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Toshiba

Perché Cvc Capital punta su Toshiba

Il fondo di private equity Cvc Capital Partners ha lanciato un'offerta da 20 miliardi di dollari su Toshiba. Tutti i dettagli

 

Il principale produttore giapponese di elettronica Toshiba Corp potrebbe diventare privato.

Toshiba ha confermato in una dichiarazione di aver ricevuto un’offerta di acquisto da parte della società di private equity britannica Cvc Capital Partners.

Un’offerta che, secondo il quotidiano giapponese Nikkei, potrebbe superare i 20 miliardi di dollari.

“Non siamo stati prima consultati da Cvc su questa offerta e abbiamo ricevuto solo una prima proposta ieri”, ha precisato il conglomerato giapponese. Aggiungendo di aver richiesto informazioni dettagliate a Cvc per un “attento” esame del progetto.

Quello di Toshiba, uno dei nomi storici dell’imprenditoria nipponica, è comunque un impero vulnerabile come dimostrato dalla crisi negli ultimi anni.

Peraltro un’offerta di una società non giapponese dovrebbe ricevere l’approvazione del governo di Tokyo per motivi di sicurezza nazionale, dal momento che Toshiba gestisce anche attività nel settore dell’energia nucleare.

Il prezzo delle azioni della società è balzato a Tokyo e negli Stati Uniti alla notizia del possibile accordo.

Tutti i dettagli.

OFFERTA DI ACQUISTO CONFERMATA DA TOSHIBA

Il conglomerato giapponese ha confermato di aver ricevuto “una proposta iniziale” che sarà discussa già oggi dal consiglio di amministrazione.

Toshiba intende “chiedere ulteriori chiarimenti” e prepararsi “a un’attenta considerazione” dell’offerta sulla quale “farà un ulteriore annuncio a tempo debito”.

LA PROPOSTA DI CVC CAPITAL PARTNERS

Il quotidiano finanziario Nikkei ricorda che Cvc, che ha uffici in 23 paesi e 117,8 miliardi di dollari di asset in gestione, ha recentemente acquisito anche l’attività di cura della persona di Shiseido.

L’offerta di Cvc rappresenta un premio del 30% sull’attuale valore delle azioni.

Sempre Nikkei ha rivelato che Cvc prenderebbe in considerazione la possibilità di reclutare altri investitori per partecipare all’acquisizione.

IL FONDO NON È ESTRANEO IN TOSHIBA

Come sottolinea il Financial Times Cvc, tuttavia, non è estraneo a Toshiba. Il numero uno di Toshiba Nobuaki Kurumatani, un ex banchiere, era presidente del ramo giapponese del fondo europeo prima di assumere la carica di amministratore delegato del conglomerato giapponese. Yoshiaki Fujimori, consigliere esecutivo senior di Cvc in Giappone, è anche un membro del consiglio del gruppo giapponese.

LA STRATEGIA SECONDO GLI ANALISTI

Secondo gli analisti, alla base della strategia del colosso finanziario britannico ci sarebbe la volontà di rendere Toshiba privata in modo da influenzarne drasticamente la struttura di corporate governance. Così da accelerare i suoi processi decisionali, visti dal mercato e dagli investitori come farraginosi e non più in linea con le esigenze del mercato globale.

L’offerta pubblica di acquisto limiterebbe i conflitti con gli investitori attivisti lasciando la società con un unico azionista.

COME SE LA PASSA TOSHIBA

A lungo considerato come uno dei marchi più rispettati del Giappone, negli ultimi anni Toshiba ha affrontato questioni etiche e scandali. Nel 2015 ha riconosciuto di aver falsificato sistematicamente i suoi libri contabili mentre i manager cercavano di raggiungere obiettivi troppo ambiziosi.

Dopo lo scandalo contabile del 2015, il gruppo ha intrapreso una profonda ristrutturazione.

IL FALLIMENTO DELL’ATTIVITÀ NUCLEARE NEGLI USA

Senza dimenticare le forti perdite legate al fallimento della sua controllata statunitense attiva nel settore dell’energia nucleare nel 2017.

E i costi della sua attività nucleare sono aumentati anche in Giappone dopo il disastro nucleare di Fukushima.

COSTRETTA A VENDERE LA SUA ATTIVITÀ DI CHIP

Non solo: il gruppo non produce più personal computer e televisori e ha venduto nel 2018 la sua redditizia divisione di dispositivi di archiviazione informatica.

Per compensare i passivi, nel 2017 Toshiba ha deciso così di cedere il business dei chip a Bain Capital, per 22 miliardi di dollari.

Tuttavia, dopo la ristrutturazione, i suoi utili sono rimbalzati e la società a gennaio è tornata nella prestigiosa prima sezione della Borsa di Tokyo.

NECESSARIO IL VIA LIBERA DI TOKYO

Infine, come dicevamo all’inizio, un’offerta da parte di un fondo di private equity non giapponese richiederebbe anche l’approvazione del governo giapponese. Un’acquisizione di Toshiba sarebbe particolarmente delicata perché gestisce le centrali nucleari del paese.

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