, vicepresidente di Huawei, relativamente alla decisione del governo del Regno Unito di consentire al gruppo cinese di partecipare allo sviluppo del 5G nel Paese. “Si tratta di una decisione – continua Zhang – basata sui fatti che garantirà un’infrastruttura di telecomunicazioni più avanzata, sicura ed economicamente vantaggiosa e permetterà al Regno Unito l’accesso a tecnologie leader a livello mondiale in un mercato competitivo. Da oltre 15 anni forniamo tecnologia all’avanguardia agli operatori di telecomunicazioni nel Regno Unito. Faremo leva sulla nostra solida esperienza, supportando i nostri clienti che investono nelle reti 5G, promuovendo la crescita economica e aiutando il Regno Unito a rimanere competitivo a livello globale. Riteniamo che un mercato dei fornitori diversificato e una concorrenza leale siano essenziali per realizzare una rete affidabile e innovativa, oltre a garantire ai consumatori l’accesso alla migliore tecnologia disponibile”.

GLI SBUFFI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA

Gli Stati Uniti si dicono delusi dalla decisione del Regno Unito di andare avanti con Huawei sul fronte della realizzazione delle reti di nuova generazione 5G. Lo afferma un funzionario dell’amministrazione Trump: “Non c’è alcuna opzione di sicurezza, siamo di fronte a fornitori di cui non ci si può fidare”, si afferma nel commentare la mossa di Londra.

LE PROSSIME MOSSE DELL’EUROPA

La Ue vuole definire ‘regole strette’ per lo sviluppo della rete 5G in Europa, non escludere il colosso cinese Huawei. Lo ha indicato il commissario Ue Thierry Breton nel corso di una audizione all’Europarlamento. ‘Non si tratta di discriminare, si tratta semplicemente di fissare norme, che saranno rigorose, esigenti e ovviamente daremo il benvenuto in Europa a tutti gli operatori che saranno disposti ad applicarle’, ha detto Breton. Domani la Commissione Ue presenterà quella che ha definito ‘cassetta degli attrezzi’ definita dagli Stati membri e dalla Commissione. Viene riconosciuto il principio per cui ogni Paese, per ciascun operatore, ogni Stato deve avere diverse fonti di fornitori ‘per mitigare i rischi”.

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