Il Pentagono è preoccupato per l’accordo di Microsoft con un’azienda di intelligenza artificiale con sede negli Emirati Arabi Uniti.
Lo scorso aprile il colosso tecnologico di Redmond ha investito 1,5 miliardi di dollari in Group 42 Holding (G42) con sede ad Abu Dhabi per portare la sua tecnologia di intelligenza artificiale negli Emirati Arabi Uniti e, più in generale, nella regione. Difatti anche il Medio Oriente ha iniziato a essere più in vista nella guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina, mentre la competizione per dominare l’intelligenza artificiale si intensifica.
Dopodiché a maggio, le due società hanno annunciato un pacchetto da 1 miliardo di dollari di investimenti digitali in Kenya, che includeva il contributo sia del governo degli Stati Uniti che di quello degli Emirati Arabi Uniti.
Se da una parte i sostenitori dell’investimento in Kenya lo vedono come un modo per gli Stati Uniti di espandere la propria influenza nelle regioni in cui opera anche la Cina, i funzionari statunitensi sono preoccupati che l’accordo, che include il governo degli Emirati, possa rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, secondo Bloomberg.
Inoltre, il rapporto arriva in un momento complicato per il gigante tecnologico statunitense: in una recente audizione al Congresso Microsoft ha ammesso che la sua sicurezza informatica ha fallito durante gli attacchi cyber russi e cinesi.
Tutti i dettagli.
LA PARTNERSHIP TRA MICROSOFT E L’EMIRATINA G42
In base alla partnership, Microsoft darà a G42 il permesso di vendere servizi Microsoft che utilizzano potenti chip AI, utilizzati per addestrare e mettere a punto modelli generativi di AI. In cambio, G42, messa sotto osservazione da Washington per i suoi legami con la Cina, utilizzerà i servizi cloud di Microsoft e accetterà un accordo di sicurezza negoziato in colloqui dettagliati con il governo statunitense. L’accordo prevede una serie di protezioni per i prodotti di intelligenza artificiale condivisi con G42 e include un accordo per eliminare l’attrezzatura cinese dalle operazioni di G42.
COSA AVEVA DICHIARATO IL CONSIGLIERE DELLA CASA BIANCA IL MESE SCORSO
L’accordo di Microsoft con G42 è “generalmente uno sviluppo positivo” perché ha costretto la società con sede negli Emirati Arabi Uniti a recidere i legami con la cinese Huawei. È quanto ha affermato il 24 giugno un funzionario della Casa Bianca, ripreso da Reuters.
“In un posto come gli Emirati Arabi Uniti… dove G42 lavorava a stretto contatto con Huawei, ad esempio, abbiamo interesse a cambiare questa situazione”, ha dichiarato il consigliere per la tecnologia della Casa Bianca Tarun Chhabra.
I TIMORI DEL PENTAGONO PER LA SICUREZZA NAZIONALE DALLA PARTNERSHIP MICROSOFT-G42
Infatti l’investimento di Microsoft in G42 sarebbe avvenuto in cambio dell’accordo dell’azienda di smettere di lavorare con le aziende cinesi.
Tuttavia, i funzionari del Pentagono sono preoccupati che G42 non taglierà completamente i legami con la Cina, riferisce Bloomberg, citando persone anonime a conoscenza della questione.
Oltre alla crescente preoccupazione a Washington che affidarsi a Microsoft, G42 e al governo degli Emirati potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza nazionale, alcuni temono che, senza funzionari statunitensi a bordo, le aziende non saranno in grado di ottenere la tecnologia di cui hanno bisogno per rendere la loro partnership un successo, aggiunge la testata.
IL NODO CINESE
Dunque tutto dipenderà dalla rimozione da parte dell’emiratina G42 di attrezzature cinesi dalle sue catene di fornitura.
Negli ultimi mesi, l’azienda ha assunto un revisore di terze parti per determinare se sta rispettando tali termini, secondo le fonti di Bloomberg, spingendo alcuni funzionari statunitensi a preoccuparsi che la grande somma che G42 sta pagando equivalga a un conflitto di interessi. Alla domanda su come gli Stati Uniti faranno rispettare tali accordi, Chhabra dell’NSC ha affermato che “varia a seconda del contesto”. Ciò potrebbe significare colloqui diplomatici diretti, ha detto, o potrebbe includere una spinta da parte di un “fornitore statunitense che vorrà a sua volta tali garanzie, perché in genere desidera continuare a lavorare con il governo degli Stati Uniti”.
LA POSIZIONE DEL COLOSSO DI REDMOND
Da parte sua il colosso di Redmond fa sapere che: “Stiamo lavorando a stretto contatto con il Consiglio per la sicurezza nazionale e il Dipartimento del commercio e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti continuerà a essere una priorità principale”, ha dichiarato un portavoce di Microsoft a Bloomberg.