Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti per impedire alla Cina di accedere ai microchip e alle tecnologie di chipmaking più sofisticati stanno complicando parecchio i piani di Huawei per realizzare semiconduttori adatti ai sistemi di intelligenza artificiale.
HUAWEI SOFFRE SENZA I MACCHINARI DI ASML
La società tecnologica è al lavoro sullo sviluppo di due nuovi processori della serie Ascend; per progettarli, però – così riporta Bloomberg -, sta utilizzando un’architettura da sette nanometri nota da anni e dunque tutt’altro che all’avanguardia. Questo perché gli Stati Uniti non permettono né a Huawei né ai suoi partner di acquisire i macchinari per la litografia ultravioletta estrema – un processo estremamente sofisticato che permette di creare circuiti su scale ridottissime – dell’azienda olandese Asml, che ne ha il monopolio.
TSMC È TROPPO AVANTI
Impossibilitata a rifornirsi degli apparecchi migliori sul mercato, Huawei avrà dunque difficoltà a far progredire le sue capacità tecnologiche. Anche perché già dall’anno prossimo la compagnia taiwanese Tsmc – la più grande produttrice di microchip su contratto: tra i suoi clienti ci sono Nvidia e Apple – darà inizio alla produzione di massa dei chip da due nanometri. Già oggi, insomma, Tsmc è tre generazioni tecnologiche avanti a Huawei, scrive Quartz.
LE PENE DI SMIC
La situazione di Huawei è resa ancora più grave dal fatto che il suo socio principale, Smic, che si occupa della manifattura di chip, ha difficoltà anche a garantire una fornitura costante di chip da sette nanometri.
Secondo una fonte di Bloomberg, nei prossimi anni Huawei potrebbe non disporre di microchip a sufficienza per i suoi smartphone e le sue applicazioni di intelligenza artificiale. L’azienda avrebbe bisogno di decine di milioni di processori modello Kirin ogni anno per i suoi dispositivi e conta di produrre centinaia di migliaia di chip Ascend per l’intelligenza artificiale.
TSMC FERMA I LAVORI CON LA CINA
Nonostante i massicci investimenti in ricerca e sviluppo e i sostanziosi sussidi statali, Huawei non sta riuscendo a far avanzare le sue capacità tecnologiche. Intanto, Tsmc ha informato i suoi clienti in Cina che non realizzerà più microchip per l’intelligenza artificiale utilizzando il suo procedimento avanzato da sette nanometri.
Smic e gli altri chipmakers cinesi non dispongono di attrezzature qualitative. Non potendo acquistare i macchinari di Asml per la litografia ultravioletta estrema, stanno cercando di spingere al massimo quelli per la litografia ultravioletta profonda, un processo meno avanzato: la tecnica utilizzata per “spremere” queste apparecchiature si chiama quadruple patterning e richiede un’accuratezza elevatissima che è però difficile garantire, senza costare gli alti costi operativi.