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Cina Apple

I problemi di Apple con gli iPhone assemblati da Pegatron

Apple ha bloccato Pegatron per abuso di manodopera in Cina. L'azienda di Taiwan ha fatto sapere che la nuova attività è stata sospesa

 

Guai per Apple con i lavoratori in Cina.

Lunedì il colosso di Cupertino ha dichiarato di aver messo in stand-by il suo fornitore Pegatron dopo aver scoperto che la società ha violato il codice di condotta dei fornitori di Apple. La società taiwanese ha chiesto infatti ai dipendenti studenti di fare turni notturni o straordinari nel suo stabilimento vicino a Shanghai.

Apple ha fatto sapere che non conferirà “nuovi incarichi” al suo secondo assemblatore di iPhone. “Fino a quando non avranno completato tutte le azioni correttive richieste”.

Pegatron è uno dei pochi produttori taiwanesi dell’isola, insieme a Foxconn, che domina la catena di assemblaggio di iPhone di Apple. L’azienda produce vari prodotti tra cui alcuni dei più recenti modelli di iPhone 12.

Il presunto uso coercitivo degli studenti durante i periodi di picco di produzione della fabbrica, in particolare durante il lancio annuale del nuovo iPhone di Apple in ottobre, non è una novità. Già l’anno scorso un rapporto rivelava gli abusi commessi da Foxconn, il più grande fornitore di iPhone di Apple.

Le azioni di Pegatron hanno chiuso lunedì in ribasso del 2,1%, sottoperformando un aumento dell’1,2% nel mercato più ampio di Taipei.

Tutti i dettagli.

COSA HA STABILITO IL COLOSSO DI CUPERTINO

“Diverse settimane fa, abbiamo scoperto che Pegatron, uno dei fornitori di Apple in Cina, violava il Codice di condotta per i fornitori di Apple”, si legge in una del colosso di Cupertino. Nello specifico, l’illecito riguarda “la gestione di un programma di studio per studenti”.

Apple ha posto dunque Pegatron in stand-by. L’azienda di Taiwan non riceverà alcuna nuova attività da Apple fino a quando non avranno completato tutte le azioni correttive richieste. Ma il colosso della Mela morsicata non ha dichiarato i termini del periodo di prova.

PEGATRON E GLI STUDENTI LAVORATORI

Pegatron ha affermato in una dichiarazione separata che gli studenti lavoratori nei campus di Shanghai e Kunshan hanno lavorato senza rispettare le regole e le normative locali. Ora sono stati rimossi dalle linee di produzione e hanno ricevuto un “adeguato compenso”, ha aggiunto.

Tuttavia, Apple ha precisato di non aver trovato prove di lavoro forzato o minorile nel caso di Pegatron. Ma ha scoperto che il fornitore ha falsificato i documenti per nascondere le violazioni.

Pegatron ha licenziato il manager che ha supervisionato il programma studentesco, ha aggiunto.

Nella sua dichiarazione non ha affrontato il modo in cui essere messo in stand-by da Apple potrebbe avere un impatto sull’azienda. Come ricorda Reuters, Pegatron ha registrato un utile di 676 milioni di dollari nel 2019, in crescita del 74% rispetto all’anno precedente.

TROPPI STRAORDINARI IN CINA…

Ma l’azione di Apple sembra intervenire soltanto sulla punta di un iceberg dello sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche cinesi.

“Pegatron non è come le altre fabbriche. Ti costringeranno a fare straordinari: 12 ore al giorno”, ha dichiarato un ex dipendente al Financial Times. Aggiungendo che questo era per compensare gli ordini urgenti o le dimissioni del personale.

“Una volta che entri in fabbrica, non puoi smettere di lavorare fino all’ora di pranzo. A volte ricevi ordini che non puoi completare — da 600 a 1.000 [iPhone] all’ora — e poi non ti permettono di pranzare”, ha aggiunto l’ex dipendente. Pegatron non ha risposto immediatamente a queste dichiarazioni.

I lanci annuali di nuovi prodotti di Apple rappresentano infatti il periodo più impegnativo per i suoi fornitori in Cina, che devono affrettarsi ad aumentare il personale e l’orario di lavoro per far fronte a un improvviso aumento degli ordini.

NON È LA PRIMA VIOLAZIONE IN NOME DEGLI IPONE

Già in passato Apple e i suoi fornitori sono stati accusati di pratiche lavorative inadeguate. Eppure il colosso tecnologico statunitense ha cercato di ottenere un controllo su tali questioni rilasciando revisioni annuali della catena di fornitura dell’iPhone.

Ma quello che è successo oggi con Pegatron riporta alla mente un episodio simile con protagonista Foxconn, il principale fornitore di Apple in Cina.

Due giorni prima del lancio degli iPhone 11, China Labor Watch, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a New York City che indaga le condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi, ha pubblicato un rapporto dal titolo incontrovertibile “iPhone 11 illegally produced in China”. Secondo il rapporto Apple e il partner manifatturiero Foxconn hanno violato la legge sul lavoro cinese nello stabilimento di Zhengzhou, la più grande fabbrica di iPhone del mondo, impiegando troppi lavoratori temporanei.

Nel 2017, Apple e Foxconn avevano già dichiarati che un piccolo numero di studenti era stato scoperto a fare gli straordinari in una delle fabbriche cinesi di quest’ultima, violando le leggi locali sul lavoro.

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