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lezioni Covid

Tutto su G-nous, l’azienda del braccialetto traccia-contagi

Ecco utile, ricavi e costi di G-nous, la società di Bari che guida il progetto Telemachus (braccialetto smart + app) per il monitoraggio dei contagi da coronavirus e dei parametri vitali dei pazienti. Tutti i dettagli e i numeri

 

A Bari, in Puglia, è stata avviata la fase pilota del progetto Telemachus: si tratta di un braccialetto smart che, abbinato a un’app per smartphone, punta a monitorare i contagi da coronavirus, a controllare a distanza la salute dei pazienti che lo indosseranno e a sviluppare modelli predittivi sull’andamento della pandemia.

IL CONSORZIO DI AZIENDE DIETRO TELEMACHUS

Il progetto di telemedicina è stato sviluppato da un consorzio di aziende del Sud Italia guidato da G-nous, società di consulenza che opera nel settore dell’economia spaziale (space economy).

Del consorzio fanno parte anche Aulab, Nextome, SensorID, BionIT Labs e SaniLab Plus.

ESA E NON SOLO: CHI PARTECIPA AL PROGETTO

Telemachus – il nome sta per Telemedicine Monitoring and Collaborative Hub-and-Spoke System – è il frutto della collaborazione tra il consorzio e il Politecnico di Bari. È stato co-finanziato attraverso un bando dell’Agenzia spaziale europea (ESA) con i fondi dell’Agenzia spaziale italiana (ASI) e del ministero dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale presieduto da Vittorio Colao.

COME FUNZIONA IL BRACCIALETTO

I braccialetti smart, l’applicazione e il pannello di controllo per il monitoraggio dei dati stanno venendo testati alla ASL Bari e agli Ospedali Riuniti di Foggia. Il braccialetto – realizzato in Puglia – ha ricevuto la certificazione di dispositivo medico di classe 2A: l’obiettivo è di metterlo in commercio sia in ambito ospedaliero che aziendale (per monitorare i parametri vitali dei lavoratori, specie in ambienti chiusi come le navi da crociera).

Il braccialetto ha l’aspetto di uno smartwatch: non possiede display, si ricarica attraverso una piastra magnetica ed è costituito, al suo interno, da diversi sensori biomedici.

Permette di rilevare i parametri vitali di chi lo indossa – frequenza cardiaca, temperatura corporea, ossigenazione del sangue ed elettrocardiogramma, per il momento – ed invia in tempo reale questi dati all’app mobile (sia su iOS che su Android) e alla dashboard da desktop utilizzate dai medici, che provvedono a esaminarli.

Il braccialetto è abilitato alla comunicazione con sistemi di geolocalizzazione sia spaziali (i satelliti) che terrestri (i dispositivi Bluetooth).

CHI LO HA SVILUPPATO

Il braccialetto è stato progettato e prodotto da BionIT Labs, azienda di dispositivi medicali con sede a Lecce. L’app e la dashboard sono state sviluppate da Aulab (Bari), mentre il sistema di posizionamento da Nextome (Bari). Lo sviluppo dei sensori e tutti i vari aspetti di comunicazione del sistema sono stati curati da Sensor ID (Campobasso). SaniLab Plus (Bari) si è invece occupata del reclutamento dei medici di base.

La barese G-nous, infine, ha sviluppato l’intelligenza artificiale – che servirà a elaborare modelli predittivi e descrittivi sul comportamento e la diffusione del coronavirus -, oltre a svolgere un ruolo di coordinatrice delle varie attività del progetto Telemachus.

CARICHE E CAPITALE SOCIALE DI G-NOUS

G-Nous è stata fondata nel 2013 da Ruggiero Giannini – già consulente per ESA e Capgemini, con un master al Politecnico di Bari – ,che ricopre la carica di amministratore delegato.

Ruggiero Giannini possiede il 52 per cento del capitale sociale dell’azienda (10mila euro in tutto). Il restante 48 per cento è detenuto da Guglielmo Giannini, direttore operativo (COO).

Il consiglio di amministrazione di G-nous è composto da Ruggiero Giannini (che ne è presidente), da Guglielmo Giannini e da Davide Giardino (Business Development Manager dell’azienda).

TUTTI I CONTI DI G-NOUS

Il bilancio di esercizio di G-nous chiuso il 31 dicembre del 2019 ha evidenziato un utile di 36.931 euro.

Dal bilancio di fine dicembre 2019 risultano ricavi per 300.307 euro, costi della produzione per 238.202 euro, debiti per 70.521 euro e crediti per 116.160.

COSA HA DETTO GIANNINI SU TELEMACHUS

L’amministratore delegato di G-nous, Giannini, ha spiegato che il progetto Telemachus “parte dalle difficoltà evidenziate dalla pandemia da Covid-19. Le strutture ospedaliere, infatti, sono state prese d’assalto dall’enorme afflusso di pazienti Covid, causando anche rallentamenti nelle cure di altre patologie. I medici di Medicina Generale non erano dotati degli strumenti necessari per monitorare in maniera efficace i pazienti in isolamento domiciliare”.

Giannini ha detto di credere “fortemente che la telemedicina rappresenti il futuro della sanità e della società, e che la tecnologia possa fornire un impulso a questa rivoluzione. Stiamo sperimentando un prodotto innovativo che, grazie alla cooperazione con il personale sanitario, ha l’ambizione di diventare uno strumento importante a supporto del servizio sanitario nazionale e di tutte le organizzazioni private che avranno necessità di garantire la sicurezza nei propri contesti operativi”.

Telemachus, sostiene, è “un servizio utile non soltanto durante l’emergenza Covid, ma applicabile anche ad altre patologie e altri contesti di rischio. Contiamo di rendere il prima possibile questa tecnologia disponibile a tutti. Siamo inoltre già in contatto con diverse realtà, anche estere, per sviluppi e integrazioni applicabili in diversi settori, quali ad esempio il turismo e la sicurezza sul lavoro”.

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