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musk X Bot

Pagare X per fare la guerra ai bot? Boh. Ecco gli ultimi annunci di Musk

Elon Musk ha detto che tutti gli utenti di X potrebbero dover pagare per accedere alla piattaforma in modo da contrastare i bot. Fatti, parole e interrogativi

 

X farà pagare a tutti l’utilizzo della piattaforma per combattere il problema dei bot: parola del proprietario Elon Musk.

In una conversazione con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu negli uffici Tesla di Musk a Fremont, in California, l’imprenditore miliardario ha detto che il social network X (ex Twitter) potrebbe introdurre “un piccolo pagamento mensile” per tutti gli utenti, in modo da contrastare i bot sulla piattaforma.

Musk ha apportato molti cambiamenti da quando ha rilevato il network per 44 miliardi di dollari nell’ottobre dello scorso anno, quando era conosciuto come Twitter. Ha licenziato migliaia di dipendenti, ha introdotto un’opzione di pagamento, ha rimosso la moderazione dei contenuti e ha ripristinato account precedentemente vietati, tra cui quello dell’ex presidente Usa Donald Trump.

Ma l’azienda di San Francisco ora sotto la proprietà del patron di Tesla e SpaceX fatica a riconquistare la fiducia degli inserzionisti. Musk ha dichiarato all’inizio di questo mese che le entrate pubblicitarie di Twitter negli Stati Uniti erano diminuite del 60%. Ha attribuito le sfide pubblicitarie dell’azienda ai diritti civili e ai gruppi di consumatori che esercitano pressioni sui grandi marchi, ricorda Axios.

X attualmente ha un livello gratuito e abbonamenti per singoli abbonati e marchi, e secondo Musk i bot sono il “motivo più importante” per passare ai pagamenti mensili.

Tutti i dettagli.

MUSK IN GUERRA CONTRO GLI ESERCITI DI BOT SU X

Da tempo Elon Musk sostiene che la sua soluzione per sbarazzarsi di bot e account falsi sulla piattaforma di social media prevede il pagamento della verifica.

Come scritto a marzo da Startmag, “Non è la prima volta che l’imprenditore sudafricano se la prende con i bot, ovvero i falsi profili che accendono e spesso infiammano le discussioni sulla piattaforma: se ne lamentò guarda caso al momento dell’acquisizione, nel tentativo di far scendere il prezzo. Se ne lamenta nuovamente oggi nel tentativo di giustificare una mossa che darà risalto unicamente ai contenuti degli iscritti paganti, sovvertendo per sempre le regole che avevano governato il social fino a ora”. A marzo Musk ha sostituito infatti il programma di verifica della piattaforma (i segni di spunta blu che verificano l’autenticità dei profili) con il programma di abbonamento Twitter Blue.

MA COSA SONO I BOT

I bot – account gestiti da programmi informatici anziché da esseri umani – sono comuni su X, dove possono essere utilizzati per amplificare artificialmente i messaggi politici, fake news o alimentare l’odio razziale.

“Alla definizione di Bot rispondono degli account automatizzati, completamente gestiti da una macchina in grado di mimare il comportamento umano grazie ad algoritmi ‘intelligenti’ che si fanno ‘persona’, con tanto di foto e presunti followers o amici”, spiegava nel 2021 Maurizio Tesconi dell’Istituto di informatica e telematica (Iit) del Cnr di Pisa. “Gli scopi per cui vengono creati possono essere i più vari, leciti o illeciti, si va dal dating alla manipolazione di campagne elettorali, al pompaggio di quotazioni di borsa di società vuote o inesistenti”.

Secondo l’esperto informatico, “costruirsi un esercito di Bot non è difficile per un programmatore e nemmeno troppo costoso: esistono decine di migliaia di siti con codice pronto all’uso per creare i propri Bot, oltre a molteplici servizi dove è possibile comprare account fasulli con poche decine di dollari”.

“Sono 39 i Paesi nel mondo dove sono riportati in letteratura scientifica episodi di manipolazione da parte dei political Bot. I primi casi di manipolazione importante risalgono al 2010, durante la campagna elettorale per le elezioni speciali del Senato degli Stati Uniti” ricordava l’Almanacco del Cnr.

PAGAMENTO MENSILE PER TUTTI LA SOLUZIONE?

Ieri, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un colloquio con l’imprenditore ha sollevato la questione dell’antisemitismo online e di come X potrebbe “impedire l’uso di bot – eserciti di bot – per riprodurlo e amplificarlo”. Musk ha risposto che l’azienda si sta “muovendo verso un piccolo pagamento mensile per l’utilizzo del sistema X”. “È l’unico modo che mi viene in mente per combattere vasti eserciti di robot”, ha ammesso il proprietario di X.

Un abbonamento per tutti gli utenti renderebbe molto alto “il costo effettivo dei bot”, perché ogni bot dovrebbe registrare una nuova carta di credito, ha spiegato Musk.

Ha aggiunto che la società prevede di proporre “un prezzo di livello inferiore” rispetto a quello che attualmente addebita ai suoi abbonati X Premium, che è di circa 8 dollari  al mese.

“Un bot costa una frazione di un centesimo”, ha aggiunto Musk. “Ma se qualcuno deve pagare anche solo pochi dollari o qualcosa del genere, una somma di poco conto, il costo effettivo della creazione di una grande quantità di bot sarebbe “molto alto”. “E poi bisogna anche avere un nuovo metodo di pagamento ogni volta che si ha un nuovo bot” ha aggiunto il miliardario americano.

Dunque Musk proverà a combattere i bot innalzando il costo della creazione per chi c’è dietro questi account fake… ma dal momento che potrebbe esserci chiunque — dal singolo criminale informatico a uno Stato canaglia — è difficile credere che un un leggero sovrapprezzo sia un deterrente efficace dalla generazione di bot.

I NUMERI DI X (CON O SENZA BOT NON SI SA)

Infine, durante la conversazione, Musk ha anche condiviso nuovi parametri per X, sottolineando che il sito ha ora 550 milioni di utenti mensili, che generano da 100 a 200 milioni di post ogni giorno. Tuttavia, sottolinea TechCrunch, non è chiaro se Musk stia contando tra questi numeri gli account automatizzati, ovvero bot buoni come i feed di notizie o bot cattivi come gli spammer.

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