Venerdì scorso la società tecnologica cinese Huawei ha comunicato una diminuzione del 6 per cento su base annua del suo fatturato nel primo semestre del 2022, a 301,6 miliardi di yuan (44,7 miliardi di dollari).
Nonostante il calo complessivo, le vendite registrate dal suo segmento enterprise – che comprende le tecnologie di cloud computing – sono cresciute del 28 per cento, a 54,7 miliardi di yuan, andando a compensare le invece deboli performance del comparto smartphone.
I PRECEDENTI
La contrazione del fatturato nel primo semestre del 2022, spiega il Financial Times, rappresenta comunque un miglioramento per Huawei rispetto al 2021, quando le sue entrate erano crollate del 29 per cento a causa degli Stati Uniti, che avevano imposto una serie di restrizioni commerciali nei confronti dell’azienda per impedirle di accedere a tecnologie e componentistica cruciali.
LA CRISI DEGLI SMARTPHONE
Quelle misure colpirono in particolare il segmento degli smartphone: Huawei faceva difficoltà ad approvvigionarsi dei semiconduttori necessari per i dispositivi, e per sopravvivere fu di fatto costretta a procedere alla vendita di Honor, che nel 2020 era stato uno dei suoi marchi principali di smartphone.
I telefoni continuano ad essere il motore principale del segmento consumer di Huawei, ma nel primo semestre del 2022 le vendite sono calate del 25 per cento per via della bassa domanda da parte del mercato.
CALA ANCHE IL MARGINE DI PROFITTO NETTO…
La società ha poi fatto sapere che il suo margine di profitto netto si è attestato al 5 per cento nella prima metà dell’anno, in calo rispetto al 9,8 per cento dello stesso periodo del 2021.
… MA CRESCE LA DIVISIONE CLOUD
D’altra parte, la divisione di cloud computing di Huawei ha avuto la meglio sui concorrenti – ad esempio Alibaba, il gruppo tecnologico cinese di Jack Ma noto principalmente per l’e-commerce – nell’aggiudicarsi contratti per questi servizi.
LA STRETTA DELLA CINA SUL SETTORE TECH
Le compagnie tecnologiche cinesi come Alibaba e Tencent traggono la metà circa delle loro vendite di cloud dalla fornitura di servizi alle aziende informatiche domestiche, che stanno però subendo la stretta regolatoria delle autorità cinesi.
Zhang Yi, esperto di cloud computing presso Canalys, ha spiegato allora al Financial Times che “il mercato cinese sta entrando in una nuova era in cui i clienti che guidano la domanda non sono più le aziende di Internet ma quelle dei settori tradizionali, comprese le imprese statali”.
IL VANTAGGIO DI HUAWEI
“Il rapporto di Huawei con il governo è davvero buono, il che aiuta ad avere la maglio sugli affari”, ha aggiunto Zhang.
Huawei, peraltro, è anche uno dei principali fornitori di servizi di private cloud, un segmento di mercato spesso preferito dalle imprese statali e dai vari governi locali della Cina.
CHI CONTRASTA HUAWEI ALL’ESTERO
All’estero, tuttavia, molti governi hanno deciso di escludere Huawei dalla lista dei fornitori per la rete 5G, lo standard di quinta generazione per le tecnologie di telefonia mobile. L’ultimo è stato il Canada, lo scorso maggio, allineandosi al resto dei Five Eyes, l’alleanza sulla condivisione di intelligence con Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti.