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Oracle

Perché Oracle delude Elon Musk sui processori per l’Ia

L'intelligenza artificiale di Elon Musk, Grok, ha bisogno di tanta capacità di calcolo: molta più di quella che Oracle riesce a fornirgli, per ammissione del presidente Larry Ellison. Tutti i dettagli.

Oracle ha difficoltà a stare al passo con le richieste di Elon Musk.

Il presidente della società statunitense di software, Larry Ellison, ha ricordato recentemente, durante una chiamata con gli investitori, l’elevata potenza di calcolo necessaria all’addestramento e all’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale. “Abbiamo ottenuto abbastanza GPU [unità di elaborazione grafica, ndr] di NVIDIA affinché la società di Elon Musk, xAI, possa far partire la prima versione” del suo modello linguistico, chiamato Grok. Ma da xAI “volevano molto di più”, ha aggiunto Ellison. “Volevano molte più GPU di quelle che gli abbiamo dato”.

LA PARTNERSHIP ORACLE-NVIDIA

Tra Oracle e NVIDIA esiste da tempo una collaborazione che – come spiega Quartz – mette insieme i software della prima e i processori avanzati della seconda per favorire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Modelli linguistici come il noto GPT-4 di OpenAI utilizzano migliaia di microchip ad alte prestazioni: per questo l’H100 di NVIDIA, un’unità di elaborazione grafica dal prezzo di 40.000 dollari l’una, “è diventato uno dei pezzi di hardware più ricercati nella Silicon Valley”, scrive Quartz. Lo scorso giugno Ellison aveva fatto sapere che Oracle stava spendendo “miliardi” per accaparrarseli.

ORACLE PUÒ SODDISFARE LA SETE DI CALCOLO DI GROK?

Gli esperti hanno qualche dubbio sull’effettiva utilità di Grok, il chatbot di xAI che dovrebbe attingere ai contenuti presenti su X (il social network precedentemente noto come Twitter e acquistato da Musk) e includere battute nelle sue interazioni con gli utenti. Ma al di là del fatto se Grok debba o meno essere preso sul serio, di sicuro c’è che il modello ha bisogno di tanta potenza di calcolo. Non è chiaro tuttavia se Oracle riuscirà a fornirgliela.

Come ha ricordato Brad Zelnick, analista di Deutsche Bank presente alla call con gli investitori, Oracle ha impiegato diversi anni per costruire sessantasei centri dati cloud: di quanto tempo avrà bisogno, dunque, per realizzarne altri cento come promesso (e come necessario per soddisfare la domanda dell’industria tecnologica)?

I RISULTATI DI ORACLE NEL TERZO TRIMESTRE

Nel terzo trimestre dell’anno Oracle ha riportato profitti leggermente superiori alle previsioni, per 2,5 miliardi di dollari, ma entrate leggermente inferiori alle attese, per 12,9 miliardi. I risultati hanno deluso il mercato: martedì 12 dicembre le azioni di Oracle hanno perso circa il 10 per cento.

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