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Metis, tutto sulla divina IA di Amazon

Amazon rincorre OpenAI ma soprattutto Microsoft e Google nella sfida per l'intelligenza artificiale. Mentre il suo assistente virtuale Alexa sembra avere qualche problemino non irrilevante, alcune indiscrezioni parlano di un nuovo chatbot denominato Metis, come la saggia e astuta dea greca. Tutti i dettagli

 

Personificazione della saggezza e dell’intelligenza astuta nella mitologia greca, Metis nel 2024 è l’intelligenza artificiale (IA) di Amazon. Il colosso tech ha infatti deciso di chiamare così il suo nuovo chatbot, che promette di essere in grado di spegnere le luci di casa e prenotare voli.

INDISCREZIONI SU METIS

Amazon, secondo quanto riferito a Business Insider da persone che hanno familiarità con la questione, sta lavorando a un chatbot di intelligenza artificiale, chiamato internamente Metis, per competere con ChatGpt di OpenAI.

Il chatbot sarà accessibile attraverso un browser e sarà alimentato da Olympus, uno dei modelli di IA interni all’azienda, che sarebbe più potente di Titan, un altro modello di Amazon disponibile pubblicamente.

IL SEGRETO DI METIS

Stando a un documento interno citato da Business Insider, Metis è in grado di generare risposte conversazionali basate su testo e immagini, fornire link alle fonti, suggerire domande successive e generare immagini. Le indiscrezioni riferiscono inoltre che Amazon intende utilizzare per Metis la generazione aumentata dal reperimento (retrieval-augmented generation, o metodo RAG), il che significa che il chatbot sarebbe in grado di fare riferimento a conoscenze esterne ai dati di addestramento originali e quindi potrebbe fornire risposte più aggiornate.

Una fonte ha poi rivelato che Metis dovrebbe essere anche un agente di intelligenza artificiale, in grado di completare operazioni come l’accensione di luci e la prenotazione di voli.

IL RITARDO DI AMAZON NELLA CORSA ALL’IA

Amazon non ha iniziato ora a lavorare a una sua IA ma è indubbiamente partita in ritardo rispetto a competitor come Microsoft e Google, soprattutto per quanto riguarda gli assistenti di IA. Meno di due settimane fa Fortune, citando alcuni ex dipendenti, riferiva che la nuova Alexa, di cui era stata presentata una demo a settembre “non è nemmeno lontanamente pronta”. Sembra infatti che l’azienda di Bezos non abbia abbastanza dati né accesso ai chip necessari per far funzionare il suo modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) che alimenta il suo assistente virtuale. Inoltre, secondo le fonti, Amazon avrebbe messo da parte l’IA di Alexa per concentrarsi sulla creazione di IA generativa per la sua unità di cloud computing, AWS.

Il colosso ha ovviamente smentito, dichiarando che gli ex dipendenti si sbagliano e non sono informati sugli attuali sforzi in merito ad Alexa.

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