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Italia

Fondo innovazione, che cosa faranno Bei, Compagnia e Intesa Sanpaolo per il Nord

Il ruolo di banche come Intesa Sanpaolo e fondazioni (come la San Paolo) nel fondo Rif-T per l'innovazione con la Banca europea per gli investimenti

Nasce – grazie a un accordo tra Banca europa per gli investimenti (Bei) e Compagnia di San Paolo – il fondo Rif-T che mette a disposizione risorse a favore delle imprese innovative del Nord per accompagnarle sul mercato.

Il modello è il fondo Rif per l’innovazione creato con le stesse modalità per le imprese del Sud. L’accordo – il primo di Bei con un soggetto privato in Italia – è stato illustrato dal presidente della Compagnia, Francesco Profumo, e dal vicepresidente Bei, Dario Scannapieco.

La dotazione del fondo è di 36 milioni di euro, 18 della Compagnia più altri 18 di Rif (sotto forma di equity, quasi equity e debito) ai quali si aggiungono risorse Bei fino a 100 milioni per le imprese (la stessa Bei mette altri 200 milioni a disposizione del sistema bancario).

Il fondo Rif-T è gestito attraverso una newco da Equiter (Sgr di cui la Compagnia e Intesa Sanpaolo sono primi azionisti con il 33%, Fondazione Crt ha il 22% e Fondazione Cr Cuneo il 12%) e patrimonializzata dalla Compagnia di Sanpaolo (azionista a sua volta di Intesa Sanpaolo.

Questo accordo ha tre livelli perché coinvolge l’Europa, l’Italia e un’istituzione di prestigio che fa da pioniere. E’ un modo innovativo di usare i fondi strutturali europei e permette di aumentare le risorse a disposizione delle start up innovative”, ha spiegato Scannapieco.

“E’ un’operazione replicabile con la quale vogliamo dare fiducia a soggetti deboli, ricercatori e piccole aziende. Facciamo da apripista, è un progetto che si può allargare ad altre fondazioni bancarie che non hanno le dimensioni per farlo da sole”, ha sottolineato Profumo.

Il fondo Rif ha sostenuto da inizio 2018 progetti di ricerca e innovazione nelle otto regioni del Sud Italia. In 18 mesi di operatività si sono registrati sul sito 150 potenziali beneficiari (48 hanno sede legale al Nord) e di questi 75 hanno presentato un progetto: 29 sono stati ritenuti di interesse, 8 finanziabili e 7 sono stati finanziati dopo avere ottenuto il parere positivo del Miur.

“C’è un altro Sud – ha detto Scannapieco – rispetto a quello che viene raccontato, con start up innovative guidate da giovani brillanti”. Questa operazione “è un ponte tra Nord e Sud e sarà il motore del nuovo rinascimento industriale dell’Italia”, ha aggiunto Profumo.

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