skip to Main Content

Difesa

La guerra in Ucraina mette il turbo all’import di armi in Europa. Report Sipri

Secondo l'ultimo rapporto del Sipri, l'import di armi nei Paesi europei è aumentato del 47% tra il 2018 e il 2022 rispetto al quadriennio precedente. I membri Nato in Europa hanno registrato un aumento ancora maggiore (+65%) nello stesso periodo. Tutti i dettagli e il ruolo di India, Italia e Francia.

 

L’invasione dell’Ucraina ha fatto registrare un notevole aumento delle importazioni di armi in Europa.

È quanto emerge dall’ultimo rapporto sui trasferimenti globali di armi dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri): gli stati europei hanno contrastato le tendenze globali e hanno aumentato le loro importazioni di armi principali del 47% nel quinquennio tra il 2018 e il 2022. Gli stati europei membri della Nato hanno registrato un aumento ancora maggiore, aumentando le loro importazioni di armamenti principali del 65% nello stesso periodo.

In risposta all’offensiva russa, l’Ucraina emerge come il terzo importatore di armi al mondo dopo l’invasione di Mosca dello scorso anno. Al contrario, i livelli globali di trasferimenti di armi sono diminuiti del 5,1%.

“Anche se i trasferimenti di armi sono diminuiti a livello globale, quelli verso l’Europa sono aumentati notevolmente a causa delle tensioni tra la Russia e la maggior parte degli altri stati europei”, ha affermato Pieter D Wezeman, ricercatore senior del Programma Sipri per il trasferimento di armi. “Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, gli stati europei vogliono importare più armi, più velocemente”, ha aggiunto l’esperto del think tank svedese.

Gli Stati Uniti e la Russia sono stati il primo e il secondo maggior esportatore di armi al mondo negli ultimi trent’anni. Ma se la quota degli Usa nelle esportazioni globali di armi è aumentata dal 33 al 40%, quella della Russia è scesa dal 22 al 16%, secondo i dati del Sipri.

Tutti i dettagli.

USA, RUSSIA, FRANCIA, CINA E GERMANIA MAGGIORI ESPORTATORI DI ARMI NELLA CLASSIFICA SIPRI

I cinque maggiori esportatori di armi sono, nell’ordine, Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania. La top five risulta la stessa dall’ultimo rapporto, anche se si registrano cambiamenti significativi per quanto riguarda i dati dei singoli paesi.

Ad esempio, gli Stati Uniti, già in cima alla lista, hanno aumentato le esportazioni di un altro 14% e ora rappresentano il 40% dei trasferimenti globali di armi.

Nel frattempo, sebbene il livello delle esportazioni di armi statunitensi in Ucraina abbia registrato un forte aumento, era ancora al di sotto dei livelli inviati da Washington ad altri quattro stati l’anno scorso: Kuwait, Arabia Saudita, Qatar e Giappone, secondo il Sipri. Questo perché le forniture statunitensi all’Ucraina riguardavano attrezzature militari relativamente meno avanzate e principalmente di seconda mano, mentre gli altri quattro stati hanno ricevuto nuove armi avanzate, come aerei da combattimento e sistemi di difesa aerea, ha spiegato il think tank.

L’ITALIA INSIEME ALLA COREA DEL SUD HA REGISTRATO UN BOOST ALL’EXPORT MILITARE

Tra i primi sette esportatori di armi dopo Usa, Russia e Francia, cinque paesi hanno registrato un calo delle esportazioni di armi: Cina (–23%), Germania (–35%), Regno Unito (–35%), Spagna (– 4,4%) e Israele (–15%).

Allo stesso tempo, due paesi hanno registrato forti incrementi: Italia (+45%) e Corea del Sud (+74%).

SCENDE LA RUSSIA

Nel frattempo, la quota della Russia, il secondo fornitore mondiale, è scesa al 16% dal 22%.

“È probabile che l’invasione dell’Ucraina limiterà ulteriormente le esportazioni di armi della Russia”, ha affermato Siemon T Wezeman, ricercatore senior del Sipri. “Questo perché la Russia darà la priorità alla fornitura delle sue forze armate e la domanda da altri stati rimarrà bassa a causa delle sanzioni commerciali alla Russia e della crescente pressione da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati per non acquistare armi russe”.

Ad esempio, l’Egitto, uno dei maggiori clienti della Russia, ha annullato un grosso ordine di aerei da combattimento nel 2022, probabilmente a causa delle pressioni statunitensi, ha affermato il think tank di Stoccolma.

PARIGI SI CLASSIFICA AL TERZO POSTO

Mentre le esportazioni di armi della Russia sono diminuite, la Francia, il terzo fornitore mondiale, ha guadagnato una quota maggiore del commercio globale di armi. Nello specifico, la quota francese è aumentata dal 7,1% all’11% nel periodo tra il 2018 e il 2022, a causa delle esportazioni verso gli stati dell’Asia Pacifico e del Medio Oriente. La tendenza sembra destinata a continuare poiché, entro la fine del 2022, la Francia aveva molti più ordini in sospeso per le esportazioni di armi rispetto alla Russia, riferisce il Sipri.

INDIA SI CONFERMA PRIMO IMPORTATORE

Nel periodo 2018-22 l’India si è confermata come primo Paese importatore di armi, con una quota dell’11% delle importazioni globali. Rispetto al quinquennio 2013-17, tuttavia, la quota si è ridotta dell’11%. New Delhi ha mantenuto il primo posto anche come destinazione delle armi russe, sebbene la percentuale di importazioni dalla Russia sia scesa al 45%, dal 64% del periodo 2013-17. L’India, infatti, ha incrementato la produzione nazionale e diversificato le fonti, incrementando soprattutto gli acquisti dalla Francia, al secondo posto tra i fornitori, con un aumento del 489% tra i due quinquenni. La quota francese nelle importazioni indiane è salita al 29%, precedendo quella degli Stati Uniti, scesa dal 12 all’11%.

CRESCE L’IMPORT DI ARMI IN ASIA SECONDO IL SIPRI

Infine, in maniera analoga all’Europa, l’Asia orientale – un’altra regione con forti tensioni geopolitiche – ha visto un forte aumento delle importazioni di armi, secondo il Sipri. In particolare, importazioni di armi da parte degli stati dell’Asia orientale hanno registrato una crescita del 21% tra il 2013-17 e il 2018-22.

Il think tank ha attribuito l’aumento alla “crescente percezione delle minacce dalla Cina e dalla Corea del Nord”.

L’Asia e l’Oceania hanno ricevuto il 41% dei principali trasferimenti di armi nel 2018-22, una quota leggermente inferiore rispetto al 2013-17. Sei paesi della regione risultano tra i 10 maggiori importatori a livello globale nel 2018-22: India, Australia, Cina, Corea del Sud, Pakistan e Giappone.

Le importazioni di armi dalla Cina sono cresciute del 4,1%. La maggior parte proviene dalla Russia. Tuttavia, i maggiori incrementi nell’Asia orientale provengono dagli alleati degli Stati Uniti, Corea del Sud (+61%) e Giappone (+171%).

Back To Top