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Perché Giorgetti critica la schizofrenia di Bruxelles fra chip e Stm

Le contraddizioni della Commissione europea fra il progetto di stabilimento per chip in Europa con soldi pubblici e il rifiuto al contributo italiano a Stm per lo stabilimento di Catania (dove c'è maretta nel governo). Tutti i dettagli

Giorgetti punzecchia Bruxelles sui semiconduttori (e su Stm).

Da mesi ormai ci troviamo nel bel mezzo di una carenza globale di chip senza precedenti che riguarda tutti, dalle case automobilistiche ai produttori di elettronica. E secondo gli esperti si tratta di carenze che potrebbero durare almeno due-tre anni e incidere non poco sulla crescita globale.

Così l’Ue non intende restare indietro alle superpotenze Cina e Stati Uniti nel campo dei semiconduttori.

Tanto che la scorsa settimana, durante la sua missione in Italia, il commissario europeo al mercato interno Thierry Breton ha annunciato l’obiettivo di aumentare la quota globale della produzione di microprocessori all’interno della Ue al 20% dall’attuale 10% entro il 2030. Non solo, un filone del piano di Breton è quello di convincere un produttore di chip all’avanguardia a costruire una fabbrica di chip in Europa. Parallelamente, il commissario europeo vuole forgiare un’alleanza di aziende con l’obiettivo di espandere gli attuali punti di forza dell’Europa.

Un obiettivo condiviso dal ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che “ha sottolineato la necessità di lanciare un piano straordinario di sostegno agli investimenti, in cui le imprese italiane potranno svolgere un ruolo di prima fila grazie alle loro capacità e competenze”.

Tuttavia, al titolare del Mise critica Bruxelles sui progetti dell’esecutivo italiano su Stmicroelectronics, il chip-maker franco-italiano (soci sono anche il Mef e la Cdp francese).

Tutti i dettagli.

LA STOCCATA DI GIORGETTI

Giorgetti, intervistato dal direttore di Libero Alessandro Sallusti, ha chiesto cautela all’Europa, ma anche coerenza: “Improvvisamente l’Ue ha scoperto che mancano i microprocessori, quindi le aziende che producono semiconduttori, fondamentali per le macchine elettriche. L’Italia compete con le potenze europee per attrarre le grandi multinazionali del comparto, lo stabilimento che l’Europa vuole per rispondere tecnologicamente a Cina e Stati uniti verrebbe realizzato da privati con un contributo pubblico europeo di 7-8 miliardi, ma contemporaneamente la Commissione ci rompe le scatole perché l’aiuto di 3-400 milioni che noi daremmo a Stmicroelectronics per realizzare l’insediamento a Catania dando lavoro a centinaia di persone è vietato, perché è considerato un aiuto di Stato”.

IL PROGETTI DI BRETON DI UNA FABBRICA EUROPEA DI CHIP

Come dicevamo, l’Ue vorrebbe convincere un produttore di chip all’avanguardia per costruire una fabbrica di chip in Europa tramite sostegno europeo. Indirizzerebbe quindi la produzione al di sotto dei 5 nanometri fino ai 2 nanometri, un obiettivo ambizioso non ancora raggiunto dai leader del settore Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (Tsmc) o dalla coreana Samsung.

E un colosso statunitense dei chip, Intel, sta facendo pressione su diversi Stati dell’Unione europea per ottenere il sostegno finanziario europeo al suo progetto di investimenti da 20 miliardi di dollari per costruire diversi nuovi impianti per la produzione di chip avanzati.

L’ALLEANZA EUROPEA PER I SEMICONDUTTORI

Ma oltre alla proposta di Intel, il commissario Breton punta al progetto di un’alleanza industriale tra i chipmaker europei per le tecnologie dei semiconduttori.

Come aveva riportato La Stampa, “Breton negli ultimi tempi ha incontrato tutti i principali produttori europei e americani, a partire dai tedeschi di Infineon, gli italo-francesi di Stm e le olandesi Nxp e Asml. Ma fino ad ora le risposte più interessanti le ha ricevute dagli americani di Intel intenzionati ad investire in Europa ben 20 miliardi, con la Ue che potrebbe garantirne ben 8. Il tutto per creare 8 diversi poli produttive tra cui uno collocato in Italia”.

