Ma-exit in vista per la cinese Ant Group?
Secondo l’agenzia stampa Reuters, Ant Group – il braccio fintech del colosso dell’e-commerce Alibaba – sta esplorando le opzioni per l’uscita del fondatore Jack Ma.
Allo studio opzioni per cedere la sua partecipazione nel gigante della tecnologia finanziaria e rinunciare al controllo. Gli incontri con i regolatori cinesi hanno segnalato alla società che la mossa potrebbe aiutare ad allentare la pressione dei regolatori del paese, secondo fonti Reuters.
L’USCITA DI JACK MA SECONDO REUTERS
La società sperava che la quota di Jack Ma, del valore di miliardi di dollari, potesse essere venduta agli investitori esistenti in Ant o nella sua controllata di e-commerce Alibaba Group Holding senza coinvolgere alcuna entità esterna, ha detto una delle fonti a Reuters.
Ma un’altra fonte ha riferito che durante i colloqui con i regolatori cinesi, le autorità di regolamentazione non avrebbero permesso a Ma di vendere la sua quota a nessuna entità o individuo vicino a lui. Il miliardario cinese dovrebbe piuttosto uscire completamente. Un’altra opzione sarebbe trasferire la sua quota a un investitore cinese affiliato allo Stato, ha detto la fonte.
LA STRETTA CINESE SULL’IMPERO DI MA
Dalla fine dello scorso anno, il governo di Pechino ha spremuto l’impero di Internet di Ma. Come parte di uno sforzo per imprimere la sua autorità in modo indelebile all’industria tecnologica del paese.
JACK MA SCOMPARSO DAI RADAR
Dopo i colpi assestati all’impero di Jack Ma, il tycoon ha fortemente diradato le proprie apparizioni pubbliche negli ultimi mesi — l’ultima a gennaio scorso — in seguito alle pesanti critiche alle autorità finanziarie di Pechino pronunciate in un discorso a Shanghai nell’ottobre 2020.
LA MULTA RECORD AD ALIBABA
A metà aprile le autorità cinesi hanno sanzionato il gigante dell’e-commerce Alibaba con una maxi-multa da 18,2 miliardi di yuan (pari a 2,78 miliardi di dollari) per abuso di posizione dominante.
Si tratta della più alta multa mai inflitta dall’antitrust cinese.
LA RISTRUTTURAZIONE “OBBLIGATA” PER ANT GROUP
Oltre alla maxi-multa ad Alibaba, la Banca centrale cinese (Pboc) ha disposto che Ant Group, il braccio fintech di Alibaba si trasformi in holding finanziaria.
La ristrutturazione prevede la separazione delle attività legate ai pagamenti on line e la possibile condivisione dei propri dati con i competitor.
LE CONSEGUENZE
Ant sarà effettivamente supervisionata più come una banca, una mossa con implicazioni di vasta portata per la sua crescita.
La nuova regolamentazione richiede che le piattaforme fintech possiedano il 30% di tutti i prestiti che concedono in collaborazione con le banche.
Brokerage Jefferies ha stimato in un rapporto della scorsa settimana che Ant avrà bisogno di 13,4 miliardi a 20,1 miliardi di yuan (da 2 miliardi a 3 miliardi di dollari) di capitale per soddisfare il coefficiente minimo di adeguatezza patrimoniale per le società di credito al consumo. Secondo le stime di Jefferies, un terzo o la metà dei 1,7 trilioni di prestiti al consumo di Ant sono nel modello di co-prestito. Sarà difficile per Ant iniettare più capitale nella sua società di credito al consumo di cui possiede solo il 50%, ha affermato l’agenzia di intermediazione Macquarie.
Secondo l’analista senior di Bloomberg Intelligence, Francis Chan, la valutazione di Ant potrebbe scendere sotto i 700 miliardi di yuan (107 miliardi di dollari) da 2,1 trilioni di yuan nel precedente tentativo di diventare pubblico a novembre 2020.
COSA SUCCEDERÀ AD ALIPAY
Infine, Ant Group taglierà i legami “impropri” con Alipay, la app dei pagamenti di Alibaba, e altri operatori di pagamenti digitali, come Jiebei o Huabei.