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Yoyo

La Cina accelera sempre più sull’intelligenza artificiale. Ecco Yoyo

Il marchio cinese Honor, spin-off di Huawei, non solo punta a erodere mercato ad Apple e ai Galaxy di Samsung, ma presenta anche una nuova IA: Yoyo

A distanza di due anni dall’indipendenza della casa madre Huawei, Honor non solo punta all’Europa, ma intende dire la sua anche nel mare magnum delle intelligenze artificiali. Mentre Apple arranca, dimenticando di aggiornare la propria Siri secondo i più elevati standard garantiti dagli ultimi algoritmi cucinati dalle software house, un’altra agguerrita azienda cinese si staglia sul mercato degli smartphone con una intelligenza artificiale nuova di zecca: Yoyo.

COS’È E COSA FA HONOR

Yoyo è l’ultimo ritrovato hi-tech sviluppato nell’azienda guidata dal Ceo di Honor George Zhao, che va ripetendo come un mantra: «I nostri smartphone costruiti su una filosofia umano-centrica». Si tratta, per la precisione, di smartphone top di gamma (Honor Magic 6, assieme agli Xiaomi 14, sarà tra i primi a sfruttare le potenzialità del processore Snapdragon 8 Gen 3 ). Dunque device in grado di impensierire la già citata Apple come pure i Galaxy di Samsung.

LA LUNGA CORSA (VERSO L’EUROPA)

In Cina, nonostante la crisi del settore abbia fatto sì che, per la prima volta dal 2013, nel 2022 le vendite siano calate al di sotto di 300 milioni di unità secondo i dati della società Canalys, Honor non ha mai smesso di crescere, fino a raggiungere la seconda posizione, agguantata a seguito di balzi del 34 per cento anno su anno.

COSA SAPPIAMO SUL NUOVO SMARTPHONE (E SU YOYO)

A quanto pare Honor Magic 6 oltre a essere tra i primi smartphone a sfruttare le potenzialità del processore Snapdragon 8 Gen 3 avrà anche un assistente virtuale animato dagli algoritmi di IA. Yoyo, appunto.

L’azienda ha rivelato che integrerà l’IA generativa Yoyo senza necessità di app di terze parti. In alcuni teaser il colosso asiatico ha mostrato le possibilità del modello Llm (Large Language Model): per esempio si potrà chiedere all’IA, impartendo il comando via chat o via voce, di realizzare un breve filmato dalle foto presenti in Galleria, ma anche cercare contenuti sul web da scaricare.

L’azienda cinese spiega che, a differenza degli Llm più comuni che sono formati da set di dati accessibili al pubblico, quello di Honor lavora principalmente sul telefono, attingendo da internet solo all’occorrenza. Insomma, contrariamente all’uso comune di Large Language Model basati su cloud, il chatbot di Honor sarà incorporato direttamente nel telefono, potendo dunque lavorare dove non c’è campo ma soprattutto garantendo prestazioni davvero elevate.

LA PARTNERSHIP CON QUALCOMM

Honor e Qualcomm Technologies, fanno sapere i due colossi del tech, hanno lavorato insieme concentrandosi su tre aree chiave: prestazioni, efficienza e privacy degli utenti. Gli sforzi congiunti hanno portato a ottimizzazioni che consentono alla piattaforma mobile di trarre vantaggio dal modello in modo efficace senza trarre una quantità eccessiva di energia, nonché alla protezione dei dati che garantisce che questi rimangano al sicuro sul dispositivo.

IL CONTROLLO DELLO SMARTPHONE CON GLI OCCHI

Ma soprattutto si parlerà parecchio di Honor Magic 6 da qui ai prossimi mesi in quanto sarà il primo cellulare a poter essere comandato con lo smartphone (tecnologie simili, comunque, erano già state sviluppate sebbene mai rese così main stream, destinandole di norma a chi abbisognasse di accessibilità diversificata).

Concentrando lo sguardo sulla notifica, i sensori riconosceranno l’attenzione come una azione e in risposta apriranno automaticamente l’app corrispondente. Abbiamo già fatto cenno al fatto che la tecnologia sfruttata dal nuovo, arrembante, marchio asiatico lo renda una possibile spina nel fianco di Apple. Anche in questo caso, non dimentichiamo che il tracciamento dello sguardo dovrebbe essere presente nell’Apple Vision Pro. La sfida per la supremazia del mercato, dunque, sembra essere agli inizi, e si giocherà tra Cina, Corea e Stati Uniti.

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