L’INVESTIMENTO ALLA FRANCO-ITALIANA STM CLASSIFICATO COME AIUTO DI STATO

Tuttavia, proprio la Commissione europea sta mettendo i bastoni tra le ruote a un contributo verso un produttore europeo di chip, il franco-italiano Stm.

Come lamentato dal ministro Giorgetti, Bruxelles non acconsente all’aiuto di 300/400 milioni previsto per Stmicroelectronics per realizzare l’insediamento a Catania in quanto lo ritiene un aiuto di Stato.

GLI INVESTIMENTI DEL MISE PER ACCORDO DI INNOVAZIONE CON STM, FCA ITALY E COMAU

Lo scorso aprile Giorgetti ha firmato il decreto che autorizza l’accordo per l’innovazione con le Regioni Lombardia e Sicilia per la realizzazione di un progetto di ricerca e sviluppo nel settore delle produzioni microelettroniche.

Si tratta, spiega il Mise in una nota, di un progetto, denominato «MADEin4», presentato da STMicroelectronics, FCA Italy, Comau, Politecnico di Torino e CNR Istituto per la Microelettronica e Microsistemi, che punta a migliorare la produttività manifatturiera, in linea con gli obiettivi previsti dal piano Industria 4.0.

La realizzazione di questo progetto di Fabbrica intelligente permetterà a STMicroelectronics, FCA Italy, Comau di aumentare non solo la competitività, ma anche l’efficienza dei sistemi produttivi nei siti di Catania, Agrate (Monza e Brianza) e Grugliasco (Torino), nonché di garantire l’occupazione dei lavoratori.

L’accordo prevede un investimento complessivo di oltre 18,7 milioni di euro, per il quale il Mise mette a disposizione 5,6 milioni di euro di finanziamenti agevolativi mentre circa 4 milioni di euro derivano da finanziamenti europei.

GLI INVESTIMENTI A MILANO

Il produttore franco-italiano StMicroelectronics ha infatti importanti sedi ad Agrate e a Catania e per ambedue i siti ha previsto investimenti.

A fine giugno Stm ha stretto una partnership con Tower Semiconductor, che avrà spazio in fabbrica Agrate R3. Tower Semiconductor è attiva nella produzione di wafer di silicio per dispositivi a semiconduttore per conto terzi (foundry).

In base all’accordo, Stm ospiterà Tower nella fabbrica Agrate R3 da 300 mm attualmente in costruzione nel suo sito di Agrate Brianza, in provincia di Monza Brianza. Per questo stabilimento Stm ha previsto un investimento da 1,64 miliardi di euro.

E A CATANIA

Infine, per Stm c’è in ballo anche un investimento di stato per il sito di Catania.

Nel Pnrr italiano è previsto infatti lo stanziamento di 750 milioni di euro di contributi a sostegno di progetti industriali ad alto contenuto tecnologico, tra i quali ricade la produzione di semiconduttori.

Come ha raccontato Formiche.net, “il progetto è stato al centro di un po’ di maretta fra i ministeri responsabili, Mef (che è azionista di Stm), Mise e Farnesina. A Via XX Settembre, che conosce bene il dossier anche grazie al direttore generale Alessandro Rivera, componente del supervisory board di Stm, viene contestata una gestione “in solitaria” del maxi-investimento. Così come l’inserimento di una nota finale nel Pnrr dove viene “esclusa” la presenza di aiuti di Stato in accordo con le regole della Commissione Ue. Senza una deroga esplicita, riflette chi ha lavorato da vicino all’investimento, la somma finale destinata alla fabbrica di Stm potrebbe essere di molto ridimensionata. E spingere i vertici dell’azienda a spostare l’impianto altrove, magari in un Paese membro più “flessibile” in materia di aiuti di Stato come la Francia”.

Deroga non concessa quindi dalla Commissione Ue per l’investimento a Stm, come ha protestato Giorgetti.

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