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Francia Huawei

La Francia non segue la Gran Bretagna contro Huawei

Cosa ha detto il ministro delle Finanze, Bruno Le Maire, sulle mosse della Francia pro Huawei

I tempi politici sono diversi da quelli economici. Mentre su France Info, Bruno Le Maire sosteneva che la pratica contro gli Uiguri è “rivoltante e inaccettabile”, nel contempo lo stesso ministro delle Finanze francese non chiudeva il mercato francese alla Cina e soprattutto ad Huawei.

Tutti i dettagli.

LA DICHIARAZIONE DI BRUNO LE MAIRE

“Non vieteremo a Huawei di investire in 5G”, ha dichiarato a France info Le Maire. Il ministro delle Finanze francese ha negato, da parte di Parigi, qualsiasi “discriminazione nei confronti di qualsiasi operatore”.

LE RESTRIZIONI

L’apertura all’azienda di Shenzen non significa lasciare completo via libera ad Huawei. Lo stesso Le Maire, infatti, ha ricordato che la Francia continuerà a proteggere i suoi interessi “strategici” e “di sicurezza nazionale”.

“Proteggiamo i nostri interessi strategici, vale a dire, esaminiamo i siti sensibili, li proteggiamo, garantiamo il rispetto della sicurezza nazionale”, ha aggiunto il ministro, ricordando che la Francia ha inserito l’obbligo di autorizzazione preventiva per lo spiegamento di alcune apparecchiature.

LICENZE LIMITATE

Per “ragioni di difesa e sicurezza nazionale”, l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei sistemi di informazione (Anssi) ha anche recentemente annunciato di aver limitato le licenze operative 5G a un massimo di otto anni.

IL BANDO DEL REGNO UNITO

Le dichiarazioni che arrivano dalla Francia rappresentano una boccata d’aria per Huawei e per la Cina che, secondo il Wall Street Journal, starebbe valutando eventuali rappresaglie contro Ericsson e Nokia nel caso anche l’Europa dovesse seguire l’esempio di Usa e Regno Unito sul ban di Huawei.

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