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IA

Ecco come l’Intelligenza artificiale rivoluzionerà il lavoro

L'IA è sempre più una realtà e nei prossimi anni rivoluzionerà il mondo del lavoro. A che punto è l'integrazione? Quanto si diffonderà? Quali effetti avrà sulle professioni? Lo studio di EY per Fastweb.

L’Intelligenza Artificiale farà crescere la domanda di lavoro nel nostro Paese. Il rovescio della medaglia è che il 75% dei lavoratori dovrà aggiornarsi. Entro il 2027, le competenze digitali saranno necessarie per il 56% dei lavori richiesti. Le più richieste nel mercato nei prossimi anni saranno le competenze tecniche e trasversali. È quanto emerge da “Intelligenza Artificiale e trasformazione delle organizzazioni e del lavoro. Sfide e opportunità in otto settori”, il rapporto commissionato da Fastweb a EY, sull’impatto dell’IA sulle professioni.

L’IMPATTO DELL’IA SUL LAVORO

L’IA porterà nuovi posti di lavoro da qui al 2030, un dato che tranquillizzerà le persone che temono che la tecnologia possa avere effetti negativi sull’occupazione. Non poche, se pensiamo che il 77% dei lavoratori in Italia teme gli impatti dell’IA sul mercato del lavoro. È solo uno degli ostacoli all’affermazione dell’IA, che ad oggi affronta non pochi problemi. Infatti, tra il 60% e l’80% dei programmi di IA aziendali non sono riusciti ad integrare l’IA in modo strutturale. Un tasso di fallimento quasi doppio rispetto a progetti simili per tecnologie IT aziendali, secondo EY.

Un dato che suggerisce che la formazione professionale sarà sempre più centrale nei prossimi anni. Da qui al 2030 fino al 75% dei profili professionali dovranno ricevere formazione per l’upskilling o il reskilling delle proprie competenze, secondo le stime di EY. Inoltre, la richiesta di figure professionali tecniche continuerà a essere sostenuta nei settori Banking & Assicurazioni, ICT, Comunicazione e media, Pubblica Amministrazione, Sanità, Istruzione e Formazione, Manufactoring e Retail.

IA, I PRINCIPALI TREND DI MERCATO

Da qui al 2030 EY prevede un incremento di tecnologie AI-based fino a +5,8% nel settore più tecnologicamente maturo Banking e Assicurazioni, settore più tecnologicamente matura. L’integrazione dei nuovi strumenti AI based è già in corso e a breve sarà molto pervasivo. Il 61% aziende italiane hanno avviato progetti di Intelligenza Artificiale e gli investimenti in IA nel nostro Paese hanno generato un valore aggiunto di 40 miliardi di euro.

Entro 5 anni circa il 65% dei processi delle aziende del settore bancario e il 75% di quello assicurativo saranno impattati dall’IA. In particolare, sarà sempre più diffusa nei comparti di sicurezza, compliance e relazioneReport Fastweb EY IA con il cliente nell’erogazione di servizi. Questo farà sì che nel Banking & Assicurazioni e nella Pa e nell’Istruzione i più richiesti dalle aziende saranno i data scientist (+9,1% nel Banking), figure professionali esperte nella gestione dei dati.

Tra i profili più richiesti nei prossimi anni troviamo anche il responsabile privacy e compliance (+7,8% nella Pa), l’esperto di sicurezza dati (+12,1% nell’ICT), lo specialista in cyber security (+12,5% nel Banking) e in cloud computing, l’IA engineer (+8,7% nel settore Comunicazione e Media) e l’esperto di integrazione dell’IA. fInvece, i settori che subiranno l’impatto maggiore dall’introduzione di IA generativa sono Istruzione e Formazione, Comunicazione e Media, Sanità e Pa.

LE COMPETENZE PIU’ RICERCATE

La definitiva affermazione dell’Intelligenza Artificiale avrà un impatto tangibile anche sulla richiesta di competenze. In particolare, nei prossimi anni nel mercato del lavoro andranno per la maggiore il know-how tecnico e di tipo trasversale.

Data Management, la padronanza dei principi su cui si basa il funzionamento dell’IA, la conoscenza di machine learning, deep learning, ingegneria del software e dei linguaggi di programmazione saranno sempre più richieste dalle aziende per integrare efficacemente l’Intelligenza Artificiale..

Un trend che interesserà anche le competenze trasversali, come la capacità di collaborare in team, la flessibilità e l’adattabilità, la capacità di problem solving e un approccio basato sul pensiero critico saranno infatti sempre più cruciali per integrare efficacemente l’IA.

COME INTEGRARE CON SUCCESSO L’IA IN AZIENDA

Sono tre i fattori chiave di successo che possono facilitare l’adozione dell’Intelligenza Artificiale all’interno delle organizzazioni, secondo lo studio di EY. In primo luogo, per massimizzare tutti i vantaggi derivanti dall’integrazione dell’IA sarà sempre più importante adottare una governance ibrida che promuova sperimentazioni nei vari dipartimenti. Questo permetterebbe di creare best practice, sviluppare competenze attraverso programmi specifici di formazione per il personale e attrarrebbe investimenti in infrastrutture e in servizi cloud e di cyber security.

È chiaro che la vera questione non è tanto la diffusione di questo fenomeno sul mondo del lavoro in senso assoluto, ma come gestire i suoi effetti”, ha commentato Walter Rizzetto, Presidente XI Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati.

“La ricerca di EY evidenzia l’impatto dirompente dell’Intelligenza Artificiale su economia e lavoro. Per governare questo cambiamento epocale, oltre agli investimenti in infrastrutture e prodotti AI, servono programmi di formazione per le persone e strutture aziendali dedicate, con strumenti di governance per un’adozione sicura dell’AI nei processi aziendali. È un percorso obbligato per rimanere competitivi in un contesto economico sempre più permeato dall’AI”, ha sottolineato Walter Renna, Amministratore Delegato di Fastweb.

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