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Mastodon

Mastodon, perché il rivale di Twitter rifiuta i finanziamenti

Mastodon rifiuta i finanziamenti per preservare lo status di non profit. Il sito di microblogging open source ha registrato un aumento di interesse da quando Musk ha rilevato Twitter

Mastodon continuerà a sfidare Twitter nel segno dell’indipendenza.

Il social network open source fondato nel 2016 dallo sviluppatore di software tedesco Eugen Rochko ha rifiutato più di cinque offerte di investimento da società di capitale di rischio della Silicon Valley negli ultimi mesi, poiché il suo fondatore si è impegnato a proteggere lo status di non profit della piattaforma.

Rochko ha dichiarato al Financial Times di aver ricevuto offerte da più di cinque investitori con sede negli Stati Uniti per investire “centinaia di migliaia di dollari” nel sostenere il prodotto, a seguito della sua rapida crescita.

A differenza dei social più famosi, Mastodon non presenta una struttura centralizzata ma è formato da vari server gestiti da utenti privati, gruppi e organizzazioni. Inoltre, il software è open source e basato sulla logica delle “stanze”, dove ognuna ha le proprie regole di moderazione. Il sito ha registrato un aumento degli utenti da quando Elon Musk ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari a ottobre, tra le preoccupazioni per la gestione della piattaforma di social media da parte del miliardario.

Poco prima di Natale Mastodon ha superato i 2,5 milioni di utenti attivi al mese. L’aggiornamento è arrivato dall’amministratore delegato e fondatore del social, Eugen Rochko, attraverso un post sul blog ufficiale della piattaforma.

Tutti i dettagli.

MASTODON DEVE RESTARE INDIPENDENTE

Mastodon non “si trasformerà in tutto ciò che odi di Twitter” ha dichiarato il fondatore Eugen Rochko. Al Financial Times, Rochko ha affermato che lo status “senza scopo di lucro” della piattaforma era “intoccabile”, aggiungendo che l’indipendenza di Mastodon e la scelta degli stili di moderazione sui suoi server facevano parte della sua attrazione.

“Il fatto che possa essere venduto a un controverso miliardario, il fatto che possa essere chiuso, fallire e così via. È la differenza di paradigmi [tra le piattaforme]”.

CHI HA FINANZIATO ROHCKO

Rochko è l’unico azionista di Mastodon e, secondo il suo rapporto annuale 2021, si è attribuito uno stipendio 2.400 euro al mese l’anno scorso, una cifra che da allora è aumentata di 500 euro, rileva il Ft.

Come aveva ricostruito Startmag, “Eugen Rochko, che stando a quanto scrive su LinkedIn è Ceo di Mustodon a tempo pieno dal 2016, ha finanziato lo sviluppo di Mastodon attraverso il crowdfunding attraverso Patreon e OpenCollective, cui si è aggiunta una sovvenzione di Samsung per lo sviluppo open source. La gestione del progetto è stata svolta dallo stesso Rochko, affiancato da numerosi sviluppatori volontari (il social è a fonte aperta)”.

Dunque Mastodon continuerà a fare affidamento sulle donazioni per finanziare la piattaforma. Il sito ha più di 8.500 donatori sulla piattaforma di appartenenza Patreon, attraverso la quale raccoglie oltre 25.000 sterline al mese. Ciò si confronta con guadagni totali di poco più di 55.000 euro nei sei mesi da giugno a dicembre 2021.

LA CRESCITA DEGLI UTENTI

Tra ottobre e novembre, il numero di utenti attivi al mese su Mastodon è aumentato da circa 300.000 a oltre 2,5 milioni.

Tuttavia, secondo i dati di Sensor Tower, l’ondata iniziale di nuovi iscritti è rallentata a 6.000 nuovi download giornalieri il 9 dicembre, ma è rimbalzata a 64.000 il 18 dicembre, quando Musk ha limitato i collegamenti ad altri siti di social media su Twitter. Questo mese, Twitter ha temporaneamente sospeso gli account di Mastodon e di diversi giornalisti, dopo aver condiviso contenuti sulla traiettoria di volo del jet privato di Musk. Twitter ha anche suggerito di vietare i collegamenti a piattaforme di social media rivali, incluso Mastodon, ma in seguito ha invertito la rotta sulla politica.

LA STOCCATA DEL FONDATORE DI MASTODON A TWITTER

In un post sul blog in risposta alla mossa di Twitter, Rochko ha affermato che questo è stato un “duro promemoria del fatto che le piattaforme centralizzate possono imporre limiti arbitrari e ingiusti su ciò che puoi e non puoi dire”.

Infine, sempre al Ft Rochko ha sostenuto che la sua ambizione a lungo termine per Mastodon era quella di sostituire Twitter e altri social network commerciali. “È una lunga strada da percorrere ma, allo stesso tempo, è più grande di quanto non sia mai stata.”

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