Una nuova battaglia legale tra colossi tech è in procinto di iniziare ed Elon Musk è (ovviamente) uno dei protagonisti. Questa volta nel suo mirino è finita Apple, colpevole – secondo il miliardario – di favorire solo OpenAI nel suo App Store, in piena violazione delle norme antitrust. Musk infatti non si capacita di come X e Grok, il suo chatbot IA, non siano nella sezione Must Have.
Apple si è limitata a far sapere che per le classifiche sull’App Store vengono usati criteri oggettivi, ma Sam Altman ha risposto a Musk accusandolo a sua volta di manipolare X per favorire sé stesso e danneggiare i concorrenti. Ma per il Financial Times la vera notizia dietro ai battibecchi tra i due è l’imminente lancio di Merge Labs, una società che intende competere con Neuralink.
IL POST ACCUSATORIO DI MUSK
Lunedì sera Musk ha pubblicamente accusato Apple di favorire OpenAI all’interno dell’App Store, sostenendo che la gestione delle classifiche dell’azienda ostacolerebbe la visibilità di altre applicazioni di intelligenza artificiale (IA). Il fondatore di xAI ha quindi affermato che la sua società “intraprenderà un’azione legale immediata” contro Apple, definendo la situazione una violazione delle leggi antitrust.
In una serie di post su X, Musk ha sostenuto che Apple starebbe “facendo politica” rifiutandosi di promuovere X e Grok, rispettivamente il suo social network e il chatbot IA sviluppato da xAI. In uno di questi ha scritto: “Apple si sta comportando in un modo che rende impossibile a qualsiasi azienda di IA, tranne OpenAI, di raggiungere il primo posto nell’App Store, il che costituisce una chiara violazione delle norme antitrust”.
Ha inoltre domandato: “Perché vi rifiutate di inserire X o Grok nella sezione ‘Must Have’, quando X è la prima app di notizie al mondo e Grok è la quinta tra tutte le app?”.
LA RISPOSTA DI APPLE E I DATI DI CLASSIFICA
Apple, in una dichiarazione riportata da Bloomberg, ha risposto che l’App Store è “progettato per essere equo e privo di pregiudizi”, sottolineando che le app vengono messe in evidenza attraverso classifiche, algoritmi e liste curate da esperti che si basano su criteri oggettivi.
Attualmente, secondo quanto indicato da Reuters, ChatGpt di OpenAI è l’app gratuita più scaricata per iPhone negli Stati Uniti, mentre Grok si colloca al quinto o sesto posto, a seconda delle rilevazioni. Musk non ha fornito prove a sostegno delle sue accuse e, al momento, non risulta che la causa sia stata formalmente depositata.
CHI DI SPADA FERISCE…
OpenAI non ha rilasciato commenti diretti alla stampa, ma il suo Ceo, sempre su X, ha rilanciato: “È un’affermazione notevole, considerando quello che ho sentito dire su ciò che Elon fa per manipolare X a suo vantaggio e a beneficio delle sue aziende, danneggiando i concorrenti e le persone che non gli piacciono”. In un altro post, Altman ha aggiunto che OpenAI continuerà a concentrarsi sullo sviluppo di “ottimi prodotti”.
ESEMPI CHE CONTRADDICONO LE AFFERMAZIONI DI MUSK
Ma diverse fonti, tra cui Reuters e The Verge, riportano che altre app di IA hanno occupato il primo posto nell’App Store nel corso dell’anno. In particolare, l’app cinese DeepSeek AI ha raggiunto la vetta a gennaio, mentre a luglio l’app Perplexity ha conquistato il primo posto nell’App Store in India. Questi dati sono stati evidenziati anche dagli utenti di X attraverso la funzione “note della community”.
CONTROLLI REGOLATORI E CONTENZIOSI PRECEDENTI
Le accuse di Musk arrivano in un momento in cui Apple è già oggetto di esame da parte delle autorità antitrust. A inizio anno, la Commissione europea ha infatti multato l’azienda di Cupertino per 500 milioni di euro, sostenendo che le sue restrizioni impedivano agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso opzioni esterne all’App Store.
E Musk in passato – ma anche più recentemente – ha già avuto contrasti con Apple e OpenAI. Dopo l’annuncio della partnership tra le due per integrare ChatGpt nei dispositivi Apple, l’imprenditore aveva minacciato di vietare l’uso di tali dispositivi nelle sue aziende, se la tecnologia fosse stata incorporata direttamente nel sistema operativo Apple.
LE ACCUSE DI MANIPOLAZIONE INTERNA A X
Infine, secondo The Verge, alcuni studi indipendenti e report, tra cui uno pubblicato da Platformer nel 2023 e ora ripubblicato da Altman, indicano che Musk avrebbe fatto sviluppare un sistema per promuovere automaticamente i propri post sulla piattaforma X, ex Twitter. Inoltre, nel 2024 è stato riportato che Grok, il chatbot IA di xAI, avrebbe consultato frequentemente le opinioni di Musk prima di rispondere a domande delicate su temi come Israele e Palestina, immigrazione e aborto.
E, dunque, come afferma la testata statunitense, “la manipolazione delle piattaforme va bene per me, ma non per te”.
L’ALTRO PRGETTO DI ALTMAN PER SBARAGLIARE NEURALINK
Cambiando scenario ma non attori, stando al Financial Times a breve potrebbero accaderne delle belle tra Altman e Musk anche su un altro fronte. Il Ceo di OpenAI infatti sta sostenendo Merge Labs, una nuova startup che svilupperà interfacce cervello-computer, in diretta concorrenza con Neuralink di Musk, che ha recentemente raccolto 650 milioni di dollari.
Anche Merge Labs si sta dando da fare e starebbe raccogliendo fondi per una valutazione di 850 milioni di dollari, con un investimento previsto da parte del team venture di OpenAI. Altman, che ha investito anche in altri settori ad alta tecnologia, tra cui la fissione (Oklo) e la fusione nucleare (Helion), sarà cofondatore, ma non avrà un ruolo operativo.
Il progetto, nato in collaborazione con Alex Blania (già a capo del progetto World), punta a sfruttare i recenti progressi dell’IA per connettere il cervello umano ai computer. L’obiettivo è raccogliere 250 milioni di dollari da OpenAI e altri investitori, anche se le trattative sono ancora nelle fasi iniziali.