skip to Main Content

Huawei Amazon

Perché i chipmaker Usa temono un ban totale a Huawei. I casi di Qualcomm e Intel

L'amministrazione Biden sta rivedendo la politica di licenze che consente alcune spedizioni di tecnologia statunitense alla cinese Huawei. Ma le società di chip Usa sostengono che le restrizioni sui prodotti forniti alle telco cinesi incideranno sulle entrate dell'industria statunitense 

 

Un ban totale degli Usa sul colosso delle telecomunicazioni Huawei metterebbe sotto pressione le attività cinesi di Qualcomm e Intel.

Secondo il Wall Street Journal, l’amministrazione Biden sta valutando la possibilità di revocare le licenze di esportazione rilasciate ai fornitori statunitensi per le vendite a Huawei. Una nuova mossa della guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina.

Già a a gennaio i rapporti indicavano che Washington stava valutando di non concedere alcuna nuova licenza di esportazione a società come Qualcomm Inc. e Intel Corp, che forniscono i chip necessari per smartphone e altri dispositivi. L’azione coprirebbe i prodotti che utilizzano la tecnologia 5G avanzata così come i vecchi prodotti 4G.

Nel 2019 l’amministrazione Trump ha imposto dure restrizioni all’esportazione di tecnologia americana a Huawei, aggiungendo il gruppo a una lista nera chiamata “entity list”. Per Washington l’attrezzatura di rete wireless 5G di Huawei potrebbe consentire al governo cinese di spiare le comunicazioni americane. Da sempre Huawei respinge le accuse sostenendo che i suoi prodotti non rappresentano un rischio per la sicurezza nazionale.

Nel frattempo, il dipartimento del commercio ha continuato a concedere licenze di esportazione ad alcune società, tra cui Qualcomm e Intel, per fornire a Huawei tecnologia non correlata alle reti di telecomunicazioni 5G ad alta velocità. Ma ora l’amministrazione fa sapere che la politica degli Stati Uniti che consente alcune spedizioni di tecnologia statunitense alla società cinese è “sotto valutazione”.

Tutti i dettagli.

LA VALUTAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE BIDEN

Il governo degli Stati Uniti sta rivedendo una politica che consente ad alcune esportazioni statunitensi di continuare verso Huawei.

“Una regola di licenza della precedente amministrazione è ancora valida per Huawei che consente a cose al di sotto del 5G, al di sotto del livello del cloud, di andare, e dirò che tutte queste cose sono in fase di valutazione”. È quanto ha annunciato il funzionario del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti Alan Estevez, in un’udienza al Congresso, come riporta Reuters.

TUTTE LE MOSSE A STELLE E STRISCE CONTRO IL COLOSSO TECH CINESE

Oltre all’inserimento di Huawei nella “entity list”, nel 2020 il Dipartimento del Commercio si è mosso per impedire ai fornitori di Huawei di vendere i chip dell’azienda realizzati con software e apparecchiature costruiti negli Stati Uniti, a meno che anche tali fornitori non abbiano ottenuto una licenza.

La Federal Communications Commission (Fcc) ha proibito ai gestori wireless statunitensi di utilizzare finanziamenti federali per acquistare apparecchiature di rete Huawei. L’anno scorso ha anche vietato le future approvazioni delle apparecchiature Huawei in vendita negli Usa.

Negli ultimi due anni, il presidente Joe Biden ha assunto una posizione ancora più dura nei confronti della Cina, ricorda il Financial Times. A ottobre, il Dipartimento del Commercio Usa ha imposto restrizioni sulla fornitura di semiconduttori avanzati e apparecchiature per la produzione di chip ai gruppi cinesi.

LE CONSEGUENZE PER IL BUSINESS DI HUAWEI

Prima del ban imposto dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti sulle attività tra Huawei e aziende hardware e software americane, il gruppo con sede a Shenzen era arrivato a rivaleggiare nel mercato dei chip con aziende consolidate quali Qualcomm e MediaTek. Ad oggi, gli smartphone prodotti dalla cinese montano semiconduttori di Qualcomm, ma risultano privi del supporto alla rete 5G.

E QUELLE PER LE INDUSTRIE AMERICANE

Ma c’è anche il rovescio della medaglia per le aziende americane.

Secondo il presidente della commissione per gli affari esteri Michael McCaul, tra novembre 2020 e aprile 2021, il Bureau of Industry and Security, l’ufficio che sovrintende ai controlli sulle esportazioni, ha approvato licenze Huawei del valore di 61,4 miliardi di dollari. Solo tra gennaio e marzo del 2022 il dipartimento del commercio ha approvato più di 23 miliardi di dollari in domande di licenza per commerciare con società affiliate alla Cina nell’elenco delle entità.

Dunque si tratta di tanti miliardi di dollari di entrate che potrebbero sfumare in caso di annullamento delle licenze.

L’APPELLO DELLE SOCIETÀ TECH USA

E le aziende tecnologiche americane non vogliono perdere un cliente così importante.

A fine gennaio Information Technology and Innovation Foundation, un think tank  con sede a Washington che conta Qualcomm, Intel e la maggior parte delle altre grandi aziende tecnologiche tra i suoi sostenitori, ha lanciato un appello.

“Gli sforzi in corso dell’amministrazione per sostenere la competitività della tecnologia degli Stati Uniti sono encomiabili, ma l’esclusione totale di Huawei dai fornitori statunitensi avrebbe probabilmente l’effetto opposto” si legge nel comunicato.

“La Cina rimane un mercato critico per i fornitori di tecnologia statunitense, rappresentando il 36% delle vendite di semiconduttori statunitensi fino al 2019” continua. “Ogni dollaro che una società tecnologica statunitense guadagna nel mercato cinese è uno che i concorrenti cinesi non guadagnano, quindi vietare le esportazioni a Huawei aiuta i fornitori di tecnologie cinesi e fa male alle loro controparti statunitensi” ha concluso la nota dell’Information Technology and Innovation Foundation.

Back To Top