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Yandex

Google russo, cosa succederà a Yandex?

Yandex, il Google russo, è a rischio default. Tutti i dettagli

 

Yandex, il Google russo, sull’orlo del default.

Il colosso tecnologico russo non è tra le società russe sanzionate dall’Occidente a causa dell’offensiva russa in Ucraina ma potrebbe comunque andare in default.

Lunedì scorso il Nasdaq e la Borsa di New Kork hanno sospeso le sue negoziazioni. Gli investitori che detengono obbligazioni Yandex hanno il diritto di richiedere il rimborso completo, più gli interessi, se la negoziazione delle sue azioni risulta sospesa al Nasdaq per più di cinque giorni. “Il gruppo Yandex nel suo insieme non ha attualmente risorse sufficienti per riscattare i titoli in pieno”, ha dichiarato la società in una nota. Secondo Bloomberg sono 1,25 miliardi di dollari coinvolti nelle obbligazioni.

Oggi la Banca centrale russa ha deciso che gli scambi azionari sulla Borsa di Mosca resteranno chiusi per tutta la settimana, dal 14 al 18 marzo, riporta oggi Radiocor.

Fondata nel 1997, Yandex ha passato anni a coltivare un’immagine che era abbastanza lontana dal Cremlino da essere considerata un investimento sicuro.

Il motore di ricerca dell’azienda è il più grande del suo genere in Russia, rappresentando oltre il 60% delle ricerche su Internet del paese nell’ultimo trimestre del 2021, secondo la società. Inoltre, negli ultimi anni il gruppo ha diversificato i suoi prodotti. L’azienda offre anche servizi di ride-hailing in diversi paesi dell’Ue oltre a un servizio di consegna di generi alimentari.

La società ha iniziato a negoziare alla borsa del Nasdaq di New York nel maggio 2011. Yandex ha raggiunto il suo apice lo scorso novembre, con una capitalizzazione di mercato superiore 30 miliardi di dollari, decimati a meno di 7 miliardi attuali.

Infine, il motore di ricerca Yandex risulta coinvolto nell’attività di disinformazione e propaganda russa. Sebbene non sia un’emittente statale russa, ex manager e dipendenti denunciano la selezione di notizie a cui gli algoritmi Yandex danno risalto sulle sue pagine più trafficate.

Tutti i dettagli.

LA SOSPENSIONE DELLE QUOTAZIONI NEGLI USA

Il 4 marzo il Nasdaq e la Borsa di New York hanno sospeso tutte le quotazioni delle società russe. La sospensione durerà fino a quando le società non spiegano come saranno colpite dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai loro alleati sulla scia dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

LA POSIZIONE DI YANDEX

In un comunicato stampa, Yandex, che ha sede legale nei Paesi Bassi ma ha i suoi uffici principali in Russia, ha affermato di non essere stata presa di mira dalle sanzioni.

“Attualmente non ci sono restrizioni normative sulla capacità delle persone statunitensi, britanniche o dell’Ue di acquisire e scambiare titoli di Yandex”, ha aggiunto.

QUESTIONE DI DEBITO

Tuttavia, la società ha messo in allarme sul rischio di una sospensione per più di cinque giorni di negoziazione.

Infatti i proprietari di determinate obbligazioni potranno legalmente riscattare il proprio debito con gli interessi.

“Il gruppo Yandex nel suo insieme non ha attualmente risorse sufficienti per riscattarle per intero”, ha affermato la società.

Anche se la società fosse in grado di ottenere finanziamenti per pagarli per intero, Yandex ha affermato che una spesa così ingente “avrebbe un effetto negativo concreto sulla posizione finanziaria e liquidità a breve termine. E potrebbe influire sulla capacità di adempiere agli altri nostri obblighi”.

