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Cina

La Cina circonda Alibaba e Ant per lanciare lo yuan digitale

Ant Group, braccio fintech del gruppo Alibaba, diventerà una holding finanziaria su decisione della Banca centrale della Cina. Fatti, analisi e scenari

 

Il colosso tecnologico cinese Alibaba cede alle pressioni di Pechino su Ant Group.

La Banca centrale cinese (Pboc) ha disposto che Ant Group, il braccio fintech di Alibaba, colosso dell’e-commerce fondata da Jack Ma, si trasformi in holding finanziaria, come anticipato dai media nei mesi scorsi.

In questo modo si apre la strada alla rimozione degli ostacoli normativi che agli inizi di novembre portarono al collasso dell’Ipo dei record da 37 miliardi di dollari.

Il vice governatore dell’istituto centrale, Pan Gongsheng, citato in una nota diffusa dai media ufficiali cinesi, ha annunciato le novità al termine di un incontro avuto ieri tra i vertici di Ant Group e le autorità finanziarie di Pechino.

La mossa della Pboc arriva pochi giorni dalle sanzioni antitrust da 2,8 miliardi di dollari comminate sabato ad Alibaba a colpire la posizione di mercato dominante.

I titoli della compagnia, a dispetto della multa, hanno chiuso a Hong Kong con un balzo del 6,51% sull’ipotesi che il giro di vite di Pechino sia finito.

Tutti i dettagli.

ANT GROUP, FINTECH DI ALIBABA, DIVENTERÀ HOLDING

Ant Group, il colosso del fintech di proprietà di Alibaba (33%), diventerà un gruppo interamente finanziario, accettando le condizioni poste dalle autorità di Pechino.

Originariamente un servizio di pagamento online, la società si è evoluta in un centro commerciale virtuale di servizi finanziari a tutto tondo. Dai prestiti ai fondi comuni di investimento, alle polizze assicurative e alle prenotazioni di viaggi, fino a diventare un potenziale fattore di instabilità.

Il piano di ristrutturazione richiede che rientrino nella società tutte le attività di Ant incluse quelle nelle aree della tecnologia blockchain e delle consegne di cibo a domicilio, e non solo quelle finanziarie.

Il piano rende, quindi, Ant soggetta agli stessi requisiti a cui sono soggette le banche in Cina. Le modifiche lasceranno la più grande società cinese di pagamenti mobili soggetta a requisiti di capitale più severi.

Il piano definito, sotto la supervisione della People’s Bank of China, “corregge il comportamento di concorrenza sleale delle attività di pagamento e offre ai consumatori più scelte nei metodi di pagamento”.

COSA SUCCEDERÀ AD ALIPAY

Ant Group taglierà i legami “impropri” con Alipay, la app dei pagamenti di Alibaba, e altri operatori di pagamenti digitali, come Jiebei o Huabei.

Come ha ricordato il Financial Times, Ant ha organizzato circa un decimo del prestito al consumo totale della Cina nel 2020 tramite due prodotti: Huabei, simile a una carta di credito, e Jiebei, che offre piccoli prestiti non garantiti tramite l’app Alipay di Ant.

Secondo Chen Long, partner della società di ricerca Plenum, le modifiche normative “eliminerebbero gran parte degli affari che Jiebei e Huabei hanno in questo momento”.

Inoltre, il gruppo dovrà “rompere il monopolio delle informazioni e attenersi strettamente ai requisiti sulla regolamentazione delle informazioni sul credito”.

ANT GROUP RETTIFICHERÀ LE ATTIVITÀ FINANZIARIE ILLECITE

Ant Group provvederà, dicendosi d’accordo, a “rettificare le attività finanziarie illegali nel credito, nelle assicurazioni e nella gestione patrimoniale” e a mettere in atto “rigorosamente” i requisiti di vigilanza per controllare l’elevata leva finanziaria e i rischi di liquidità.

IL RUOLO DELLA BANCA CENTRALE CINESE

Secondo la nota diffusa, la banca centrale cinese “solleciterà Ant Group ad attuare efficacemente il piano di rettifica”. E a “mantenere la continuità operativa e le normali operazioni aziendali, a garantire che i servizi finanziari alle persone non diminuiscano e a continuare il miglioramento del livello di servizi finanziari inclusivi”.

L’OBIETTIVO DELLA RISTRUTTURAZIONE

“L’obiettivo è limitare la natura finanziaria delle attività di Ant e farla tornare alle origini come piattaforma di pagamento. Avrà un grande impatto sulla soppressione delle attività di prestito di credito al consumo di Ant “, ha detto un alto funzionario di una banca statale che tratta regolarmente con Ant.

LE CONSEGUENZE

La mossa potrebbe ridurre Ant a una piattaforma di pagamento mobile e indebolire gravemente le sue attività di credito secondo gli analisti. Attualmente solo il 36% dei ricavi di Ant proviene dai suoi servizi di pagamento, mentre il resto proviene dalla finanza digitale.

I PIANI DI PECHINO PER LA MONETA DIGITALE

Le mosse per arginare il dominio di Alibaba si inseriscono nei piani di Pechino per il lancio dello yuan digitale.

La Pboc lavora infatti da anni sullo yuan digitale, chiamato anche e-CNY, con l’istituzione un team di ricerca specializzato nel 2014.

I funzionari cinesi hanno affermato che le principali intenzioni dello yuan digitale sono sostituire banconote e monete. Oltre a integrare l’attuale sistema di pagamenti elettronici gestito dal settore privato. Quest’ultimo dominato proprio da Alipay di Ant Group e WeChat Pay di Tencent Holdings.

IL SETTORE DEI PAGAMENTI DIGITALI DOMINATO DA ALIBABA E TENCENT

Come ha ricordato il Sole 24 Ore, “in questo momento per i vertici di Pechino la moneta digitale si sta rivelando un’arma micidiale per conquistare il regno di Alibaba e Tencent che, da soli, attraverso le piattaforme Alipay e WeChat Pay, hanno il monopolio dei pagamenti digitali. Alibaba & co, infatti, sono stati costretti ad aderire al Digital Currency Electronic Payment (DCEP), attraverso i test pilota insieme ai produttori di telefonini, tra cui Xiaomi, ai POS, agli ATM”.

La Banca popolare cinese ha lanciato l’emissione di prova di uno yuan digitale nelle città di tutto il paese. Punta così a diventare la prima grande banca centrale a emettere una valuta virtuale. Un lancio più ampio è previsto per le Olimpiadi invernali di Pechino il prossimo febbraio.

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