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Infrastrutture Satellitari

Perché è alto il rischio cyber nello spazio

Chi c'era e cosa si è detto nel corso del convegno "La minaccia cyber allo spazio", organizzato dall'Istituto Affari Internazionali (Iai)

 

Evitare l’11 settembre del cyber e dello spazio, visto che il livello di sicurezza cyber è ancora poco soddisfacente, il livello di rischio che si corre è molto elevato e le minacce allo spazio arrivano anche dal dominio cyber.

È quanto emerso al convegno “La minaccia cyber allo spazio”, organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (Iai), per presentare lo studio dell’Istituto sul tema.

Le attività spaziali sono cruciali per il funzionamento delle società moderne, dalle attività economiche a quelle nel campo della sicurezza e difesa. Data la natura critica dell’infrastruttura spaziale, essa rischia di essere obiettivo di una vasta gamma di attacchi, inclusi di natura cyber.

Il conflitto in Ucraina ha dimostrato il legame di interdipendenza tra il dominio spaziale e quello cyber, nonché la loro importanza per le operazioni nei domini fisici, e ha reso ancora più evidente le vulnerabilità dei sistemi spaziali a questa tipologia di attacchi. Il rischio di attacchi si è tramutato in una possibilità molto concreta e attuale.

Nel frattempo, il governo italiano è impegnato nella elaborazione e definizione di una politica spaziale. Non c’è dubbio che nel definire una politica spaziale complessiva nazionale si dovrà tenere conto anche di questo tema, ha spiegato Ferdinando Nelli Feroci, presidente dello Iai.

Tutti i dettagli.

LA GUERRA IN UCRAINA HA EVIDENZIATO LA CARENZA QUASI TOTALE DI SICUREZZA NEL DOMINIO CYBER

L’attacco cyber a Viasat con il wiper, soprannominato AcidRain, in occasione dell’invasione Ucraina “ha dimostrato una carenza quasi totale di sicurezza”, ha fatto presente il comandante Antonio Scalese del Comando per le Operazioni in Rete. Scalese ha aggiunto che le falle di sicurezza sono evidenti anche nel “non adeguato controllo della supply chain”. “È stata la dimostrazione che il rischio cyber continua ad essere sottovalutato e che i sistemi duali (civili e commerciali) sono particolarmente vulnerabili”.

CREARE ISAC PER LO SPAZIO E IL DOMINIO CYBER

E gli attacchi cyber stanno aumentando anche nei confronti delle infrastrutture italiane (come la recente aggressione degli hacker filorussi Noname ai siti istituzionali italiani).

Il cyber interseca tutti i settori, ovunque c’è un problema cyber da risolvere, ha spiegato Gianluca Galasso, responsabile Servizio Operazioni, Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), al convegno “La minaccia cyber allo spazio” organizzato dall’Istituto Affari Internazionali.

L’obiettivo è “promuovere la transizione digitale in sicurezza”, ha evidenziato Galasso aggiungendo che “i pilastri della strategia nazionale di cybersicurezza sono l’Acn, la Difesa, le forze di Polizia e il mondo dell’intelligence. L’insieme di questi pilastri governa la crescita del sistema Paese dal punto di vista della cybersicurezza”.

Una delle misure previste dalla strategia dell’Acn è la creazione dell’Isac (Information sharing and analysis centres) Italia e la promozione di Isac settoriali, sottolinea Galasso. Gli Isac sono raggruppamenti di stakeholder che condividono lo stesso dominio di appartenenza. L’obiettivo principale è il potenziamento della diffusione  di informazioni su rischi e minacce informatiche per l’innalzamento del livello di resilienza cibernetica del paese tramite il rafforzamento della Partnership pubblico.privato. Per il dominio spaziale esiste un solo Isac space, fondato negli Stati Uniti, ricorda Galasso. “Gli Isac non sono la soluzione al problema, ma sono il luogo in cui operatori, sia pubblici sia privati che condividono lo stesso problema da risolvere, possono scambiarsi dati e informazioni (anche di natura operativa)” ha messo in luce l’esperto dell’Acn.

ENTRO IL 2023 ISAC PER LO SPAZIO EUROPEO

E in questa direzione si sta muovendo l’Unione europea.

