“Cercheremo di fare le cose per bene come facciamo”.
Ha risposto così il numero uno di Leonardo, Alessandro Profumo, a una domanda sul dossier per la cessione dell’ex Oto Melara e Wass a margine della presentazione del polo di competenza di Genova per la digitalizzazione.
“Quando avremo chiarezza su quali saranno le effettive opzioni, faremo una scelta ma non possiamo farla in modo aprioristico solo sulla base della nazionalità dell’offerente”, ha aggiunto Profumo a chi gli chiedeva dell’ipotesi di un possibile accordo con Fincantieri per far sì che la tecnologia di Oto Melara resti di proprietà italiana.
Dopodiché Profumo ha sottolineato che non ci sono acquisizioni nell’immediato futuro di Leonardo. “Elicotteri e velivoli, elettronica per la difesa e cyber sono le nostre piattaforme” ha evidenziato il capo azienda. “E questa è la strategia del gruppo”.
Infine “non posso che confermare che rispetteremo queste guidance”, ha detto l’ad in merito ai target del 2021.
Nel frattempo, il sottosegretario alla difesa italiano Giorgio Mulè, intervistato in settimana da La Verità, ha comunicato che i primi due Eurofighter Typhoon per il Kuwait saranno consegnati questo mese.
Per gli analisti di Citi la consegna e il pagamento dei due aerei potrebbe rendere la guidance 2021 più facile da raggiungere, riporta MF.
Tutti i dettagli.
COSA HA DETTO L’AD DI LEONARDO SULLA CESSIONE DI OTO MELARA
“Oto Melara è un pezzo della nostra realtà, stiamo lavorando sul nostro portafoglio: faremo le cose ben fatte come ci viene chiesto dai nostri stakeholder, il Governo prima di tutti, ma anche le nostre persone” ha ribadito l’ad di Leonardo Alessandro Profumo.
Nel frattempo è massima l’attenzione del governo su dossier strategici della difesa, hanno affermato fonti dell’esecutivo la scorsa settimana dopo il vertice dei tre ministri (Difesa, Mise e Mef) incaricati di esaminare il dossier Oto Melara.
Da qualche settimana è in corso la due diligence. Sul tavolo più di una proposta, nessuna vincolante al momento.
Il consorzio franco tedesco Knds ha messo sul piatto 650/700 milioni di euro. Con la garanzia di nessun taglio di posti di lavoro e la prospettiva di portare Oto Melara nel progetto Mgcs, carro armato del futuro.
Anche il costruttore navale italiano Fincantieri ha fatto la sua offerta, inferiore secondo fonti stampa di 250 milioni rispetto a quella di Knds.
E A PROPOSITO DI OTO MELARA A FINCANTIERI IL CEO DI LEONARDO HA PRECISATO CHE…
“Oto Melara a Fincantieri? Quando avremo chiarezza delle opzioni faremo una scelta ma non possiamo farlo in maniera apriorista in base alla nazionalità delle aziende”, ha precisato Alessandro Profumo.
Nella futura cessione della controllata “le componenti da considerare — prosegue Profumo — sono molteplici, servono la sostenibilità nel lungo termine. Sono scelte che verranno fatte quando saranno chiare anche le opzioni sul tavolo. Noi valuteremo le opzioni sul tavolo sulla base del componente strategico. Oto Melara è molto grande nel terrestre e nel navale, come Paese, siamo relativamente deboli. Valuteremo le opzioni su tavolo e sceglieremo la migliore delle opzioni”.
Al momento Oto Melara (artiglierie navali) e Wass (siluri) impiegano più di 1.500 lavoratori in quattro stabilimenti italiani (La Spezia, Brescia, Livorno e Pozzuoli).
NO ULTERIORI ACQUISIZIONI ALL’ORIZZONTE
“Abbiamo già fatto tante cose, non abbiamo null’altro all’orizzonte perché mi sembra che siamo già stati abbastanza attivi”. Così l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo ha risposto a chi gli chiedeva se la società avesse in cantiere ulteriori acquisizioni.
Lo scorso 24 aprile Leonardo ha stipulato un accordo con Square Lux Holding II S.à r.l., società controllata da Kkr, per l’acquisizione di una quota del 25,1% di Hensoldt AG.
L’operazione comporterà un esborso pari a circa 606 milioni di euro per il gruppo di Piazza Monte Grappa.
LA STRATEGIA DI LEONARDO
Sul fronte delle future scelte di Leonardo, e su quali settori investire investire, “la strategia ovviamente c’è” ha spiegato Profumo.
“È una strategia molto chiara: non si può fare tutto nella vita e in questo Paese l’assenza di scelte ha portato diverse aziende ad avere problemi coerenti. Noi come Leonardo abbiamo fatto delle scelte che sono sempre legato alla sostenibilità dei business che mettiamo in discussione rispetto alla permanenza nel nostro portafoglio”.
