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Nobelium

Microsoft fa guerra alla privacy?

Microsoft ha lanciato "productivity score", una funzione che consente ai manager di utilizzare Microsoft 365 per monitorare l'attività dei propri dipendenti. Ma alcuni esperti di privacy dicono che...

 

Dopo il brevetto di Amazon per il braccialetto elettronico per i dipendenti, un altro colosso tecnologico è alle prese con la sorveglianza sul lavoro.

Ad ottobre Microsoft ha lanciato Productivity score: una nuova funzionalità che consente ai datori di lavoro di tenere traccia delle attività quotidiane dei dipendenti.

Il gigante della tecnologia di Redmond descrive il suo strumento di “punteggio di produttività” come “un nuovo servizio che può aiutare ad accelerare la trasformazione digitale fornendo informazioni su come funziona la tua organizzazione”.

Non sono d’accordo i sostenitori della privacy i quali avvertono che la nuova funzionalità potrebbe aprire una nuova era di sorveglianza sul posto di lavoro.

Secondo alcuni critici, infatti, Productivity score permette ai manager di utilizzare Microsoft 365 per monitorare l’attività dei propri dipendenti.

Come ha notato al Guardian la dottoressa Claudia Pagliari, ricercatrice in Salute digitale presso l’Università di Edimburgo, la sorveglianza dei dipendenti “è davvero aumentata” insieme al lavoro a distanza durante la pandemia di coronavirus, poiché le aziende cercano una maggiore supervisione dei lavoratori fuori dall’ufficio.

Tutti i dettagli.

IN COSA CONSISTE IL PRODUCTIVITY SCORE DI MICROSOFT

Lo strumento Productivity score è progettato per “fornirti visibilità su come funziona la tua organizzazione”, secondo un post sul blog di Microsoft, e aggregare informazioni su come i loro dipendenti utilizzano la suite di strumenti Microsoft 365. Dall’uso della posta elettronica alla connettività di rete, in una percentuale principale per la produttività dell’ufficio.

Il sistema assegna quindi a un’organizzazione un “punteggio di produttività” di 800 su un periodo di 28 giorni, che può confrontare con i punteggi di altre società del proprio settore.

IL MANAGER PUÒ VERIFICARE I DATI ANCHE DEL SINGOLO DIPENDENTE

Ma per impostazione predefinita, i report consentono anche ai manager di approfondire i dati sui singoli dipendenti.

Ad esempio, un datore di lavoro è in grado di esaminare quanto tempo una persona specifica ha trascorso in Microsoft Outlook negli ultimi 28 giorni o quanto tempo ha trascorso a inviare messaggi diretti in Microsoft Teams.

LE FUNZIONI MONITORATE

Il responsabile d’ufficio saprà dunque chi partecipa meno alle conversazioni di chat di gruppo, invia meno e-mail o non collabora nei documenti condivisi.

Lo strumento Productivity score può identificare inoltre le persone che non utilizzano la telecamera durante le riunione in videoconferenza su Teams, nonché la quantità di tempo che le persone trascorrono online.

LE CRITICHE SOLLEVATE

Alcuni esperti di privacy hanno sollevato preoccupazioni sullo strumento.

“Questo è così problematico a molti livelli”, ha twittato il ricercatore per la privacy austriaco Wolfie Christl, che ha criticato per primo la funzione di Microsoft, ripreso poi da numerose testate.

Christl ha affermato che “trasforma Microsoft 365 in uno strumento di sorveglianza sul posto di lavoro a tutti gli effetti”.

“Questa suite per la produttività manca di trasparenza e non informa i dipendenti né richiede il loro consenso. Aziende come Microsoft non dovrebbero incentivare i datori di lavoro a trasformare le loro suite per ufficio in macchine di sorveglianza che violano la dignità dei dipendenti”, ha dichiarato a Business Insider Eliot Bendinelli di Privacy International.

IMPOSTAZIONE PREDEFINITA

In particolare Christl ha sottolineato che, sebbene i datori di lavoro siano in grado di disattivare il monitoraggio dei singoli dipendenti, è attivo per impostazione predefinita quando lo caricano per la prima volta.

MICROSOFT: “CI IMPEGNIAMO PER LA PRIVACY”

“Ci impegniamo per la privacy come elemento fondamentale del Productivity score”, aveva spiegato Jared Spataro, vicepresidente di Microsoft 365, nel post sul blog del 29 ottobre.

“Sia chiaro: il punteggio di produttività non è uno strumento di monitoraggio del lavoro” ha sottolineato Spataro. “Il punteggio di produttività riguarda la scoperta di nuovi modi di lavorare, fornendo ai tuoi dipendenti un’ottima collaborazione ed esperienze tecnologiche”.

LA DIFESA DEL COLOSSO TECNOLOGICO DI REDMOND

Ma dopo le critiche sollevate negli ultimi giorni, Microsoft è tornata sull’argomento.

“Il punteggio di produttività è un’esperienza di partecipazione che offre agli amministratori IT informazioni dettagliate sull’utilizzo della tecnologia e dell’infrastruttura. Le informazioni approfondite hanno lo scopo di aiutare le organizzazioni a ottenere il massimo dai loro investimenti tecnologici affrontando punti dolenti comuni come tempi di avvio lunghi, collaborazione inefficiente sui documenti o scarsa connettività di rete. Le informazioni vengono mostrate in forma aggregata su un periodo di 28 giorni e vengono fornite a livello di utente in modo che un amministratore IT possa fornire supporto tecnico e guida”, ha messo per iscritto l’azienda guidata da Satya Nadella.

LA PANDEMIA, LO SMART WORKING E IL MONITORAGGIO DELLA PRODUTTIVITÀ

Lavorare da casa durante la pandemia ha evidenziato i problemi della sorveglianza sul posto di lavoro. Come ha sottolineato Business Insider, l’analisi di Gartner pubblicata a giugno ha rilevato che il 16% dei datori di lavoro utilizzava strumenti per fare cose come monitorare le e-mail e l’utilizzo del computer di lavoro.

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