“Entro la fine del 2023 la commissione con il sostegno di Euspa (EU Agency for the Space Programme) costituirà un Isac, ovvero centro per l’analisi e la condivisione delle informazioni, primo caso del genere a livello europeo, per rafforzare la resilienza del comparto spaziale europeo e nazionale”, ha rilevato Marco Florissi, Office of the Executive Director, EU Agency for the Space Programme (Euspa).

EVITARE L’11 SETTEMBRE DEL CYBER E DELLO SPAZIO

L’11 settembre del cyber e dello spazio “arriverà se non prendiamo tutte le contromisure”, ha tuonato Carmine Masiello, sottocapo di Stato Maggiore della Difesa. “Non possiamo pensare di affrontare le nuove realtà e rischi con le vecchie normative”, ha rimarcato Masiello aggiungendo che l’approccio allo spazio come space economy è giusto, ma le operazioni nello spazio sono come quelle che avvengono nel Mar Mediterraneo, ossia bisogna garantire la sicurezza del mare per poterci navigare”.

Nel settore cyber la difesa si è organizzata abbastanza presto, la creazione del Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche (CIOC), costituito nel 2017, ha ricordato il sottocapo di Stato maggiore della Difesa. Allo stesso tempo, la difesa italiana, dopo una lunga tradizione spaziale, nel 2020 costituisce il Comando delle Operazioni Spaziali (COS) con lo scopo di compattare le diverse operazioni nello spazio, ricorda Danilo Figà, Capo di Stato Maggiore, Comando delle Operazioni Spaziali.

“Per quanto riguarda lo spazio avremmo dovuto già pensare a una space force europea” ha evidenziato Masiello, “al momento gli Stati Uniti possono permettersi una forza così”.

NECESSARIE SINERGIE CON PARTNER EUROPEI

E sulla necessità di sinergie con partner europei ha messo l’accento anche Domitilla Benigni, direttore generale e amministratore delegato del gruppo Elettronica. Benigni ha fatto l’esempio della Francia, “considerate le sinergie nel settore spaziale tra Leonardo e il gruppo Thales”. L’ad di Elettronica ha aggiunto che l’opportunità del binomio spazio e mondo cyber è un’opportunità per la società ma anche per gli hacker. Spazio e dominio cyber, ha concluso Benigni, hanno importanti risvolti di sovranità e di sicurezza nazionale specialmente “nello spettro elettromagnetico, il segmento che mette in comunicazione l’infrastruttura satellitare al segmento terrestre”.

IN ARRIVO LEGGE NAZIONALE SULLO SPAZIO

Infine, investire energie e risorse nella cybersicurezza del Paese “non è rimandabile”, anche perché “gli effetti degli attacchi hacker hanno effetti disastrosi sia in tempi di guerra che in quelli di pace” ha evidenziato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Abbiamo una maggiore capacità di identificare le fonti di attacco, questo vuole dire che è migliorata la nostra efficienza nell’attribuzione degli attacchi cyber”, ha sottolineato Urso, che ha aggiunto: “Sia il dominio cyber che quello spaziale promettono opportunità di crescita a livello di sistema paese”.

“Da un lato il settore dello spazio è oggetto di specifiche normative finalizzate alla protezione degli assetti critici delle reti satellitari, dall’altro, come ho già annunciato, confermo che la nostra intenzione è di realizzare una legge nazionale sullo spazio tanto più importante oggi non soltanto per le giuste ambizioni che ha il nostro Paese, ma anche per il fatto che bisogna regolamentare sempre più la presenza dei privati nello spazio, un fenomeno del tutto recente ma sempre più significativo”.

SERVE POSIZIONE COMUNE EUROPEA

Nel settore dello spazio “l’Italia può contare su una catena del valore completa come poche altre nazioni al mondo; una catena di valore in grado di garantire la produzione di tutte le componenti del comparto e che, quindi, deve essere protetta da minacce di ogni tipo, inclusa quella, sempre più attuale, vale a dire la minaccia cyber” ha sottolineato il ministro.

Dopodiché Urso ha concluso con l’importanza “della condivisione di informazioni tra le istituzioni, fondamentale per la cybersicurezza del Paese” e soprattutto “una piena collaborazione tra organizzazioni internazionali, istituzioni nazionali e filiere industriali” perché “crediamo davvero ad una comune posizione europea tanto più in questo settore, che rafforzi il coordinamento e assicuri l’inclusione di tutte le parti coinvolte in una riflessione concertata che permetta di lavorare insieme per la protezione degli interessi nazionali ed europei che coincidono”.

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