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Einstein Telescope

Perché il governo candida la Sardegna come sede per l’Einstein Telescope

L'Italia si candida ufficialmente a ospitare l'Einstein Telescope, il più potente cacciatore di onde gravitazionali mai costruito, in Sardegna, nell'area della miniera dismessa di Sos Enattos. Consentirà di studiare la storia dell’universo andando indietro nel tempo, avvicinandosi quasi al Big Bang. 

 

Il governo Meloni ha candidato ufficialmente il sito di Sos Enattos, in Sardegna, come sede dell’Einstein Telescope.

Ovvero la grande infrastruttura di ricerca del futuro rivelatore di onde gravitazionali da realizzare in Europa, un progetto di impatto scientifico e tecnologico di livello mondiale, che l’Italia punta ad ospitare in Sardegna nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos, tra i Comuni di Bitti, Lula e Onanì.

A presentare la candidatura ufficiale del sito di Sos Enattos è stata il 6 giugno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un incontro con la stampa al quale hanno partecipato anche il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani; il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini; il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas.

Erano presenti inoltre Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica e presidente del Comitato Tecnico Scientifico per la Candidatura Italiana per Einstein Telescope, Ettore Sequi, ambasciatore e capo delegazione italiana nel Board of Governmental Representatives di Einstein Telescope e Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto che coordina la cordata scientifica nazionale per la candidatura italiana per l’infrastruttura di ricerca.

“Volevo offrire con la mia presenza l’attenzione, la volontà, la dedizione che il governo italiano intende mettere sulla candidatura dell’Italia a ospitare l’Einstein telescope, volevo che questa volontà fosse chiara” ha sottolineato la presidente Meloni.

L’Italia è in competizione infatti con l’Olanda, che ha proposto come sede il sito di Limburg, al confine con Belgio e Germania.

La decisione dell’Europa a chi assegnare il progetto tra Italia e Olanda, affidata all’organismo europeo Esfri (European strategy forum on research infrastructures), è prevista entro il 2025 con l’avvio dei lavori a partire dal 2027.

Tutti i dettagli.

CHE COS’È L’EINSTEIN TELESCOPE

L’Einstein Telescope (ET) è uno dei principali progetti di ricerca europei con impatto scientifico di livello mondiale. Si tratta della grande infrastruttura sotterranea per il futuro rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione. ET sarà in grado di osservare un volume di universo almeno mille volte maggiore rispetto agli attuali strumenti di seconda generazione, gli interferometri LIGO negli Stati Uniti e Virgo in Italia, le cui collaborazioni scientifiche hanno osservato per la prima volta, nel 2015, le onde gravitazionali, previste cento anni prima da Albert Einstein, scoperta premiata con il Nobel per la Fisica nel 2017.

Con Einstein Telescope sarà possibile studiare la storia dell’universo andando indietro nel tempo, avvicinandosi quasi al Big Bang. E questo grazie alla rivelazione sulla Terra delle onde gravitazionali prodotte da eventi cosmologici, come la fusione di buchi neri o di stelle di neutroni, a distanze inimmaginabili.

L’IMPEGNO DELLA REGIONE SARDEGNA PER IL SITO DI SOS ENATTOS

Tra le motivazioni che rendono l’area di Sos Enattos il luogo ideale per le attività dell’Et c’è senz’altro il rumore sismico, che condiziona le prestazioni del rivelatore a basse frequenze, molto basso grazie alle caratteristiche geologiche della Sardegna. Oltre al basso rischio sismico, il territorio è anche poco antropizzato.

Inoltre, a sostegno della sua candidatura, il nostro paese può vantare l’esperienza nella realizzazione e gestione di grandi infrastrutture di ricerca sotterranee, come i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il più grande laboratorio sotterraneo al mondo dedicato alla fisica astroparticellare.

Per supportare la candidatura Italiana, la Regione Sardegna, ha preso un impegno formale con il Governo per stanziare 350 milioni di euro da aggiungere al finanziamento statale, che potrebbe essere di circa 1 miliardo.

I PROGETTI DEL PNRR A SOSTEGNO DELL’EINSTERIN TELESCOPE IN SARDEGNA

A sostegno dell’Einstein Telescope c’è l’ETIC, Einstein Telescope Infrastructure Consortium, progetto finanziato con 50 milioni di euro dal Pnrr, nell’ambito della Missione 4 Istruzione e Ricerca coordinata dal MUR. Il consorzio si occuperà per i prossimi 30 mesi della preparazione e della realizzazione dello studio di fattibilità e della caratterizzazione del sito di Sos Enattos individuato per ospitare l’Einstein Telescope oltre a realizzare o potenziare presso le sedi dell’INFN, le università e gli enti di ricerca che partecipano a ET, una rete nazionale di laboratori di R&S per lo studio delle tecnologie abilitanti del futuro interferometro.

C’è poi il progetto Faber/Meet, che si inserisce nel contesto del più ampio progetto Meet, guidato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia INGV e finanziato con 43 milioni di euro dal Pnrr. Obiettivi generali di Meet sono il miglioramento, l’aggiornamento tecnologico e l’implementazione delle grandi reti scientifiche dedicate al monitoraggio e all’osservazione della Terra.

Infine, con 41 milioni di euro di risorse dal Pnnr, TeRABIT realizzerà un’infrastruttura integrata di calcolo e rete a elevatissime prestazioni, basata su fibra ottica dedicata di ultima generazione altamente affidabile, che permetterà di scambiare dati alla velocità del terabit (1000 miliardi di bit) al secondo.

LE RICADUTE

Per la sua realizzazione ci vorranno almeno 10 anni e un investimento di circa 1,6 miliardi di euro, tra finanziamenti europei e nazionali. Il potenziale sito in Sardegna porterebbe ricadute importanti per Lula, con circa 36mila posti di lavoro.

Quanto alle ricadute economiche, uno studio dell’Università di Sassari stima che ogni euro speso per l’Einstein Telescope ne genererà 3.2 euro e un incremento del Pil di 1,6 euro. Il totale del volume d’affari riconducibile all’opera potrebbe invece arrivare a 6 miliardi.

LE PERPLESSITÀ DI CONFINDUSTRIA

Infine, la candidatura italiana gode anche del sostegno di Confindustria, ma con qualche riserva.

“Gli imprenditori sardi nell’evidenziare le opportunità e l’importanza dell’Einstein Telescope, hanno rinnovato la richiesta di attenzione sulle criticità da risolvere, che oggi continuano a compromettere la competitività delle imprese sarde”, aveva reso noto Confindustria a fine maggio. Allo stesso tempo, l’associazione presieduta da Carlo Bonomi auspica il “superamento dei livelli infrastrutturali minimi, collegamenti e continuità territoriale, energia, calo demografico”.

Mentre ha espresso vera e propria preoccupazione Confindustria Sardegna centrale (qui l’approfondimento di Startmag su Onde gravitazionali, Confindustria sega la Sardegna per l’Einstein Telescope?) per l’ampiezza dell’area di protezione prevista dal decreto Pnrr attorno alla miniera di Sos Enattos a Lula, per favorire il progetto dell’Einstein Telescope.

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