Dopo l’arrivo del generale in pensione ed ex direttore della National Security Agency (Nsa), Paul M. Nakasone, nel consiglio di amministrazione di OpenAI si aggiunge come “osservatore” anche il capo dell’App Store di Apple, Phil Schiller. Ma c’è posto anche per Microsoft…
IL BOARD DI OPENAI
Oltre al Ceo Sam Altman e a Nakasone, il cda di OpenAI comprende Adam D’Angelo, Larry Summers, Bret Taylor, Sue Desmond-Hellmann, ex Ceo della Bill and Melinda Gates Foundation, Nicole Seligman, ex vicepresidente esecutivo e consigliere generale globale di Sony, e Fidji Simo, Ceo e presidente di Instacart. Anche Dee Templeton di Microsoft, che ha generosamente finanziato la software house, ha un posto di osservatore senza diritto di voto.
Lo stesso che ora è stato riservato anche al capo dell’App Store di Apple, Phil Schiller, come parte dell’accordo che porterà ChatGpt a entrare nel sistema operativo di iPhone, iPad e Mac nel prossimo autunno. Oltre a supervisionare l’App Store, Schiller gestisce gli eventi di lancio dei prodotti dell’azienda e al di fuori di Apple è direttore dell’azienda di tecnologia medica Illumina.
“Il ruolo di osservatore – spiega Bloomberg – consente di partecipare alle riunioni del consiglio di amministrazione senza poter votare o esercitare altri poteri di amministratore. Gli osservatori, tuttavia, acquisiscono informazioni su come vengono prese le decisioni in azienda”.
POSSIBILI TENSIONI CON MICROSOFT
Ma per Microsoft e Apple stare sotto lo stesso tetto potrebbe non essere semplice. Il ruolo di osservatore del Cda metterà per alcuni aspetti Apple sullo stesso piano di Microsoft, il principale finanziatore di OpenAI e il suo principale fornitore di tecnologia IA. “La partecipazione di Microsoft e Apple alle riunioni del consiglio di amministrazione potrebbe creare complicazioni per i giganti tecnologici, che sono stati rivali e partner nel corso dei decenni”, afferma Bloomberg, aggiungendo che: “In alcune riunioni del Cda di OpenAI si discuterà probabilmente di future iniziative di intelligenza artificiale tra OpenAI e Microsoft, deliberazioni dalle quali quest’ultima azienda potrebbe voler escludere Schiller. Gli osservatori del consiglio di amministrazione spesso si adeguano e abbandonano le riunioni durante le discussioni considerate delicate”.
Inoltre, i massimi dirigenti di Apple sono spesso direttori di altre aziende, ma è raro che entrino nel consiglio di amministrazione di un partner di alto profilo, secondo la testata economica.
I TENTATIVI DI APPLE PER RECUPERARE IL SUO RITARDO NELL’IA
Rispetto a competitor quali Google e Microsoft, Apple sull’intelligenza artificiale si è mossa in ritardo e allearsi con OpenAI è un modo per cercare di accorciare la distanza dagli altri. La partnership stretta dalle due, sottolinea Bloomberg, “non è un accordo finanziario, almeno per ora”. La software house ottiene l’accesso a centinaia di milioni di potenziali utenti, mentre il produttore di iPhone ottiene un chatbot richiesto a gran voce dagli utenti, i quali potranno accedere anche a una versione a pagamento di ChatGpt sui dispositivi Apple, il che potrebbe generare commissioni sull’App Store.
Apple inoltre sta parlando con Google e con la startup Anthropic per offrire ulteriori chatbot ai clienti, ma sta pure discutendo potenziali accordi con Baidu e Alibaba per portare le sue funzioni di intelligenza artificiale sui dispositivi in Cina.
Infine, la sua tecnologia Apple Intelligence, che riassume articoli e notifiche, crea emoji e immagini personalizzate e trascrive memo vocali, sarà lanciata inizialmente in inglese americano prima di essere condivisa a livello internazionale. L’iniziativa comprende anche una versione rinnovata dell’assistente digitale Siri, ma molti di queste novità non arriveranno prima del prossimo anno.