Leonardo, sin dall’inizio della crisi Covid, ha giocato un ruolo di primo piano nel supportare le istituzioni nazionali affinché quanto accaduto possa tradursi in un’occasione per il rilancio del Sistema-Paese.
Per questo è sempre più importante un rapporto sinergico tra industria e istituzioni per una pianificazione nel lungo periodo. E poi necessario il sostegno all’export (tramite G2G) e ai programmi nazionali.
Ecco che cosa ha detto Pasquale Di Bartolomeo, chief commercial officer di Leonardo, in audizione in Commissione Difesa della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla pianificazione dei sistemi di difesa e sulle prospettive della ricerca tecnologica, della produzione e degli investimenti funzionali alle esigenze del comparto difesa.
I RISULTATI DEL 2019
Il top manager di Leonardo ha menzionato innanzitutto i risultati conseguiti nel 2019: ricavi pari 13,8 miliardi di euro e portafoglio ordini pari 36,5 miliardi di euro. Di Bartolomeo ha ricordato poi come l’ex Finmeccanica sia un’azienda che dipende dal mercato export, visto che l’84% dei ricavi viene da ordini presi sul mercato internazionale. Leonardo investe oltre l’11% dei ricavi (1,5 miliardi di euro) in ricerca e sviluppo.
Per arrivare a essere competitivi nel mercato delle tecnologie, Di Bartolomeo ha sottolineato che bisogna creare sia delle capabilities sia dei prodotti. Pertanto il binomio tra l’industria e le istituzioni (comprese le forze armate) è fondamentale per re-indirizzare gli investimenti in maniera ottimale.
I PRODOTTI
Di Bartolomeo ha elencato poi i prodotti principali di Leonardo, inclusi anche nel Dpp della Difesa. Per l’ala fissa Di Bartolomeo ha citato il programma F-35, il programma Eurofighter ha permesso di investire in tecnologie che oggi sono lo stato dell’arte. Gli M345 e gli M346 sono due eccellenze, sono addestratori più avanzati che esistono a livello mondiale.
Per l’ala rotante: il programma HH-101 Csar, l’Aw249 Nees per l’esercito italiano, l’Nh-90 e il Th-119. Proprio di quest’ultimo, Di Bartolomeo ha sottolineato il successo della scorsa la settimana. Il Dipartimento della Difesa Usa ha confermato opzioni per 36 TH-73A, nell’ambito del programma per la realizzazione del nuovo sistema di addestramento avanzato per la U.S. Navy di cui è responsabile AgustaWestland Philadelphia Corp., per un valore di 171 milioni di dollari. Produzione e consegne saranno completate entro il dicembre 2022 a Philadelphia.
In ambito navale, Di Bartolomeo ha ricordato come Leonardo non produce le piattaforme bensì l’elettronica, i sistemi d’arma, i sistemi di protezione, i vari radar citando i programmi Freem e Ppa.
In ambito terrestre c’è il Vbm Freccia, il Blindo Centauro. Nel settore spaziale, Sicral e Cosmo-SkyMed sono due programmi che rappresentano due eccellenze. L’Italia è leader nel settore, anche considerando la quantità degli investimenti che il paese fa nel comparto spaziale.
Il gruppo di Piazza Monte Grappa auspica dunque di continuare a investire sia nella produzione dei satelliti, ma anche dei servizi (quelli forniti da e-Geos e Telespazio permettono di monitorare le problematiche di natura climatica e di vario tipo).
LA STRATEGIA DELL’EX FINMECCANICA
Leonardo punta all’internazionalizzazione. L’84% dei volumi proviene dai clienti esteri, ma questo arriva soltanto se l’altro 16% si costruisce insieme al trinomio (istituzioni, forza armate e industria). “Se questa triangolazione non avviene, Leonardo potrebbe non riuscire a garantire la sostenibilità dell’azienda e l’autonomia operativa delle forze armate, sia a livello nazionale sia internazionale”, ha puntualizzato Di Bartolomeo.
ACCELERARE LE TEMPESTICHE
Senza dimenticare le tempistiche. Di Bartolomeo ha ricordato infatti che “finché non c’è la certezza non si è in grado di partire. Più tardi si parte, più tardi si arriva a rispondere alla necessità operativa della forza armata”. “La tempistica è un elemento importante quanto l’investimento”.
POTENZIARE IL G2G
Il Cco di Leonardo ha ricordato poi l’importanza dello strumento G2g. “Il G2g lo scorso anno ha compiuto un passo importante, ma va concretizzato, va portato avanti perché l’Italia è un alleato credibile nel mondo e gli altri paesi alleati lo stanno utilizzando. Avere questo strumento operativo per le esportazioni garantirebbe la sostenibilità non solo di Leonardo ma del paese nel complesso”.
L’EUROPA
Di Bartolomeo ha sottolineato inoltre come Leonardo sostiene e crede nel processo di integrazione della Difesa attorno ai programmi europei. A questo proposito ha citato il programma Ocean 2020, che ha rappresentato un approccio concretamente inclusivo ed europeo.
Leonardo punta a far parte dei programmi che potranno beneficiare dell’Edf (Fondo europeo di difesa) così da poter essere attori di primo piano nei fondi europei.
TEMPEST
Infine Di Bartolomeo ha puntato l’accento sull’importanza del coinvolgimento di Leonardo nel Tempest. Il sistema di combattimento aereo del futuro d’iniziativa britannica a cui hanno aderito il nostro paese e la Svezia nel 2019. Il Cco di Leonardo ha sostenuto che si parte valorizzando le tecnologie che stiamo sviluppando per l’attuale Eurofighter così da essere pronti e contribuire al programma Tempest. Di Bartolomeo ha fatto così eco al ministro della Difesa Lorenzo Guerini che, intervenuto proprio in commissione Difesa alla Camera, ha spiegato che le risorse per il programma ci sono nel Dpp 2020-22 e “sono individuate all’interno del programma operante gli Eurofighter”.