Skip to content

Netease

I videogiochi (online e mobile) gonfiano il fatturato della cinese NetEase

Continua la corsa della seconda software house più arrembante della Cina: ma più che i numeri di NetEase sorprendono le vendite del videogioco sviluppato gomito a gomito con l'intelligenza artificiale. Il futuro del mercato è segnato?

Dopo i conti di Tencent anche quelli di NetEase, secondo colosso asiatico del Dragone, corrono grazie all’apporto della divisione videoludica. Nel secondo trimestre del 2023, l’editore cinese ha reso noto che il ramo aziendale verticale sul gaming ha prodotto ricavi per 2,6 miliardi di dollari, facendo segnare un +3,6% rispetto all’anno precedente. Un risultato ragguardevole sebbene a livello globale NetEase abbia mancato gli obiettivi interni.

COSA SPINGE I RICAVI DI NETEASE

Soprattutto due segmenti, visti i numeri, permettono di intuire dove si concentreranno ancora gli investimenti del colosso asiatico guidato da William Ding: quello del gaming online ha rappresentato il 91,7% del risultato e, zoomando ulteriormente sui dati, il 73,6% dei ricavi lo si deve alle vendite dei software su piattaforme mobile.

Venendo invece al totale, NetEase ha prodotto ricavi per 3,3 miliardi di dollari, con una crescita del 3,7% anno su anno. I profitti lordi sono stati di 2 miliardi di dollari, ossia l’11,1% in più dell’anno precedente, mentre il reddito netto è stato di 1,1 miliardi.

LO ZAMPINO DELL’IA DIETRO I CONTI DI NETEASE

Sono numerosi i videogiochi ad avere registrato buone performance, ma in questa sede ci preme ricordare soprattutto quelle di Justice Mobile, titolo che fa largo uso di chiacchierati algoritmi di intelligenza artificiale e tecnologie di deep learning, capace di generare 6,8 milioni di dollari di ricavi in sette giorni (per AppMagic).

 

NetEase intende utilizzare le tecnologie AI non solo per i dialoghi, saltando dunque a piè pari il lavoro degli sceneggiatori, ma anche per la generazione di missioni, la creazione di contenuti e la personalizzazione dei personaggi.

LE PREOCCUPAZIONI DEI CREATIVI

L’obiettivo è apparentemente nobile: dare ai giocatori un titolo capace di cambiare in tempo reale, a seconda delle scelte compiute dall’utente.

Tuttavia c’è preoccupazione per l’impatto occupazionale che simili scelte avranno sul mercato del lavoro asiatico, tanto più che il governo tarda a legiferare in materia (finora i soli limiti alle software house sono stati imposti dalle proteste dell’utenza, che in alcuni casi ha boicottato i titoli in cui si intravedeva lo zampino dell’IA).

Secondo il report di Rest of World nel Paese asiatico la ricerca di illustratori professionisti per videogiochi è diminuita del 70% a causa delle intelligenze artificiali. Dal momento che in Cina i diritti dei lavoratori non godono di tutele particolari, le compagnie di sviluppo hanno iniziato ad adottare in massa le IA, infaticabili, senza stipendio, dalla creatività inesauribile e, soprattutto, rapidissime.

IN CINA C’È CHI DICE NO ALL’IA

Qualche mese fa, ricorda la testata verticale Multiplayer, lo sviluppatore di Alchemy Stars era stato costretto a chiedere scusa dopo che si era scoperto che i poster del gioco erano stati realizzati parzialmente dall’Intelligenza artificiale. Per fugare ogni dubbio l’etichetta si è impegnata a far disegnare in sessioni pubbliche i prossimi artwork per dimostrare che l’IA non sarà più coinvolta.

FREELANCE SPAZZATI VIA

Ma si tratta di una mosca bianca, almeno a giudicare dal fosco reportage appena pubblicato. Stando al recruiter Leo Li, la ricerca di illustratori è diminuita di circa il 70% nell’ultimo anno. La disegnatrice Amber Yu, che guadagnava tra i 430 e i 1000 dollari per ogni poster realizzato, ha dichiarato di aver viste crollare le sue opportunità lavorative con l’entrata in scena delle intelligenze artificiali. Un altro illustratore ha dichiarato a Rest of the World senza mezzi termini che: “il modo con cui ci guadagnavamo da vivere è stato distrutto.”

DA TENCENT A NETEASE: CHI ASSOLDA L’IA IN CINA

Il colosso Tencent approfitta da tempo del vuoto normativo in Cina per implementare in tutti i campi l’uso delle IA generative. E dato che oggi l’etichetta è il publisher più grande del mondo, è ben evidente la sua capacità di influenzare il mercato. Miyoho, marchio di Shanghai divenuto improvvisamente famoso in tutto il mondo per l’action RPG gratuito Genshin Impact (pubblicizzato persino sui tram di Milano, per comprendere la penetrazione di queste software house nel mercato occidentale), per un altro suo titolo, Tears of Themis, ha deciso di usare l’IA per continuare il doppiaggio di un personaggio dopo che l’attore ingaggiato era stato arrestato.

Ma torniamo a NetEase che nel mese di marzo aveva reclamizzato la propria IA all’interno di un evento permettendo ai giocatori accorsi di generare delle skin per il gioco senza la mediazione di alcun creativo umano.

Adesso, visti i recenti risultati ottenuti da un titolo realizzato proprio col contributo di algoritmi di intelligenza artificiale e considerati i risparmi della software house sul fronte delle risorse umane, possiamo affermare con relativa sicumera che le vendite di Justice Mobile faranno da spartiacque tra il vecchio modo di sviluppare videogiochi e il nuovo.

LA MAGIA FINANZIARIA DI HARRY POTTER

Tra gli altri videogame di NetEase andati molto bene, infine, segnaliamo pure i risultati ottenuti dal titolo su licenza Harry Potter: Magic Awakened che, lanciato alle porte dell’estate (precisamente a giugno, quindi nell’ultimo mese del trimestre), è stato comunque in grado di produrre ricavi considerevoli con i suoi 3,7 milioni di download.

Il titolo in questione è un free to play, quindi scaricabile senza esborsi di denaro, ma a regalare un sorriso ai ragionieri di NetEase sono state le microtransazioni in game degli utenti.

GLI ALTRI SEGMENTI

I ricavi di Cloud Music sono stati pari a 268,7 milioni di dollari, in calo dell’11,1% rispetto all’anno precedente e il margine lordo è aumentato di 1.400 punti base, raggiungendo il 27%.

Per ciò che concerne i ricavi di Youdao, Inc sono aumentati del 26,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 166,4 milioni di dollari, mentre il corrispondente margine lordo è salito di 420 punti base, raggiungendo il 47%, grazie all’aumento del contributo dei servizi di marketing online e dei servizi di apprendimento.

Il Consiglio di amministrazione ha approvato un dividendo di 0,5250 dollari  per il secondo trimestre, contro i 0,3220 dollari del primo trimestre.

I RICAVI DI TENCENT

Numeri che non scalfiscono comunque il primato di Tencent che con l’ultima trimestrale ha registrato un incremento degli utili netti del 41% a 3,6 miliardi di dollari americani con ricavi per 20,6 miliardi di dollari, in crescita dell’11%.

L’utile operativo è salito del 34% a 5,6 miliardi di dollari. Non secondario l’incremento della pubblicità online (+34% annuo) e dei ricavi dai servizi fintech e per le aziende (+15%). “

Torna su