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Appaltatori Pentagono

Oracle silurata dal Pentagono nella gara per il cloud. In corsa restano Amazon e Microsoft

Oracle ha perso la contesa legale contro il DoD degli Stati Uniti per l'assegnazione del contratto cloud del Pentagono da 10 miliardi di dollari. La commessa andrà o ad Amazon o a Microsoft 

Ad Oracle non resta che rassegnarsi. Venerdì scorso la Court of Federal Claims degli Stati Uniti ha decretato la fine di mesi di dispute legali sul controverso contratto Jedi del Pentagono. Il giudice federale si è pronunciato in favore del Dipartimento della Difesa rigettando le rivendicazioni di Oracle circa l’assegnazione del contratto di cloud computing da 10 miliardi di dollari. Il vincitore sarà dunque decretato tra Amazon e Microsoft, le uniche società rimaste ancora in gara.

IL PROGETTO JEDI

Lo scorso luglio il dipartimento della Difesa americano ha aperto la gara per la realizzazione della sua Joint Enterprise Defense Infrastructure (il cosiddetto progetto Jedi), a beneficio di tutti i rami del Pentagono, tra cui lo U.S. Cyber Command e la Disa (Defense Information Systems Agency).

CLAUSOLA DEL WINNER-TAKE-IT-ALL

Il progetto Jedi prevede il trasferimento di enormi quantità di dati interni al Pentagono su un sistema di cloud sicuro. Il vincitore del contratto, che doveva essere annunciato entro la fine del 2018, può essere uno soltanto che rispetti tutti i requisiti e possieda le certificazioni richieste per gestire anche dati Top Secret. La decisione del fornitore unico è stata assai controversa (da qui la causa intentata da Oracle) ma difesa dal Pentagono asserendo che il ritmo di gestione degli ordini di lavoro in un contratto a premi multipli potrebbe impedire al DoD di fornire rapidamente nuove funzionalità e una migliore efficacia.

LE ACCUSE DI ORACLE

A dicembre Oracle ha depositato una causa presso la Court of Federal Claims degli Stati Uniti accusando la gara viziata da conflitti di interessi e requisiti ingiusti. L’azienda californiana si è opposta alla decisione del Pentagono di assegnare il contatto a una singola azienda, piuttosto che suddividerlo tra diversi fornitori, sostenendo che tale scelta avrebbe favorito Amazon Web Services, l’unità del gruppo Amazon leader nel settore cloud. Non solo, Oracle ha anche denunciato un possibile conflitto di interesse rispetto all’assunzione da parte di Aws di due ex dipendenti del Dipartimento della Difesa coinvolti nel processo di procurement di Jedi.

ANCHE QUELLE PASSATE

Intenzionata ad aggiudicarsi il contratto a tutti i costi, lo scorso agosto Oracle ha depositato protesta formale presso il GAO (Government Accountability Office), che vigila sulla regolarità delle procedure d’appalto pubbliche, sostenendo l’irregolarità della gara in quanto non garantisce un’adeguata concorrenza tra i diversi fornitori. Anche il quel caso, il caso è stato respinto confermando che il processo di procurement era equo e non favoriva nessun particolare fornitore.

LA DECISIONE DEL GIUDICE

Venerdì il giudice Eric Bruggink ha respinto entrambe le accuse di Oracle secondo cui il processo di acquisto avrebbe violato le leggi federali intese a garantire un processo competitivo e sarebbe stato viziato da conflitti di interesse. Bruggink ha dichiarato inoltre che, poiché Oracle non ha soddisfatto i criteri per l’offerta, “non può dimostrare pregiudizi a causa di altri possibili errori nel processo di approvvigionamento”.

LE DICHIARAZIONI DI AMAZON WEB SERVICES

Aws, imputato nel caso a fianco del governo, ha fatto sapere che  “è pronto a sostenere e servire ciò che è più importante — la missione del DoD di proteggere la sicurezza del nostro paese. Il DoD merita l’accesso alla migliore tecnologia del mondo e siamo fermamente sostenitori della loro missione “.

IL COMMENTO DEL DOD

“Siamo soddisfatti della decisione presa dalla Corte” ha fatto sapere Elissa Smith, portavoce del Dipartimento della Difesa. “Il processo di acquisizione per Jedi è stato condotto con una competizione leale, completa e aperta, che l’ufficiale contraente e il suo team hanno eseguito in conformità con la legge”. Ha poi aggiunto: “Il DoD ha urgente bisogno di mettere a punto queste capacità critiche per supportare i servizi militarti che aspettano la disponibilità di Jedi. Il nostro obiettivo è portare a termine la decisione del contratto”.

IL VINCITORE DELLA GARA ENTRO UN MESE

Il Pentagono aveva nominato Amazon e Microsoft come finalisti per vincere il contratto pluriennale ad aprile, eliminando Ibm e Oracle dalla corsa. Il Dipartimento della Difesa ha fatto sapere che si aspetta di prendere una decisione definitiva entro la fine dell’estate. Sempre che Oracle non decida di ricorrere in appello contro la sentenza del tribunale federale.

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