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Samsung Intelligenza Artificiale

La Corea insegue Google con l’IA negli smartphone

Nel 2024 la sfida potrebbe essere tra dispositivi Android: Google ha già distribuito i suoi smartphone con l'intelligenza artificiale e Samsung intende sfidarla. Apple per ora resta sullo sfondo. Vincerà chi avrà il chip migliore?

Non c’è solo Apple che si muove sull’intelligenza artificiale con investimenti volti a integrare l’IA generativa nei propri device. Super Siri potrebbe infatti vedersela con Super Bixby, sempre che Samsung decida di mantenere l’attuale assistente vocale, introdotto nel lontano 2012 con il Galaxy S III.

COSA SAPPIAMO SUL CERVELLO DEL GALAXY S24

Comunque si chiamerà, secondo le notizie diffuse in Rete nelle ultime ore la serie Galaxy S24 dovrebbe includere un’intelligenza artificiale generativa integrata che i rumors vogliono “simile a GPT”, la tecnologia alla base del chiacchieratissimo algoritmo cucinato da OpenAI di Microsoft.

Al momento sappiamo che la nuova ammiraglia sudcoreana nelle sue varianti standard e Plus sarà alimentata sia da Exynos 2400 sia da Snapdragon 8 Gen 3 mentre l’Ultra sotto la scocca presenterà solo il chip prodotto da Qualcomm. Al Samsung System LSI Tech Day 2023 che si è tenuto ormai un mesetto fa al quartier generale di Samsung Semiconductor U.S. al centro della scena c’era stato invece l’Exynos 2400 con GPU Xclipse 940 basata sull’architettura RDNA 3 di AMD. Samsung in quella occasione aveva mostrato una demo ai circa 300 tra consumatori e partner accorsi all’headquarter e rivelato diverse specifiche tecniche interessanti.

SAMSUNG ACCELERA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Rispetto al predecessore Exynos 2200 (degli S22) dovrebbe avere una CPU di 1,7 volte più potente in modo da essere capace di gestire compiti di AI con una accelerazione di 14,7 volte. In quell’occasione l’azienda sudcoreana aveva inoltre rivelato che, sul fronte dell’intelligenza artificiale ha introdotto un nuovo strumento che verrà incluso nei prossimi smartphone  capace di generare un’immagine partendo da un input scritto con le risorse dell’Exynos 2400. “L’intelligenza artificiale generativa si è imposta rapidamente come tendenza più significativa dell’anno, ma per elaborare i dati necessari e dare vita all’IA serve maggiore potenza. Vogliamo aprire la strada a una nuova era di intelligenza artificiale proattiva”, ha detto Yong-In Park di Samsung Electronics.

Del resto sono proprio i chip la chiave per l’introduzione dell’intelligenza artificiale generativa negli smartphone e ora che Qualcomm ha alzato il velo su Snapdragon 8 Gen 3 possiamo dire che il 2024 sarà l’anno delle IA nei device, per lo meno quelli di fascia alta. L’intenzione della Casa sudcoreana sembra una volta tanto rivaleggiare con Google anziché con Apple che, come sappiamo, sul tema è rimasta parecchio indietro, sebbene stia correndo ai ripari.

GOOGLE ANTICIPA TUTTI

Si tratterà insomma di una sfida tra Android. Qualche settimana fa sono arrivati quasi su tutti i mercati i nuovi telefoni Made by Google, Pixel 8 e 8 Pro: il primo dotato di un display Actua da 6,2 pollici, il secondo un Super Actua da 6,7 pollici. Ma più che la luminosità dello schermo e i colori brillanti hanno fatto rumore per l’intelligenza artificiale alimentata dal nuovo chip proprietario Google Tensor G3, utilizzata in svariati campi.

Per esempio, con Scatto Migliore è possibile utilizzare le foto scattate per ottenere l’aspetto migliore di tutti quando si fanno foto di gruppo con un collage piuttosto naturale che l’algoritmo fa scegliendo tra più scatti. In Magic Editor, l’intelligenza artificiale ci aiuta a ritoccare le immagini in modo semplice e veloce, anche facendo sparire delle persone indesiderate e correggendo difetti. Sempre l’IA attraverso l’opzione Filtro Chiamate risponde silenziosamente al posto nostro alle chiamate del numeri sconosciuti e poi può leggere ad alta voce articoli o riassumerli per noi, anche se al momento solo negli States. Insomma, la competizione è iniziata e le IA oltre a rivoluzionare le nostre ricerche sul Web potrebbero cambiare il modo in cui ci approcciamo ai nostri smartphone.

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