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Fioccano i licenziamenti in Microsoft, tutti i dettagli

Secondo i media americani Microsoft starebbe per varare il piano di licenziamenti più importante dal 2023, quando Redmond lasciò a casa oltre 10mila dipendenti. I nuovi tagli riguarderebbero tutte le unità, tutti i livelli e tutte le aree geografiche

Nuovi licenziamenti in vista per Microsoft, la software house fondata da Bill Gates. Secondo quanto riportato dalla Cnbc, Redmond starebbe licenziando circa il 3% della sua forza lavoro a tutti i livelli, in tutti i settori e in tutte le aree geografiche.

LICENZIAMENTI IN MICROSOFT PER FARE POSTO ALL’IA

L’obiettivo dei nuovi licenziamenti in Microsoft non sarebbe tanto raddrizzare i bilanci, anche perché l’azienda ha registrato una crescita più forte del previsto nella sua attività di cloud-computing Azure, modello che permette di accedere a risorse informatiche tramite internet, quanto ridurre i costi così da poter continuare a destinare miliardi all’Intelligenza artificiale. Del resto la Big Tech ha investito solo in OpenAi di Sam Altman oltre 13 miliardi di dollari in un periodo temporale assai ristretto. Interpellata da Reuters, Redmond non ha per ora né confermato né smentito la fuga di notizie.

QUANTI DIPENDENTI HA MICROSOFT NEL MONDO?

Nell’attesa di commenti ufficiali sulla questione, è comunque possibile comprendere i contorni della vicenda dai documenti ufficiali, come per esempio quelli depositati presso la Sec statunitense: secondo la versione più aggiornata, Microsoft aveva un totale di 228.000 dipendenti, di cui 126.000 negli Stati Uniti, alla fine di giugno dell’anno scorso: i licenziamenti dovrebbero riguardare insomma tra le 6mila e le 7mila unità, ricomprendendo anche le altre aziende nel portafogli di Redmond, da LinkedIn alle svariate softare house del gaming.

GLI ULTIMI LICENZIAMENTI IN MICROSOFT

Se confermati sarebbero i tagli maggiori dal 2023, quando Microsoft aveva varato un piano di licenziamenti che era arrivato a ricomprendere le 10.000 unità. I tagli avevano riguardato anche oltre 700 posti di lavoro in LinkedIn. Lo scorso settembre erano invece saltate 650 posizioni nella divisione Xbox. Quasi 2mila licenziamenti avevano riguardato la software house dei videogame Activision Blizzard fresca di acquisizione.

LE ACCUSE DI COLANTONIO E GLI ESUBERI ITALIANI

La recente riorganizzazione aveva comportato la chiusura di diversi studi come Tango Gameworks (salvato in extremis con l’acquisizione di Krafton, publisher del popolare Pugb che l’ha rimesso in piedi all’inizio di quest’anno) e Arkane Austin (mossa che il founder della software house, Raphael Colantonio, aveva definito pubblicamente “stupida“). Circa mille posti di lavoro erano stati sacrificati tra HoloLens e cloud. Nel 2023 gli esuberi in Italia avevano riguardato 32 dipendenti dopo un intenso dialogo coi sindacati.

 

 

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