Da questo punto di vista, rivendica il ceo, “ci domandiamo per ogni attività se noi siamo i migliori proprietari oppure no, in modo razionale, etico e intelligente. Laddove ci diamo una risposta non positiva, in modo serio e professionale cerchiamo un soggetto che possa essere, a nostro giudizio, il miglior proprietario di questa attività, proprio perché dà una visione di lungo termine sotto il profilo della sostenibilità”.
PUNTARE SU ELICOTTERI, AEREI ED ELETTRONICA
La strategia di Leonardo, conclude Profumo, è di “essere molto forti nelle due piattaforme che abbiamo: elicotteri e aerei, avendo come anello di congiunzione l’elettronica per la Difesa che le tiene insieme. È una strategia semplice e chiara. Vogliamo essere leader globale negli elicotteri, leader europeo nei velivoli e nell’ambito dell’elettronica per la difesa un player molto forte in Europa e Usa”.
RISPETTO DELLA GUIDANCE 2021
A chi ha chiesto come si concluderà il 2021 dal punto di vista finanziario per la società, Profumo ha replicato: “Abbiamo le guidance, gli indirizzi che abbiamo dato al mercato, non posso che confermare che rispetteremo queste guidence”.
I PRIMI DUE EUROFIGHTER AL KUWAIT
Nel frattempo, si avvicinano le prime consegne dell’Eurofighter Typhoon da parte di Leonardo per il Kuwait.
La consegna dei primi due Eurofighter al Kuwait “rappresenta non solo il coronamento di un contratto da 8 miliardi, ma il superamento di una situazione di impasse” ha detto il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, intervistato da La Verità a margine della visita a Roma del sottosegretario alla Difesa del Kuwait, Fahad Jaber Al Ali Al Sabah.
“Al momento del mio insediamento nel marzo scorso non c’era data di consegna” ha ricordato Mulè. “Da allora, con Leonardo e con l’Aeronautica militare, abbiamo lavorato per arrivare a questo risultato”. “Questo contratto è fondamentale da un punto di vista strategico – ha proseguito Mulè – perché consente di dimostrare il valore del consorzio Eurofighter contrastando l’aggressività commerciale di altri Paesi e quindi la capacità di poter competere”.
LO STATO DEL PROGRAMMA
La consegna dei primi Eurofighter Typhoon era prevista all’inizio del 2020 con completamento nel 2023 ma la pandemia ha rallentato lo stato d’avanzamento della commessa.
IL VALORE DELLA COMMESSA
Il contratto per la fornitura di 28 jet da combattimento al Kuwait, firmato nel 2016, è di 8 miliardi di euro. Si tratta del più importante mai firmato da Leonardo come prime contractor.
IL COMMENTO DI CITI
Secondo gli esperti di Citi la consegna e il pagamento dei primi due aerei potrebbe rendere la guidance sull’esercizio 2021 più facile da raggiungere. Ovvero ricavi a circa 14 miliardi di euro, ebita a 1,075-1,125 miliardi, free cash flow operativo a circa 100 milioni di euro e indebitamento netto a circa 3,2 miliardi.
“Leonardo, hanno ricordato gli analisti di Citi, ha registrato un flusso di cassa pari a 1,4 miliardi nei primi nove mesi di quest’anno, quindi ha bisogno di circa 1,5 miliardi di flusso nel quarto trimestre per raggiungere l’obiettivo di un free cash flow operativo di 100 milioni” riporta MF. “La nostra tesi di investimento si basa sul miglioramento della cash conversion”, spiega la casa d’investimento, “nel lungo periodo un business in crescita a media cifra come quello di Leonardo dovrebbe restituire circa l’80-90% della cash conversion”. Su queste basi, gli analisti di Citi prevedono una media del 75% nei prossimi cinque anni e valutano l’azienda su questa base. Infatti, scontando una crescita dell’utile del 4,9% e un costo medio ponderato del capitale del 9%, il fair value di Leonardo è visto a 11,1 euro per azione.
LE INCOGNITE RIGUARDONO IL BUSINESS ELICOTTERI
Infine, “le principali incognite al ribasso per il rating e il target price assegnati dagli analisti di Citi includono i problemi del business elicotteri” segnala MF.
Quest’ultimi “potrebbero essere più sistemici del previsto, le spese per la Difesa, in particolare gli appalti che possono rivelarsi meno resilienti di quanto ci aspettiamo, le sfide impreviste che possono emergere sui programmi chiave, i costi di ricerca e sviluppo, la pressione sui margini e sulla generazione di liquidità e il dollaro Usa che al contrario potrebbe indebolirsi rispetto all’euro. Se questi rischi si rivelassero maggiori del previsto, le azioni potrebbero superare o sottoperformare il nostro prezzo di riferimento”, concludono gli analisti,