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Butti

Come sarà l’Ia sovranista di Meloni e Butti?

Considerazioni a margine dell'intervista di Butti rilasciata a Repubblica e del grande evento organizzato dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dall'Agid su "L'Intelligenza Artificiale per l'Italia". La lettera di Luigi Pereira.

 

Caro direttore,

ho visto che su X hai segnalato e rilanciato un brano dell’intervista che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti (Fratelli d’Italia), ha rilasciato al quotidiano Repubblica (gruppo Gedi), che gli ha dedicato una pagina nella sezione economia e finanza; uno spazio di solito riservato ai risultati economici delle società del gruppo Exor, che è proprietario tramite Gedi dei quotidiani Repubblica e Stampa.

Un evento insomma. E proprio di un evento ti vorrei parlare.

Ti confesso che sono rimasto piuttosto deluso per la tua scelta di non farmi seguire il grande evento organizzato dal dipartimento per la Trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri e dall’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale) su “L’Intelligenza Artificiale per l’Italia”, che si terrà oggi, dalle 9:30 alle 17:30, presso le storiche Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia a Roma.

Il motivo del tuo diniego non lo capisco: non ci si può dedicare tutta la giornata a un solo pezzo, mi hai detto in sostanza. Ma l’intervistona a Butti pubblicata da Repubblica è la dimostrazione che il “gioco valeva la candela”, perché dall’evento potevano emergere anche più spunti cui dedicare più pezzi: sei o non sei tu che in questi casi ripeti a noi collaboratori che “del maiale si butta niente”?

Butti ha rilasciato quell’intervista anche per lanciare e “pubblicizzare” proprio quell’evento, eppure tu sei sordo a queste sirene.

Sbagli. Perché alcune dichiarazioni del potente sottosegretario con delega all’innovazione sono rilevanti e meritevoli di approfondimento.

“Vogliamo che l’Italia non si limiti ad usare l’Intelligenza artificiale, ma la faccia. Come Francia e Germania, anche l’Italia avrà dei campioni dell’AI” capaci di competere con quelli americani, assicura, declinando nel mondo degli algoritmi il sovranismo del governo”, ha detto Butti. “L’Italia usa e userà molto l’AI e dobbiamo fare in modo che questo non avvenga solo adottando soluzioni realizzate all’estero, che contribuiscono al Pil di altri Paesi e creano a noi problemi di ‘lock-in’, cioè di dipendenza”.

Immagino che tu, a leggere queste parole, avrai pensato: la dipendenza si attua vendendo la rete di Tim agli americani di Kkr?

Ma a me non interessano le tue fisime-ossessioni-domandine.

Sono un cronista e dunque, seguendo l’evento odierno, potevo verificare ad esempio alcune indiscrezioni che mi giungono da ambienti del gruppo di lavoro istituito un paio di anni fa proprio per redigere la strategia italiana per l’Ia, perché pare che taluni membri siano rimasti sorpresi per essere stati solo invitati a presenziare oggi all’evento – e non da protagonisti – e per leggere che dalla strategia nazionale sull’Ia redatta da un comitato di accademici il governo attingerà per un disegno di legge “da approvare entro fine mese”, come sottolinea Butti nell’intervista.

Così come, sempre durante l’evento di oggi, potevo capire se i motivi delle dimissioni del consulente di Butti, Raffaele Barberio, dalla direzione del giornale on line Key4biz fossero davvero quelli di cui ha accennato Prima Comunicazione. In effetti noto che fino a stamattina sul medesimo sito, ora diretto da Luigi Garofalo, dell’iniziativa di Butti non si parla.

Ma osservo che ormai – preso dalle epistole colte che ti manda da un po’ Francis Walsingham – la tua curiosità per codeste vicende più terra-terra è scemata. Oppure sei stato rintronato da qualche telefonata squillante.

Attendo istruzioni sui pezzi da scrivere in giornata. Io da oggi propongo più nulla.

Luigi

+++

Tu e Francis iniziate ad essere patetici. Siccome vi tremano i polpastrelli nel mettere qualche notizia o indiscrezione negli articoli, mi mandate epistole notiziose pensando così di lavarvi le mani. Tanto poi le telefonate squillanti me le becco io. Vero? (M.A.)

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