skip to Main Content

Hacker Italia

Ecco i siti italiani sotto attacco degli hacker filo Putin

Diversi siti istituzionali in Italia sono stati oggetto di un attacco hacker. Sotto accusa il gruppo hacker filorusso di NoName. Colpiti il Ministero della Difesa, il sito dei Carabinieri, ma anche il sito di Bper Banca.Tutti i dettagli

Italia di nuovo sotto attacco hacker.

Oggi continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l’Italia russofoba”.

Il collettivo di hacker filorussi NoName057 rivendica così l’attacco di tipo DDos (Denial of service) in corso da stamattina nei confronti di una decina di siti istituzionali italiani tra cui Difesa, Esteri, Carabinieri, Viminale per la Carta d’identità, Politiche agricole, Tim, Banca PER, A2A Energia.

L’attacco viene messo esplicitamente in relazione alla visita del premier Meloni a Kiev: “l’Italia fornirà all’Ucraina un sesto pacchetto di aiuti militari che includera’ tre tipi di sistemi di difesa aerea – scrivono gli hacker – compresi i sistemi anticarro SAMP-T”. Sull’attacco – che ha fin qui provocato per lo più disservizi temporanei – indaga la Polizia postale e delle comunicazioni.

CHI E’ STATO ATTACCATO DAGLI HACKER FILORUSSI

“Da stamattina è in corso un attacco DDos, Distributed denial of service, contro una lista di siti istituzionali e associabili a infrastrutture critiche italiane: ministero degli Esteri e della Difesa, Carabinieri, banca Bper, A2A (energia), sito dell’Interno per la carta d’identità, sito delle politiche agricole e del gruppo Tim, che ospita tutti i siti attaccati”, riporta il Sole 24 Ore.

A rivendicare l’aggressione il gruppo di cyber criminali filo-russi NoName. L’attacco fa seguito la visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Kiev e il ribadito impegno dell’Italia a fornire assistenza (anche militare) all’Ucraina.

Si tratta della stessa tipologia di attacco (DDos che permette di bloccare il funzionamento di un sito – o di un servizio – attraverso un sovraccarico di richieste ai server) che ha colpito i siti della Nato lo scorso 13 febbraio, come confermato dal portavoce dell’Alleanza Atlantica. In quel caso dietro l’attacco c’era il collettivo russofilo Killnet. Quest’ultimo è lo stesso che nel maggio scorso ha colpito i siti delle istituzioni italiane, dal Senato al ministero della Difesa.

“Da quanto si è potuto verificare in queste ore, i siti istituzionali hanno a tratti problemi di accesso. Mentre nessun problema si è riscontrato finora sui siti delle aziende” segnala Repubblica.

I SITI ITALIANI MESSI KO DAGLI HACKER

In base a quanto riportato dal Sole 24 Ore e La Stampa, risultano colpiti dall’attacco cibernetico numerosi siti istituzionali tra cui quello del ministero degli Esteri, quello della Difesa e quello dei Carabinieri. Ma non solo. Anche banche come Bper e società utility come A2A.

“La rivendicazione è arrivata in mattinata sui canali Telegram della propaganda russa e sta coinvolgendo una moltitudine di siti, che risultano irraggiungibili”, scrive il quotidiano torinese.

DIETRO L’ATTACCO IL GRUPPO NONONAME

Secondo La Stampa, “NoName 057 è tra i gruppi russi più attivi nella cyberguerra che affianca il conflitto cinetico in Ucraina. Il gruppo è stato creato un anno fa, a marzo 2022, poco dopo l’ingresso dei carri armati russi nel territorio di Kiev. Si è reso subito protagonista di una serie di attacchi contro enti governativi e infrastrutture critiche in Ucraina e nei Paesi che la supportano. In particolare Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Norvegia e Finlandia”.

Come ricordato all’inizio, non è la prima volta che i cyber criminali prendono di mira il nostro paese. Lo scorso maggio il gruppo Killnet aveva messo offline i siti del Senato, della Difesa e degli Esteri. Ma quello odierno segna la prima volta che gli hacker di NoName colpiscono l’Italia.

Back To Top