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Clearspace Detriti Spaziali

Partirà nel 2026 con Vega C la missione ClearSpace a caccia di detriti spaziali

Previsto nel 2026 il lancio del robot spazzino di ClearSpace tramite il lanciatore Vega C. ClearSpace-1 è la prima missione attiva di rimozione detriti spaziali, che catturerà e farà uscire dall'orbita un relitto spaziale di 112 kg dell'Agenzia spaziale europea

Al via nel 2026 il primo robot spazzino di ClearSpace a caccia di detriti spaziali in orbita.

Sarà il nuovo lanciatore europeo Vega C, costruito in Italia dalla Avio, a portare in orbita la prima missione attiva di rimozione di detriti spaziali ClearSpace-1, che attraverso un robot spazzino di 700 chilogrammi catturerà e farà uscire dall’orbita un relitto spaziale di 112 kg dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

Il 9 maggio Arianespace (società che commercializza i lanci dei lanciatori europei Ariane e Vega) e ClearSpace hanno firmato un contratto di lancio per ClearSpace-1, la prima missione attiva di rimozione dei detriti per afferrare un grosso pezzo di spazzatura spaziale dall’orbita e rimandarlo indietro verso la Terra, in modo che possa bruciare in modo innocuo nell’atmosfera superiore.

Le orbite attorno alla Terra sono sempre più ingombre di detriti che rappresentano una minaccia crescente per il volo spaziale.

Sono oltre 30.000 i detriti spaziali in orbita identificati e regolarmente monitorati per evitare collisioni secondo l’Esa, ma i modelli statistici stimano che potrebbero essercene addirittura più di un milione con dimensioni superiori al centimetro, e il loro numero è in continuo aumento. (Qui per ascoltare la puntata di Spaziale, il podcast di Startmag, dal titolo “La spazzatura spaziale rischia di intasare l’orbita terrestre”).

Nel 2019, l’Esa ha selezionato la start-up svizzera (spinoff del Politecnico federale di Losanna, Epfl) tra oltre una dozzina di candidati per guidare la prima missione per rimuovere dall’orbita un oggetto di proprietà dell’Esa. L’ente spaziale europeo ne aveva acquistato il servizio firmando un contratto da 86 milioni di euro.

Il lancio è previsto a partire dalla seconda metà del 2026.

Tutti i dettagli.

LA MISSIONE CLEARSPACE-1

La missione utilizzerà il lanciatore leggero europeo Vega C per rilasciare il veicolo spaziale in un’orbita di eliosincrona bassa per la messa in servizio e i test critici. Il veicolo spaziale di servizio da 700 kg sarà quindi sollevato sull’oggetto cliente per il rendez-vous, la cattura e la successiva deorbitazione attraverso un rientro atmosferico.

ClearSpace-1 è veicolo spaziale infatti con quattro bracci articolati in grado di far de-orbitare il detrito spaziale.

Il lancio della missione è previsto dallo spazioporto europeo nella Guyana francese a partire dalla seconda metà del 2026, come stabilisce il contratto siglato da Arianespace e ClearSpace.

L’OBIETTIVO

L’obiettivo, ovvero il detrito spaziale da rimuovere, è la parte superiore di un adattatore del carico utile Vespa (Vega Secondary Payload Adapter), lanciato nel 2013 durante il secondo volo del Vega e posto in un’orbita di “progressiva eliminazione” in ottemperanza alle linee guida per la mitigazione dei detriti spaziali. La massa dell’obiettivo è di circa 112 kg, simile a quella di un piccolo satellite.

Vicina in massa a un piccolo satellite, la semplice forma di questo detrito spaziale consentirà di dimostrare le tecnologie della navicella e del suo quartetto di bracci robotici, aprendo così la strada a missioni più impegnative con più catture per volo.

LA QUESTIONE DEI DETRITI SPAZIALI

“Sopra la nostra testa, attualmente ci sono oltre 34.000 detriti spaziali di oltre 10 centimetri e circa 6.500 satelliti operativi in ​​orbita, un numero che dovrebbe salire a oltre 27.000 entro la fine del decennio… Queste cifre dimostrano la necessità di affrontare la questione al fine di salvaguardare i benefici per l’umanità nel lungo periodo… In Arianespace siamo onorati di poter compiere questa missione con Vega C, supportando così un utilizzo sostenibile dello Spazio”, ha commentato Stéphane Israël, ceo di Arianespace.

La missione ClearSpace-1 rappresenta “un punto di svolta nell’industria spaziale, poiché abbiamo urgente bisogno di apportare soluzioni a un problema fondamentale: stiamo introducendo oggetti nello spazio più velocemente di quanto non vengano rimossi”, ha aggiunto Luc Piguet, amministratore delegato e co-fondatore di ClearSpace.

GLI INVESTITORI DELLA SVIZZERA CLEARSPACE

Lo scorso gennaio la startup svizzera ClearSpace aveva dichiarato di aver raccolto circa 29 milioni di dollari per supportare la sua prima missione di rimozione di detriti spaziali nel 2026.

OTB Ventures, investitore in fase iniziale focalizzato sull’Europa, ha guidato il round di finanziamento di serie A insieme a Swisscom Ventures, il braccio di investimento della società svizzera di telecomunicazioni Swisscom. Anche il Luxembourg Future Fund (LFF) sostenuto dal governo ha partecipato al round e ClearSpace ha affermato che sta stabilendo una presenza operativa in Lussemburgo, riportava Spacenews.

ClearSpace ha ora raccolto circa 130 milioni di euro da fonti commerciali e governative per sviluppare le sue capacità, secondo il co-fondatore e ceo Luc Piguet.

Sebbene non sia ancora redditizia, la startup svizzera “sta già registrando entrate da missioni come ClearSpace-1 e sponsorizzazioni”. Il produttore svizzero di orologi di lusso Omega sponsorizza ClearSpace-1. ClearSpace prevede di iniziare a prenotare entrate commerciali tra il 2026 e il 2028. Così come Astroscale e altri player rivali, Clearspace stima una crescente domanda di servizi in grado di ridurre i detriti che minacciano le operazioni in orbite vicine alla Terra sempre più congestionate.

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