La startup statunitense di computing quantistico PsiQuantum ha raccolto 1 miliardo di dollari attraverso un giro di finanziamenti che porta la sua valutazione a 7 miliardi. Tra gli investitori, oltre al fondo sovrano del Qatar, alla banca d’affari americana Morgan Stanley e al gruppo finanziario australiano Macquarie, c’era anche Nvidia, la più importante azienda di microchip avanzati al mondo.
COSA FARÀ PSIQUANTUM CON I SOLDI RACCOLTI
PsiQuantum – che ha sede a Palo Alto, in California – ha spiegato che utilizzerà i capitali raccolti per avviare la costruzione di grandi siti di computing quantistico a Brisbane e a Chicago e per migliorare le prestazioni dei suoi microchip.
IL RUOLO DI NVIDIA
La partecipazione di Nvidia al round è notevole per due motivi. Il primo è che solo pochi giorni fa la società ha investito in un’altra startup del settore, Quantinuum, controllata dal gruppo statunitense Honeywell. Il secondo motivo è che l’amministratore delegato Jensen Huang aveva voluto ridimensionare gli entusiasmi per questa tecnologia, sostenendo che sia ancora lontana una ventina d’anni dalla commercializzazione. Huang, comunque, ha voluto assicurare che Nvidia svolgerà “un ruolo significativo” nello sviluppo dei computer quantistici e che lavorerà per farli arrivare sul mercato “il più velocemente possibile”.
Oltre a finanziarla, Nvidia collaborerà con PsiQuantum allo sviluppo di algoritmi e software quantistici e alle tecnologie per i semiconduttori.
COS’È IL COMPUTING QUANTISTICO
Il quantum computing viene presentato come una tecnologia rivoluzionaria e sta ricevendo grossi investimenti, ma è complessa e costosa da realizzare; per il momento, si trova ancora a uno stadio sperimentale.
– Leggi anche: Computing quantistico, come vanno i finanziamenti (americani) all’europea Iqm
Semplificando molto, il computing quantistico applica i principi della meccanica quantistica – da qui il nome – per raggiungere capacità di calcolo elevatissime. I computer quantistici, a differenza di quelli tradizionali, non “lavorano” sui bit, che sono 0 oppure 1, ma sui qubit, delle particelle subatomiche che possono rappresentare varie combinazioni possibili tra i due valori: è una capacità che si chiama “sovrapposizione quantistica” e che permette ai qubit di “esistere” in più stati nello stesso momento. Un’altra differenza dei computer quantistici è che lavorano sui problemi in maniera parallela, anziché in maniera sequenziale.
In sostanza, i computer quantistici possono calcolare simultaneamente tantissimi risultati potenziali e svolgere problemi impossibili per gli elaboratori tradizionali, oppure arrivare al risultato molto più velocemente. Al momento, tuttavia, come detto, questi apparecchi vengono utilizzati principalmente in ambiti di ricerca e le applicazioni commerciali sembrano essere ancora lontane decenni.