A CACCIA DI CONSULENTI

Come segnala Bloomberg, i consulenti finanziari e gli avvocati sono fondamentali per le ristrutturazioni del debito. Dal momento che la sospensione delle azioni alla borsa degli Stati Uniti ha innescato un cosiddetto “evento di delisting”, che autorizza gli obbligazionisti a chiedere il rimborso completo.

E il motore di ricerca Internet Yandex sta lottando per trattenere i consulenti.

“JPMorgan Chase & Co. ha rifiutato un ruolo consultivo sulla sua potenziale ristrutturazione del debito dopo aver tenuto le discussioni iniziali. Lo studio legale Latham & Watkins LLP ha preso parte ai colloqui, ma mercoledì lo studio ha pubblicato una dichiarazione in cui condanna la guerra in Ucraina e ha annunciato l’intenzione di porre fine alla sua presenza in Russia”.

LA FUGA DI UBER

Nel frattempo, il colosso tecnologico sta assistendo all’abbandono anche da parte dei partner occidentali.

Il 28 febbraio, Uber ha annunciato che avrebbe rimosso tre dei suoi dirigenti dal consiglio di Yandex.Taxi. Si tratta della joint venture di rideshare che le società hanno stipulato nel 2017. Già lo scorso anno Uber aveva venduto parte della sua partecipazione in Yandex al suo partner russo lo scorso anno, uscendo dai servizi Yandex Eats e Yandex Delivery.
La società di ride sharing americana ha dichiarato che stava cercando di “accelerare” la vendita della sua quota del 29%, a causa di “eventi recenti”.

QUELLA DI GRUBHUB

Anche il servizio di consegna di cibo statunitense Grubhub ha riferito al Financial Times che avrebbe posto fine alla sua partnership con Yandex.

Nell’agosto dello scorso anno la società aveva annunciato un accordo con Yandex per fornire 100 robot autonomi per il trasporto di ordini di cibo nei campus universitari degli Stati Uniti.

LA PRESA DI POSIZIONE DI DUCKDUCKGO

Per ultimo, il motore di ricerca incentrato sulla privacy con sede negli Stati Uniti DuckDuckGo ha abbandonato Yandex, riporta sempre il Ft.

Durante un’audizione al Congresso la scorsa settimana la società ha affermato di aver smesso di utilizzare Yandex per fornire collegamenti non di notizie sul suo motore di ricerca in Russia e Turchia.

“Alla luce dell’assalto della Russia alla democrazia in Ucraina, abbiamo interrotto la nostra relazione con Yandex”, ha affermato Katie McInnis, capo della politica statunitense di DuckDuckGo.

A RISCHIO LE OPERAZIONI

Inoltre, la crisi in Ucraina rappresenta un’altra minaccia per la sua attività, sottolinea la Cnn. Le aziende occidentali stanno interrompendo infatti le forniture di tecnologia e servizi ai clienti russi. Una sospensione prolungata delle vendite di hardware o software potrebbe danneggiare Yandex nel tempo.

“Riteniamo che la nostra attuale capacità del data center e altre tecnologie fondamentali per le operazioni ci consentiranno di continuare a operare normalmente per almeno i prossimi 12-18 mesi”, ha affermato Yandex.

LA DENUNCIA DELL’EX CAPO DELLA DIVISIONE NOTIZIE

Infine, su Yandex pesa anche l’accusa di assecondare la propaganda del Cremlino sulla guerra in Ucraina.

Il 1° marzo, l’ex capo della divisione notizie di Yandex, Lev Gershenzon, ha pubblicato un post su Facebook in cui puntava il dito contro il ruolo complice dell’azienda.

“Il fatto che una parte significativa della popolazione russa possa credere che non ci sia una guerra è la base e la forza trainante di questa guerra. Oggi Yandex è un elemento chiave per nascondere le informazioni sulla guerra. Ogni giorno e ogni ora di tali “notizie” costano vite umane”, si legge nella traduzione del post fornita dal giornalista Ilya Lozovsky, ripreso da Euractiv.

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