Mezzo milione di dollari. A tanto ammonta la contravvenzione che dovranno pagare le auto a guida autonoma di Cruise. Gli eccessi di velocità o la sosta vietata però non c’entrano. La multa fa parte di un accordo che eviterà alla startup innovativa di General Motor al lavoro sugli algoritmi per la guida autonoma di incorrere in un processo penale, essendo stata accusata di non aver collaborato con la giustizia in una indagine relativa a un sinistro stradale che ha coinvolto proprio un veicolo senza conducente che aveva investito e trascinato un pedone per alcuni metri, finendo per sostare sopra la vittima del sinistro, ferita, spaventata ma sopravvissuta.
IL FERMO ALLE VETTURE DI CRUISE
E se mezzo milione di dollari può sembrare una cifra assai modesta per scansarsi un procedimento simile, occorre allargare lo zoom e ricordare che Cruise è uscita a dir poco malconcia da quel sinistro e dal maldestro – presunto – tentativo di insabbiarlo. Anzitutto, il Department of Motor Vehicles della California (equivalente della nostrana Motorizzazione) aveva vietato ai 400 veicoli a guida autonoma dell’unità robotaxi della General Motors di circolare senza conducente. Il provvedimento non ha riguardato invece la flotta di Waymo (controllata da Alphabet, Google), i cui test sono proseguiti normalmente permettendo al competitor di aggredire fette di mercato prima in mano alla rivale.
IL RISARCIMENTO MULTIMILIONARIO E I VERTICI AZZERATI
Inoltre, per dimostrare di essere genuinamente affranta per quanto accaduto, Gm ha prima lasciato a piedi i vertici del suo braccio innovativo – nove dirigenti, inclusi il Ceo, Kyle Vogt e il capo del prodotto, Daniel Kan -, quindi ha staccato a favore della donna investita dall’Intelligenza artificiale di bordo un assegno da 8 milioni di dollari.
Cifra enorme anche se sparisce rispetto agli 8 miliardi che il colosso dell’auto statunitense ha già speso per condurre studi sulla guida autonoma. Complessivamente, l’accordo al di fuori del giudizio è servito a disinnescare sul nascere ogni possibile querela da parte della parte lesa.
CRUISE RIPARTE, PIU’ LEGGERA
In compenso Cruise sarà posta sotto osservazione per tre anni. E le sue auto a guida autonoma dovranno dimostrare di rigare dritti – o meglio, marciare in strada – avendo l’ex startup l’obbligo di implementare un programma di conformità in materia di sicurezza e presentare relazioni annuali all’ufficio del procuratore degli Stati Uniti, che potrà procedere con l’azione penale al momento posta in ghiacciaia per il reato contestato se Cruise non rispetterà gli accordi. Una partenza tutta in salita per le vetture senza conducente oggi guidate dal Ceo Marc Whitten dato che il fermo ne ha danneggiato seriamente gli affari: per limitare i costi Gm ha già dovuto licenziare almeno un quarto della propria forza lavoro.