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Col Quake 2 fatto dall’Intelligenza artificiale Microsoft si è sparata sui piedi

L'Intelligenza artificiale tanto reclamizzata da Microsoft dovrebbe adattarsi in tempo reale fornendo ai giocatori spunti sempre nuovi. Ma la demo di Quake 2 non convince affatto il mondo dei videogiocatori. E l'intera operazione di marketing si trasforma in poche ore in un boomerang.

Secondo l’amministratore delegato di Microsoft Gaming, Phil Spencer, l’intelligenza artificiale potrebbe contribuire alla conservazione di alcuni dei titoli gaming più classici rendendoli “compatibili con qualsiasi piattaforma”. Un tema, quello di permettere agli algoritmi di sviluppare videogame, particolarmente caldo in un periodo storico come questo nel quale i principali studi licenziano come mai prima d’ora. Anche perché è sempre più forte il sospetto che, accompagnati alla porta artisti e creativi, il loro ruolo venga essere svolto dalle AI, dal momento che i produttori sono costantemente alla ricerca di modi per ridurre budget che negli ultimi tempi sono letteralmente esplosi assottigliando i margini di profitto delle major (Starfield, titolo di punta Microsoft per l’autunno 2023, avrebbe richiesto un budget di 200 milioni di dollari e un team di 500 persone, così come Red Dead Redemption 2, mentre Cyberpunk 2077 in tutto è costato 316 milioni e per il venturo GTA 6 si parla persino di 2 miliardi). A ogni modo Microsoft, per provare la bontà della propria intuizione, negli ultimi giorni ha rilasciato una demo di Quake 2, il noto fps sviluppato da Id Software (oggi Activision, ormai nel portafogli di Redmond), pubblicato originariamente nella seconda metà degli Anni ’90. Risultato? Un mare di critiche.

COSA HA COMBINATO MICROSOFT CON QUAKE 2

Due gli errori strategici compiuti da Microsoft. E l’Intelligenza artificiale almeno su questo versante c’entra poco. Anzitutto, come è stato appena ricordato, dato il contesto fatto di licenziamenti e peggioramenti diffusi delle condizioni di lavoro, molti, nell’ambiente, hanno il dente avvelenato quando si parla di intelligenza artificiale abbinata allo sviluppo di videogame.

Inoltre, gli strateghi del marketing di Redmond non sembrano aver considerato che andare a toccare vecchie glorie particolarmente amate dai fan è sempre un’operazione molto pericolosa. Una combo che si è velocemente – senza troppe sorprese – tramutata in un boomerang che Microsoft si è presa in piena fronte pubblicando questo livello inedito realizzato dai propri algoritmi che animano Muse.

COS’E’ MUSE

Microsoft ha alzato il velo su Muse nella seconda metà di febbraio, definendolo in modo parecchio criptico “un modello di intelligenza artificiale generativa in grado di generare immagini di gioco, azioni del controller o entrambe”. Una tecnologia, veniva sottolineato dal team responsabile, nata con lo scopo di “supportare efficacemente i creativi umani”. Ma con Quake 2 come se l’è cavata?

LE ALTE ASPETTATIVE ALIMENTATE DA MICROSOFT…

“Con soddisfazione – fanno sapere da Microsoft – siamo stati in grado di giocare all’interno del mondo che il modello stava simulando. Potevamo camminare, muovere la telecamera, saltare, accovacciarci, sparare e persino far esplodere i barili, come nel gioco originale”. L’esperienza, insomma, pare gratificante. Ma non tutti, dopo il rilascio della demo, sembrano concordare.

…E I BASSISSIMI VOTI DELLE RECENSIONI

“Il gioco dura circa due minuti in totale prima che l’AI si ritiri, esausta di aver generato la peggiore esperienza di gioco possibile”, scrivono su Forbes, dove hanno recensito il gioco. “Gli ambienti sono discontinui e senza senso, i livelli generati non forniscono alcuna struttura, nessun obiettivo, nessun percorso, niente di interessante. L’intera cosa è un labirinto di Escher, un’IA che cerca di far impazzire gli umani con infinite strade che non portano da nessuna parte”, viene sottolineato dal giornalista evidentemente provato dall’esperienza. “Questo è un abominio che non consiglierei al mio peggior nemico”.

La nota testata PC Gamer ha preferito ironizzare amaramente sottolineando che quasi certamente per realizzare questa versione claudicante saranno servite più persone e più risorse di quella, entrata negli annali, del 1997. Insider Gaming l’ha semplicemente riassunta come “un insulto per chiunque”. Un sito di settore, PushSquare, titola: “L’ossessione di Microsoft per l’intelligenza artificiale continua con la versione atroce di Quake 2 con Copilot”. Nel corpo del testo il gioco viene poi descritto così: “È sbalorditivo che una demo così pessima venga presentata al mondo in queste condizioni”.

“Questa – continua ancora l’autore – non è conservazione [alludendo alle parole di Spencer ndR], ma una scadente imitazione che richiede un’enorme quantità di energia per funzionare a malapena. […] Vale davvero la pena di sprecare le risorse finite del mondo?” Non ci va più leggero il game designer Austin Walker che sul social Bluesky si limita a dire: “chiunque scriva anche solo un post sulla ‘tech demo’ di Copilot AI di Quake senza descrivere il suo effettivo funzionamento (o il suo mancato funzionamento) sta facendo un lavoro di PR non retribuito”.

Naturalmente c’è anche chi fa notare che è solo una demo, che si tratta di un progetto appena abbozzato – di fatto agli inizi -, ricordando anche nel contempo che l’intelligenza artificiale generativa impara e migliora col tempo. Tutte osservazioni sensate e corrette alla luce delle quali si fa ancora più fatica a comprendere perché Microsoft abbia voluto svelare al mondo una versione di Quake 2 che pare solo una imitazione puerile e claudicante dell’originale. Se l’AI ha sbagliato clamorosamente, insomma, il reparto marketing – gestito ancora da esseri umani, si spera – non è stato più scaltro.

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