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Cosmo SkyMed

Leonardo e Thales, rinviato al 18 dicembre il lancio di Cosmo-SkyMed

Rinviato al 18 dicembre il lancio della Soyuz, per problemi al software. Avrebbe dovuto portare in orbita il primo satellite di seconda generazione di Cosmo-SkyMed. A gestire l’intero sistema è Thales Alenia Space, joint venture tra la francese Thales (67%) e l'italiana Leonardo (33%).

Conto alla rovescia interrotto per il razzo Soyuz. Il lancio previsto per questa mattina alle 5.54 (le 9.54 in Italia) dalla Guyana francese è stato rimandato a domani mattina allo stesso orario per un problema software al lanciatore. In rampa di lancio il primo satellite di seconda generazione della costellazione CosmoSky-Med, CSG-1.

Oltre al satellite italiano di Osservazione della Terra CSG-1 sarà lanciata anche la sonda dell’Agenzia spaziale europea cacciatrice di esopianeti Cheops.

PROBLEMI CON IL RAZZO SOYUZ

Il lancio della Soyuz  dalla base europea di Kourou, nella Guyana Francese, è stato interrotto per una possibile anomalia al software del lanciatore dell’Esa. Ma è “una cosa assolutamente normale” il rinvio di un lancio di un satellite “nelle attività spaziali, ha assicurato il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia.

Il lanciatore avrebbe dovuto portare in orbita il primo satellite della seconda costellazione del programma italiano per l’osservazione della Terra Cosmo SkyMed, il programma duale nato dal protocollo d’intesa firmato nel maggio 2007 dai ministeri della Difesa e dell’Istruzione, Università e Ricerca, per essere utilizzato per l’80% a scopi civili e per il 20% a scopi di difesa e gestito dall’Asi.

LA SONDA CHEOPS

A bordo anche i satelliti dell’Esa Cheops, destinato a individuare i pianeti esterni al Sistema Solare che potrebbero ospitare la vita, e il piccolo Ops-Sat, che contiene il più potente computer mai andato in orbita e progettato per sperimentare software, più i mini satelliti del Centro per la ricerca francese (Cnes) Eye-Sat, progettata da studenti per ricerche in astronomia e il dimostratore tecnologico Angels (Argos Neo on a Generic Economical and Light Satellite).

Nello specifico, Cheops (CHaracterising ExOPlanet Satellite) è un progetto che coinvolge 11 stati membri dell’Agenzia spaziale europea (Esa), tra cui l’Italia, con la Svizzera al comando. Lo strumento misurerà i piccoli cambiamenti di luce quando un mondo passa davanti alla sua stella ospite. Il contributo italiano è rappresentato dal lavoro dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).

Per Cheops gli ingegneri e tecnici di Thales Alenia Space in Svizzera sono stati coinvolti come responsabili delle operazioni di integrazione di assemblaggio e test durante la campagna AIT in Spagna, mentre Leonardo ha fornito il sistema ottico del telescopio.

IL PROGRAMMA COSMO-SKYMED

Il programma Cosmo-SkyMed di Seconda Generazione è finanziato dall’Asi, dal Ministero della Difesa e dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Il programma ha carattere duale potendo essere impiegato anche per scopi civili e vede il coinvolgimento dell’Agenzia spaziale italiana (65%) e del Ministero della Difesa (35%). 2 L’architettura del sistema consente infatti agli utenti militari e civili di operare in assoluta autonomia grazie a due distinti siti collocati a Pratica di mare e Matera.

L’obiettivo è garantire la continuità operativa di servizi di osservazione SAR (Synthetic-Aperture Radar) attualmente forniti dai quattro satelliti COSMO-SkyMed (CSK) di prima generazione, lanciati in orbita tra il 2007 e il 2010.

Responsabile dell’intero sistema è Thales Alenia Space, joint venture tra la francese Thales (67%) e Leonardo (33%). Dal Centro Spaziale del Fucino (Abruzzo), l’ex Finmeccanica, tramite Telespazio la joint joint venture tra Leonardo (67%) e Thales (33%), gestirà la messa in orbita del satellite Cosmo-SkyMed dalla nuova sala LEOP (Launch and Early Orbit Phase) recentemente inaugurata il 13 dicembre, con le ultime tecnologie e dispositivi.

I satelliti della costellazione Cosmo-SkyMed di seconda generazione garantiranno un salto di qualità in termini di tecnologia, prestazioni e durata, rafforzando di conseguenza la leadership italiana nel settore dell’Osservazione della Terra a livello globale.  I dati di Cosmo-SkyMed sono commercializzati in tutto il mondo da e-GEOS, joint venture tra Telespazio (80%) e ASI (20%)

IL COSTO DEL PROGRAMMA

Il costo complessivo del programma, come previsto anche nel DPP 2019-2021 è stimato in 212 milioni di euro, da ripartirsi negli esercizi finanziari 2019 – 2022 (52,00 nel 2019; 70,00 nel 2020; 70,00 nel 2021, 20,00 nel 2022). La spesa graverà sui capitoli di investimento dello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico nell’ambito delle risorse iscritte nella missione “Competitività e sviluppo delle imprese” programma “Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d’impresa e movimento cooperativo” a valere sugli stanziamenti recati dall’articolo 1, comma 1072.

Lo scorso 13 agosto il governo Conte ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare su uno schema di decreto ministeriale concernente l’approvazione del programma pluriennale di A/R(Ammodernamento e Rinnovamento) n. 26/2019 SMD (Stato maggiore difesa), relativo allo sviluppo ed il potenziamento della costellazione dei satelliti radar COSMO-SkyMed di seconda generazione per l’osservazione della terra.

In particolare, l’atto del governo riguarda lo sviluppo e l’acquisizione di due satelliti radar Cosmo-SkyMed, ad altissima risoluzione, da affiancare agli attuali 2 satelliti in fase di realizzazione e di cui si prevede il lancio, del primo domani e del secondo entro il 2020. Nello specifico l’acquisto riguarda i satelliti Flight Model-3 e Flight Model-4.

La commissione Difesa della Camera ha votato esito favorevole lo scorso 15 ottobre mentre quella del Senato il 23 ottobre.

 

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