Agcom multa Samsung per aver fatto presentato n modo scorretto una serie di promozioni legate ai suoi prodotti. Approfondiamo insieme
Samsung multata da Agcom. Il colosso sudcoreano dovrà pagare ben 3,1 milioni di euro, per averi violato il Codice al Consumo, pubblicizzando in modo scorretto una serie di promozioni legate ai suoi prodotti.
Samsung, a detta dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, avrebbe lanciato pubblicità ingannevole ed aggressiva, dal momento che “i messaggi pubblicitari presentavano gravi carenze informative sulla natura della promozione, sulle condizioni, limitazioni e modalità da seguire per ottenere il premio/vantaggio promesso, e dall’altro, che le modalità di partecipazione fossero particolarmente gravose”.

Tra le colpe di Samsung anche il fatto che la procedura da seguire per ottenere il premio promesso non fosse proprio semplice. Meglio, le procedure adottate per ottenere quanto detto dal messaggio promozionale “erano tali da ostacolare i consumatori nella richiesta e nell’ottenimento del premio/vantaggio promesso”. Secondo Agcom, infatti, il colosso sudcoreano imponeva una “serie di adempimenti, talvolta ripetitivi, da effettuare entro un breve termine, cui si aggiungeva, in alcuni casi, la reiterata richiesta di produrre ulteriore documentazione (dichiarazioni del venditore, scontrini ed etichette IMEI da produrre in originale); inoltre, in assenza di una connessione a internet (o di strumenti adeguati, quali smartphone o personal computer) e/o di un livello di alfabetizzazione informatica sufficiente, il cliente poteva non essere in grado di adempiere a tutti i passaggi previsti”. Ma non è finita.
Ci sarebbe anche una seconda pratica commerciale scorretta di Samsung individuata da Agcom, collegata alla raccolta dei dati personali dei propri clienti per finalità di marketing adottata da Samsung fino al 15 agosto 2016.

Durante l’indagine avviata da Agcom, Samsung comunque avrebbe adottato delle misure correttive, che hanno inciso sulle modalità di partecipazione alle manifestazioni a premio. Ed è per questo che “l’Autorità ha diminuito l’importo della sanzione amministrativa irrogata per la prima pratica a € 2.125.000 (duemilionicentoventicinquemila euro) e l’importo della sanzione amministrativa irrogata per la seconda pratica a € 975.000 (novecentosettantacinquemila euro)”.






