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Meta Universal Music

Meta e Universal Music temporeggiano sulla musica generata dall’IA

Meta e Universal Music Group ampliano il loro accordo, già esistente per Facebook e Instagram, anche a Messenger, Horizon, Threads e WhatsApp, facendo aumentare così i guadagni dei cantanti. Ma sui rischi posti dall'IA per ora ci sono solo buone intenzioni. Tutti i dettagli

 

Meta e Universal Music Group hanno annunciato di aver siglato un accordo globale e pluriennale per “proteggere i creatori umani e l’arte, garantendo anche che gli artisti e gli autori di canzoni siano compensati equamente”. Si fa anche cenno al “problema dei contenuti non autorizzati generati dall’intelligenza artificiale”, ma senza presentare delle soluzioni nell’immediato.

COSA PREVEDE L’ACCORDO TRA META E UNIVERSAL MUSIC

L’accordo tra Meta e Universal Music Group (UMG) estende l’utilizzo della vasta libreria musicale dell’etichetta a un numero sempre maggiore di piattaforme social di proprietà di Mark Zuckerberg. Oltre a Facebook e Instagram, con cui esisteva già un’intesa, ora vengono coinvolti anche Messenger, Horizon, Threads e, per la prima volta, a WhatsApp.

Questo, sottolineano le parti, permetterà agli artisti di aumentare le loro opportunità di guadagno su tutte le piattaforme con video di breve durata.

Il nuovo accordo si basa su quello stretto da Meta e Universal Music nel 2017, che aveva inaugurato una nuova era di collaborazione tra l’industria musicale e l’azienda allora nota come Facebook. Ai tempi infatti UMG era stata la prima grande etichetta musicale a concedere in licenza i propri cataloghi di musica registrata e di edizioni musicali sulle piattaforme di Facebook. A sua volta, Facebook ha assunto un ruolo pionieristico come primo partner della musica con licenza completa tra le principali piattaforme di social media.

SULLA MUSICA GENERATA DALL’IA PER ORA NON CAMBIA NULLA

Nonostante da tempo preoccupi i cantanti di tutto il mondo, la questione dell’intelligenza artificiale sia essa usata per generare musica o nutrita dai brani degli artisti per addestrarla, è stata solamente accennata nell’accordo.

“Siamo lieti che Meta condivida la nostra visione artista-centrica di rispettare la creatività umana e di compensare equamente gli artisti e gli autori di canzoni”, ha dichiarato nell’annuncio Michael Nash, chief digital officer di UMG. “Non vediamo l’ora di continuare a lavorare insieme per affrontare il problema dei contenuti non autorizzati generati dall’intelligenza artificiale che potrebbero colpire artisti e autori di canzoni, in modo che UMG possa continuare a proteggere i loro diritti sia ora che in futuro”.

Solo meno di due mesi fa, proprio Universal Music, insieme a Sony e Warner, era in trattative con YouTube per un’intesa che conceda in licenza le canzoni di artisti famosi per addestrare legalmente i software di intelligenza artificiale (IA) a generare musica e canzoni.

NUOVO ACCORDO (ANCHE) CON TIKTOK

Il recente accordo di licenza arriva dopo un altro importante. Lo scorso maggio infatti, in seguito a un periodo turbolento, sembra essere tornato il sereno tra Universal Music e TikTok, da cui l’etichetta da 54 miliardi di dollari che detiene più di un terzo del mercato, aveva rimosso le proprie canzoni, molte delle quali appartenenti a star del calibro di Taylor Swift, Justin Bieber e Harry Styles.

Anche in questo caso, le due parti hanno dichiarato che si impegneranno “per garantire che lo sviluppo dell’IA nell’industria musicale protegga l’arte umana e l’economia che va a quegli artisti e autori di canzoni”. Tuttavia, Universal in passato ha affermato che TikTok è “inondato” di registrazioni generate dall’IA, comprese le canzoni che gli utenti creano con l’aiuto degli strumenti IA della piattaforma.

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